Milan-Lazio, il nostro amico Giovanni parla della rabbia per l’epilogo della sfida di San Siro e di come sia necessario sfruttarla nelle prossime gare
Lo confesso: avendo vissuto per anni a Milano, nella mia personale graduatoria delle squadre più antipatiche c’è il Milan al secondo posto, giusto dietro i ventisettini.
I rapporti con loro sono conflittuali dai tempi di Chinaglia, che piegò le mani a Belli con annesse polemiche su Lo Bello per il goal annullato a Chiarugi; al calcio scommesse che vide coinvolti tesserati di entrambe le società; ai torti arbitrali dello scudetto 1998/99. Fino ad arrivare al gol di mano di Cutrone e all’infame pagliacciata di fine partita con la maglia di Acerbi mostrata come trofeo.
Della partita poco da dire, se non l’ennesimo palo di Ciro, un predominio sterile e non finalizzato, un plotone di esecuzione pronto a colpire alla prima occasione. In quattro giorni ci giochiamo tutte le restanti speranze di campionato all’Olimpico, tra Udinese e Chievo.
Non c’è tempo per piangere, solo da mettere in campo tutta la rabbia repressa e conquistare sei punti.
Avanti Lazio, avanti Laziali!
@surfingcasarba
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