Lazio, il successo in Coppa Italia contro il Milan è stato anche e soprattutto il capolavoro tattico di Simone Inzaghi contro Gattuso – di Michele Tossani
La Lazio esce vittoriosa dalla partita di ritorno col Milan e si prepara ad affrontare l’Atalanta in una finale di Coppa Italia che, oltra a portare un trofeo nella bacheca biancoceleste, potrebbe voler dire anche accesso diretto all’Europa League.
Per avere la meglio su un Milan volenteroso ma confusionario, disposto in un sorprendente 3-4-2-1 da Gattuso, Simone Inzaghi ha optato per far percorrere alla propria squadra la ‘strada vecchia’.
Il Milan non ha sfruttato i mezzi spazi
L’allenatore degli aquilotti ha infatti disposto i suoi nell’ormai classico 3-5-1-1 con il centrocampo di qualità che prevede Milinkovic-Savic e Luis Alberto mezzali e con Correa alle spalle di Immobile.
Il punto debole, sulla carta, dello schieramento biancoceleste (e quello sul quale sembra aver puntato Gattuso con la sua scelta del 3-4-2-1) è dato dalla difesa dei mezzi spazi ai lati di Leiva.
Tuttavia il Milan solo raramente riesce a innescare Suso e Castillejo o a servire gli inserimenti di Kessié. Questo sia perché i trequartisti del Milan (in particolare Suso) si abbassano troppo per ricevere – negando di fatto superiorità posizionale al possesso rossonero – sia per il lavoro dei braccetti biancocelesti (Luiz Felipe e Lulic) che si alzano riuscendo a chiudere i corridoi ai lati di Leiva.
Il baricentro basso della Lazio
La Lazio, poi, difende con un baricentro basso (43.55 metri di media sul possesso avversario), preoccupandosi più di chiudere le linee di passaggio all’interno della propria metà campo che di andare alla conquista alta della palla.
Di conseguenza, il Milan riesce a gestire agevolmente la prima costruzione sfruttando il tre contro due dei suoi difensori centrali nei confronti di Correa e Immobile, ma non risulta pericoloso nella trequarti offensiva.
Il passaggio al 4-4-2 offensivo, con Cutrone appaiato in avanti a Piatek e con Suso e Çalhanoğlu esterni, non migliora la fase offensiva rossonera.
Il centro-sinistra come zona d’attacco
Dal canto suo, in fase di possesso la Lazio ha invece utilizzato a proprio vantaggio la tendenza ad attaccare nella zona di centro-sinistra. Qui si allargava Immobile e spesso si trovava ad agire anche Correa. In combinazione con Luis Alberto, si venivano a creare situazioni di superiorità numerica contro le quali il Milan non riusciva a trovare le necessarie contromisure.
Al di là del gol, venuto a seguito di un triplice errore milanista in situazione di calcio d’angolo a favore, la Lazio riusciva a rendersi pericolosa in più di una occasione, giocando il calcio a lei più congeniale: quello fatto di rapide transizioni attraverso un gioco associativo che riusciva a coinvolgere i giocatori di maggior talento a disposizione della squadra di Inzaghi.
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