Tra rinnovi, premi ed esuberi il monte ingaggi della Lazio lievita. Ma se arriva agli ottavi di Champions può recuperare tutto.

È cresciuta la Lazio. Sta diventando grande. E non si può stare al tavolo dei grandi, parafrasando una celebra massima di un ex allenatore della Juventus, pagando col salvadanaio dei bambini. Perciò il lievitare del monte ingaggi in casa biancoceleste è solo il rovescio della medaglia del percorso di miglioramento intrapreso.

Negli ultimi 12 mesi c’è stata una netta impennata. + 11 milioni di emolumenti. Conseguenza inevitabile di un aumento del valore della rosa e della capacità (ri)acquisita dal club di trattenere i migliori talenti. Ad oggi il totale degli stipendi pagati ai calciatori è di 83 milioni di euro. Ma sono destinati ad aumentare, viste le trattative ben avviate per i rinnovi di Acerbi, Lucas Leiva e Luiz Felipe, cui se ne potrebbero presto aggiungere altre. In scadenza 2022 ci sono infatti Strakosha e Marusic, oltre a Caicedo e Akpro il cui futuro sarà valutato proprio in questa stagione.

Alla Lazio c’è poi il problema degli esuberi di cui tener conto. Un difetto atavico della gestione Lotito, difficile negarlo, quello di non riuscire a scrollarsi di dosso la zavorra di chi non fa più parte del progetto. O per lo meno non sempre è stato fatto con sufficiente efficienza, per non gravare eccessivamente sul bilancio, visto che, sommati, si parla di circa 15 milioni di euro. Alcuni, comunque, andranno a scadenza a giugno prossimo (Proto e Bastos). Il che, intanto, snellirà di qualche milioncino la voce delle uscite.

Al totale poi va aggiunto l’ingaggio del tecnico, anche lui, per altro, in trattativa per il rinnovo. Attualmente Inzaghi guadagna 2,2 milioni a stagione. Il prolungamento potrebbe portare la cifra intorno ai 3 netti.

Se è vero che una grande squadra non può prescindere da un grande allenatore, è però altrettanto vero che questi non può non avere uno staff qualificato attorno a se. E i professionisti costano. Lo staff, i medici, i fisioterapisti e i vari collaboratori del mister piacentino contribuiscono quindi ad allargare il volume dei pagamenti. Al pari degli altri dipendenti della società e degli stessi dirigenti. Tutti ricevono una busta paga per il loro contributo nell’aver portato e mantenere la Lazio dove è oggi.

La Champions può saldare il conto.

Proprio in relazione agli obiettivi raggiunti, a pesare sui conti ci sono anche i premi e i bonus garantiti. La Champions, su tutti, era un traguardo inseguito da lungo tempo. Ora che è stato conquistato, bisogna farsi carico degli oneri come degli onori, che da esso derivano. Anche perché onorare come merita la manifestazione può dare una grossa mano alle casse societarie.

Oltre alla quota di 15,25 milioni già garantiti per l’ingresso ai gironi, un eventuale approdo agli ottavi di finale garantirebbe un introito extra di 9,5 milioni. A conti fatti, sufficiente da solo a coprire le maggiori uscite per l’incremento degli stipendi. Infatti, per superare il turno è ovvio che la Lazio dovrà fare più punti possibili contro le avversarie. Contando che vengono elargiti dalla UEFA 2,7 milioni per ogni vittoria e 900 mila euro per ogni pareggio, la somma è presto fatta.

Perché al tavolo dei grandi, è vero, si spende di più, ma i vantaggi che se ne possono trarre valgono bene il prezzo che si paga.