La sconfitta con l’Atalanta può servire alla Lazio per trovare le contromisure contro la squadra di Gaperini, in vista della finale – a cura di Michele Tossani
La Lazio esce battuta sul piano del punteggio (1-3) e del gioco dalla prima sfida contro l’Atalanta in programma in questo maggio. Con questa sconfitta, i biancocelesti escono definitivamente dal giro Champions, restando comunque aggrappati alla zona Europa League.
Oltre a chiudere i sogni per l’Europa che conta, la sconfitta dell’Olimpico è però servita a saggiare le forze in campo e ha dato a Inzaghi alcuni spunti interessanti sui quali riflettere, in vista della finale di Coppa Italia.
Gasperini’s way: quadrilateri laterali e duelli uno vs uno
Dal punto di vista tattico, l’Atalanta ha confermato quanto sia ormai consolidato il gioco degli uomini di Gasperini. In fase offensiva, il possesso palla è volto alla creazione di quadrilateri laterali a diverse altezze di campo: lo scopo è quello di muovere palla per corsie esterne svuotando il centro del campo. In fase difensiva, l’idea è quella di creare duelli uno contro uno in tutte le zone del campo, sfruttando l’aggressività e le giocate d’anticipo dei propri giocatori.
La trappola creata dal Papu
All’interno di questo tipo di gioco si sono poi visti alcuni patterns abituali dei bergamaschi, a cominciare dalla posizione del Papu Gomez. Per tutto il primo tempo l’attaccante argentino si è abbassato all’altezza della linea di de Roon e Freuler (a volte anche più in basso) per aiutare la fase di possesso della squadra e per manipolare il sistema difensivo laziale.
Questo movimento lasciava Zapata e Ilicic come riferimenti avanzati. Entrambi gli attaccanti andavano a giocare nei rispettivi mezzi spazi, dove dovevano essere contrastati dai braccetti laziali. Purtroppo per loro, sia Bastos che soprattutto Wallace sono andati sempre in difficoltà nei confronti dei rispettivi avversari.
Sarebbe servito un lavoro diverso da parte di Leiva
In questo non sono nemmeno stati aiutati da Leiva. Il brasiliano, giocando davanti alla difesa, si trovava spesso senza avversario dato che, come detto, Gomez arretrava a centrocampo. Di conseguenza l’ex Liverpool avrebbe potuto cercare di pressare più da vicino l’argentino, per non lasciare Parolo e Luis Alberto in condizione di inferiorità numerica contro i mediani bergamaschi. Oppure Inzaghi avrebbe dovuto chiedergli di scivolare esternamente in aiuto di Bastos e Wallace.
Nessuna delle due soluzioni è stata adottata e la Lazio ha avuto difficoltà tanto a metà campo quanto nella gestione dei due giocatori avversari più avanzati. Difficoltà che si sono mantenute anche quando l’Atalanta, nei secondi 45 minuti di gioco, ha riportato Gomez in posizione più avanzata, nel mezzo spazio sinistro, per formare con Ilicic la coppia a supporto di Zapata.
Il sopravvento preso dall’Atalanta e l’inserimento di Correa
Anche se la primissima parte di gara aveva fatto immaginare una Lazio in grado di contrastare l’Atalanta sul terreno proprio dell’aggressione e della fisicità, col trascorrere del tempo i bergamaschi hanno preso il sopravvento.
Le cose sono leggermente migliorate quando, nel corso della ripresa, Inzaghi ha inserito Correa col compito di giocare fra fascia e mezzo spazio sinistro in coppia con Luis Alberto. Da quel momento la Lazio ha preso in mano il pallino del gioco, riuscendo alla fine a portare dalla propria parte il dato relativo al possesso palla totale (56% contro 44%), anche se il dato è drogato dagli ultimi 18 minuti di partita nei quali i biancocelesti hanno avuto un possesso del 78%.
Cosa potrebbe fare Inzaghi per la finale
È, il 4-3-3, un sistema riproponibile in vista della prossima e più importante sfida di coppa Italia? Sicuramente, sulla carta, il sistema con i tre attaccanti consentirebbe alla Lazio di poter disporre di un riferimento in più in avanti rispetto alle due punte (o alla punta e mezza) solitamente utilizzati da Inzaghi.
In più, i biancocelesti avrebbero a disposizione una coppia di esterni su entrambe le fasce. Di contro, resterebbe il problema della gestione dei mezzi spazi alle spalle degli interni di centrocampo.
Al di là del modulo sarà però importante la sua interpretazione e la scelta degli uomini per andare ad affrontare le folate offensive dell’Atalanta. Ma anche per cercare di manipolare il sistema difensivo a uomo di Gasperini, attraverso movimenti che attraggano i difensori nerazzurri fuori posizione, permettendo gli inserimenti di giocatori come Parolo, apparso in ottima forma.
A questo dovrà poi aggiungersi la capacità di lettura della partita da parte di Inzaghi e del suo staff, fondamentale per intervenire al momento giusto con cambi adeguati.
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Il sito di Michele Tossani: lagabbiadiorrico.com
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