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Lotta scudetto, calendario a confronto: chi è “favorito”?

Coronavirus, in corso un nuovo consiglio di Lega straordinario

Confronto a 3 tra il calendario di Juventus, Lazio e Inter per la lotta scudetto. Una sola è veramente favorita da orari e riposi.

Alla fine si scoprì che per la Lazio erano quasi meglio i play-off. Un paradosso che nasce guardando l’organizzazione del calendario per la conclusione della Serie A, viziato dai ritmi forzati imposti dalla eccezionalità della situazione e dagli orari da conciliare con gli interessi delle TV.

La corsa a tre per lo scudetto vede coinvolte, insieme ai biancocelesti, la Juve e l’Inter. Ma confrontando i tre percorsi che affronteranno le contendenti nelle prossime nove partite ci si accorge di parecchi fattori non proprio equilibrati. E sorprende anche scoprire quale sia la vera favorita. Almeno sulla carta.

Juve e Lazio

Un solo punto divide le attuali prime due della classifica. Lo scontro diretto è fissato a Torino per lunedì 20 luglio. Prima di quella data entrambe  sfideranno sostanzialmente le stesse squadre. Atalanta, Torino, Milan, Lecce e Sassuolo. 5 avversarie su sette che incroceranno i loro destini sia con la Lazio, sia con la Juventus. A completare i percorsi verso la sfida dello Stadium ci sono Fiorentina e Udinese per i ragazzi di Inzaghi, Bologna e Genoa per gli uomini di Sarri.

Una sola partita alle 17.15 per tutte e due le rivali. Il derby della Mole il 4 luglio e il Sassuolo all’Olimpico sette giorni dopo. Nessuna gara alle 19:30 per le zebre, che giocheranno sempre alle 21:45. Alle aquile invece toccheranno ben due incontri in orario aperitivo, contro il Toro in trasferta il 30 giugno e a Lecce il 7 luglio. Il che darà in quelle due giornate il vantaggio ai bianconeri di giocare conoscendo già il risultato dei biancocelesti. La questione è in parte riequilibrata dagli incroci previsti, visto che i piemontesi si troveranno difronte Milan e Atalanta, in teoria avversari ben più temibili.

A dir la verità, anche la Lazio potrà godere per due volte di fila di questo ipotetico vantaggio. Proprio all’inizio, in occasione della trasferta a Bergamo e nel match immediatamente successivo in casa contro la Fiorentina. Tuttavia non si può fare a meno di notare che tra la sfida alla Dea, il 24 giugno, e quella con i Viola ci siano appena tre giorni di riposo per la banda Inzaghi. Mentre i toscani, che giocheranno il 22 giugno il loro primo incontro, arriveranno freschi da ben cinque giorni di riposo.

La Juventus, al contrario, tra la prima contro il Bologna e la seconda contro il Lecce avrà quattro giorni per rifiatare. Subito dopo altri quattro prima del Genoa e ancora altrettanti prima del derby. Lulic e compagni, eccezion fatta per la sfida al Milan, giocheranno per quattro gare ogni tre giorni. Solo nei tre match che anticiperanno lo scontro diretto c’è stata l’accortezza di distribuire identicamente i riposi. E giusto per mettere la ciliegina sulla torta la sfida col Cagliari del 23 luglio a Roma vedrà la stessa situazione già raccontata per l’incontro con la Fiorentina. I sardi giocheranno il 18 e arriveranno nella Capitale con cinque giorni di recupero nei polmoni.

L’Inter

La terza contendente, finora lasciata da parte, è al momento staccata di otto punti dal secondo posto. Ma deve recuperare la partita casalinga contro la Sampdoria. Con una vittoria il distacco dalla vetta si assottiglierebbe. E dal 24 luglio in avanti, guardando il calendario, la situazione potrebbe addirittura rilanciare proprio le sorti dei nerazzurri.

L’Inter infatti godrà del particolare privilegio di giocare sei volte su sette dopo le altre due concorrenti. E nella rimanente occasione, contro il Sassuolo, nel primo match dopo il recupero del 20 giugno, scenderà in campo comunque dopo la Juventus. Dovendo inseguire, il fatto di sapere cosa sia accaduto a chi sta davanti non può che dare una spinta in più dal punto di vista delle motivazioni.

Ma non è finta qui. Tornando a parlare di orari, gli uomini di Conte avranno, come la Lazio, un solo match alle 17:15 e due alle 19:30. La differenza però la fa il quando. Mentre le aquile dovranno fare i conti con la calura in pieno luglio e a ridosso della sfida cruciale, gli orari anticipati toccheranno ai milanesi in tre delle 4 partite iniziali, per poi giocare solo di sera.

C’è inoltre la questione Coppa Italia. Manifestazione che anticiperà il ritorno in campo di entrambe le rivali dei biancocelsti. Marotta si è molto lamentato, per usare un eufemismo, della eccessiva vicinanza tra semifinali di ritorno, eventuale finale, recupero con la Samp e ripresa del campionato. Probabilmente il ds nerazzurro non ha pensato che, dopo tre mesi abbondanti di stop forzato, avere un paio di partite in più di rodaggio nelle gambe potesse essere un ulteriore vantaggio da sfruttare. E per stare sicuro ha ritenuto, insieme alle altre 3 semifinaliste, di chiedere l’anticipo di un giorno dei match. Così da aggiunge pure qualche altra ora di riposo.

Ancora convinti che non sarebbe stato meglio giocarsi il titolo con un paio di incontri su andata e ritorno, pur tirando dentro avversarie improbabili?

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