Lazio, la rubrica di Guido De Angelis su Repubblica: “La sconfitta di Napoli deve essere un punto di non ritorno”
Come ogni mercoledì, sulle colonne di Repubblica c’è la rubrica biancoceleste a firma di Guido De Angelis, la cui voce è un punto di riferimento per la maggior parte della tifoseria della Lazio.
“Il rinnovo di Sarri è un bel segnale ma non basta”, scrive, sperando che l’umiliazione di domenica a Napoli possa essere il punto di non ritorno per questa squadra. Poi si interroga su due aspetti: “Quanti giocatori della Lazio attuali, compresi quelli di maggior talento, sono davvero compatibili con la filosofia tattica di Sarri? E poi: gli stessi – dice Guido De Angelis – hanno la mentalità e gli stimoli per aprire un nuovo ciclo vincente?”. Domande a cui bisogna rispondere a breve, per programmare il futuro, in una piazza che vuole sognare in grande.
Il sonno della ragione genera mostri.
Guido ti stimo e voglio credere che ragioni con la pancia e non con la testa. Cominciamo: Sarri ha detto che ci vogliono tre anni o giù di lì per creare una squadra vincente. Furbooooo. Si è fatta la dote per tre anni. E lo stipendio pure. Avevamo una squadra perfettibile ma buona, abbiamo sprecato anni per rinforzarla e milioni inutilmente. Ora ci si prepara a vendere i migliori perché, si dice, non sono compatibili o motivati. Compatibili? Motivati? Questa è nuova. Per anni sono stati la colonna portante e ora li gettiamo nella spazzatura perché l’ha detto il fenomeno. E poi chi si compra Kamenovic, un norvegese qualsiasi, il fenomeno Hiusaj voluto fortemente. Pazienza é il mantra….. Adesso per tre anni tutti zitti in attesa del miracolo. Poi lo voglio vedere questo miracolo
Caro Guidone allora prepariamoci alla cessione di Milinkovic o di altro giocatore ben quotato. Poi però se arrivano altre mezze seghe che si fa? E comunque se pure non arrivassero mezze seghe, sarebbero giocatori discreti senza esperienza con cui di certo non vinceresti nulla inizialmente.
Invece questa squadra se Lotito non avesse fatto il demente con Inzaghi, Tare avesse fatto un paio di acquisti degni per rinforzarla, magari oggi staresti già qualificato 1 nel girone in EL e quantomeno avvinghiato all’Atalanta in classifica.
Invece stiamo a parlare di “energie nervose”, a un passo dal lato destro della classifica, non ancora qualificati in EL… sognando il mercato di Gennaio che (non) verrà, blaterando di un Norvegese sconosciuto che rischiamo di fare un altro affare Muriqui, alla ricerca di un terzino.
Se questa la vogliamo chiamare pianificazione, allora un casino che è?
Sono 17 anni che i segnali sono gli stessi e indicano un ‘unica direzione! A sto punto mi viene in mente il detto che dice: ” ogni popolo ha il governo che si merita!” A buon intenditor….
Guido, ancora con i segnali!!
Il segnale lo deve dare lui mettendo in vendita la Società.
A forza di difendere sempre lo sapete che penso?
Mi sa che a voi vi piace perdere e continuare ad essere UMILIATI
la Champions la facciamo ogni 20 anni x lo scudetto a parte il momento inzaghi sono 20 anni che neanche ci pensi, il calcio che conta noi con Lotito ce lo siamo dimenticato.
P. S.
I rinforzi di quando siamo andati in Champions sono stati Vignaroli, Artipoli, Muriqi Escalante Fares e akba akpro
Jajajaja jajaja povera Lazio mia