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Sanremo biancoceleste, il festival alternativo di cui c’era bisogno (I parte)

La prima serata del Festival di Sanremo 2021 è andata in archivio. Noi vi proponiamo una versione alternativa a tinte biancocelesti.

Di Micaela Monterosso e Tommaso Fefè

Ieri è cominciato Sanremo. Come al solito ce se ne accorge dal fatto che in tv non c’è nient’altro da vedere. Nemmeno la Lazio. Ok, forse quella è saltata per altri motivi, ma rimane il fatto che ieri i tifosi biancocelesti si sono trovati in un vuoto pneumatico ininterrotto tra le 18:30 e le… che ore erano quando è finita la prima serata? Non il massimo, insomma per chi, magari, non è nemmeno un grande appassionato del Festival.

Spulciando la programmazione di quest’anno si scopre che in una delle serate sarà previsto un duetto tra Ibrahimovic e Mihajlovic. I due pare che canteranno “Io vagabondo“, brano dei Nomadi del 1972. Ma se vi state chiedendo il senso di questa cosa, ovviamente non troverete qui la risposta alla vostra domanda. Considerando però che, a differenza della Rai, questo sito non chiede nessun canone, non ci sentiamo minimamente in colpa nel proporvi una nostra lista alternativa di abbinamenti improbabili tra giocatori della rosa della Lazio e successi sanremesi del passato. Anzi, siamo convinti che ce ne fosse assolutamente bisogno.

Nicolò Armini e Danilo Cataldi – Maledetta Primavera (Loretta Goggi)

Aprirebbe questa speciale kermesse, una coppia inedita, ma non troppo. Entrambi prodotti del vivaio, sembravano promesse da lanciare per affermarsi con l’aquila su petto. E invece… “Che imbroglio era? Maledetta primavera! Che resta di un sogno erotico se…” Danilo almeno può vantare all’attivo giusto qualche golletto. Di pochissimo conto, intendiamoci. Supercoppa, derby… figuriamoci se possono bastare per entrare stabilmente nelle rotazioni. Armini, invece, ha poco da raccontare nella sua finora breve carriera. “Che fretta c’era, maledetta Primavera!” Lo potevate lasciare lì.

Acerbi – Ciao Amore, Ciao (Luigi Tenco)

Il nostro Leone si è innamorato. Diventerà papà nei prossimi mesi e non ha voluto esimersi dal salutare – per l’ennesima volta, anche in un’occasione immaginaria come questa – la sua Claudia che lo segue da casa (tra una Ig story e l’altra). Ma “Ciao amore, ciao amore, ciao amore ciao…” non si riferisce necessariamente ad una donna. Parla anche anche della terra natia. E siccome quest’anno pare che l’area di rigore non gli vada più bene, tipo “la solita strada bianca come il pane” cantata da Tenco nel Sanremo del ’67, ha deciso di lanciarsi all’avventura in zona offensiva. E allora va “via lontano a cercare un altro mondo“. Poi però capita che tutta questa novità colga lui e la squadra in contropiede e ci si trova a “non capirci niente e aver voglia (o forse necessità, ndr) di tornare da te“. Ecco, caro leone, fai il bravo, torna al  tuo posto, che sennò dietro gli altri restano spaesati.

Hoedt, Patric e Musacchio – Si può dare di più (Morandi, Ruggeri, Tozzi)

Per l’appunto. Ragazzi, lo capiamo che Francesco quest’anno fa un po’ le bizze, ma anche voi, dai, un minimo aiutatelo. “Si può dare di più, perché è dentro di noi. Si può osare di più senza essere eroi. Cosa fare non so, non lo sai neanche tu, ma di certo si può dare di più“. Ecco, mettetevi d’accordo tra di voi e date di più. Sarebbe una bella boccata d’ossigeno se ci riusciste. Magari anche solo evitare di gambizzare gli avversari in area o di fornirgli assist vincenti potrebbe essere un primo passo. Così, per dire…

Lazzari – Salirò (Daniele Silvestri)

Salirò salirò fino a quando sarò solamente un puntino lontano lontano lontano…” Talmente lontano che Ibanez ancora lo cerca. Manuel corre, sale, non si risparmia e anche in questo Festival ci delizia con un’interpretazione impeccabile, accompagnato da Parolo nell’iconica coreografia.

Parolo – Noi ragazzi di oggi (Luis Miguel)

E dopo aver ballato, il tuttocampista di Gallarate si cimenta anche nel canto, seguendo la prassi di quest’anno che lo vede impiegato in qualsiasi ruolo. Il mister è convinto che Marco sia un eterno giovane e di poterlo impiegare in ovunque, come uno stagista qualsiasi. Va bene che i ragazzi di oggi hanno “bisogno di un paio d’ali e stimoli eccezionali“. Va bene anche “il fuoco sotto la cenere” e che “siamo quelli in cui puoi credere“. Ma Luis Miguel aveva 15 anni quando arrivò secondo a Sanremo con questo brano. Non 36. L’interpretazione di queste parole non può essere alla lettera, Simo’!

Pereira – Vacanze Romane (Matia Bazar)

Non c’è bisogno di spiegare la scelta di questo pezzo per il talento ex United. “Romantica città, ora vecchia realtà. Non ti accorgi di me e non sai che pena mi fai…“. Ce ne siamo accorti Andreas, abbi fede che se accorgerà pure il mister. Forza e coraggio ragazzo!

Muriqi e la band dei “fuori rosa” – Uomini Soli (Pooh)

Li incontri dove la gente viaggia e va a telefonare…” i parcheggi di Formello o i binari morti della stazione Termini. Li lasciano sempre là, dandogli orari sbagliati per le convocazioni, relegandoli poi in panchina, magari con l’accusa di essere arrivati in ritardo. Candidati al podio (se riescono a uscire dai camerini).

Inzaghi – Gli uomini non cambiano (Mia Martini)

Una risposta alle richieste di Pereira, Muriqi e dei fuori rosa arriva direttamente dal titolo del brano portato in gara da Simone Inzaghi. “Gli uomini che cambiano sono quasi un’ideale che non c’è“. Ideale non contemplato da Simone. Anche a Sanremo si gioca in 11. Gli stessi 11.

Escalante – Quando Quando Quando (Tony Renis)

A differenza di Muriqi e i fuori rosa, lui ogni tanto il campo lo vede. Insieme a Pereira compongono una coppia perfetta. almeno dall’80° in poi. “Ogni istante attenderò fino a quando, quando, quando, d’improvviso ti vedrò sorridente accanto a me“.

Raul Moro – Non ho l’età (Gigliola Cinquetti)

Non ho l’età per uscire sola con te“, cantava Gigliola Cinquetti. Raul Moro rivisita il testo in “Non ho l’età per giocare insieme a te“, riferendosi alla prima squadra. Come per Armini, forse era meglio lasciarlo in Primavera, il calcio è un gioco per bimbi grandi.

Tra ospiti, gag, pubblicità e quant’altro, finirebbe qui la prima puntata di questa nostra contro-manifestazione canora. Ma, sempre perché ci reputiamo migliori della principale rete televisiva nazionale, noi non vi riempiremo tutta la settimana di performance senza senso. Vi diamo solo appuntamento a domani per la seconda parte.

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3 anni fa

Metteteci anche Radu se mettete Musacchio…(stesso errore) se volete essere spiritosi…

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