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Champions League, le avversarie a raggi X: il Bruges

UEFA, la deadline per le Coppe europee è il 31 agosto

Le tre avversarie della Lazio in Champions League messe sotto i raggi X. Bruges: i più abbordabili, ma non dei novellini.

Tra una ventina di giorni la Lazio inizierà il suo percorso nella Champions League 2020-21. Il sorteggio ha inserito la banda Inzaghi nel gruppo F, con Zenit S. Pietroburgo, Borussia Dortmund e Bruges.

I biancocelesti possono considerarsi fortunati. Dalle urne potevano venir fuori gironi ben peggiori. Ma non sembra affatto il caso di sottovalutare questi sei match, che misureranno la caratura internazionale della prima squadra della Capitale.

Una per una, ecco le avversarie delle aquile sotto i raggi X. Dopo lo Zenit, e il Borussia Dortmund, tocca ai campioni del Belgio. Sulla carta sembrano i più abbordabili, anche se non sono dei novellini nelle coppe.

Bruges

La seconda squadra belga più blasonata è chiamata in tanti modi. Figli del multilinguismo del paese, diviso tra fiamminghi, valloni e minoranze tedesche. Il club fu fondato nel 1891 come FC Brugeois, ma solo nel 1975 cambiò definitivamente il nome in Koninklijke Voetbalvereniging Club Brugge, che letteralmente significa Reale Associazione Calcistica del Club di Brugge. E questo spiega perché venga chiamato semplicemente Bruges, come il nome francofono della città.

In bacheca contano 16 campionati nazionali, 11 Coppe del Belgio e 15 Supercoppe belghe. Tra le quattro che si daranno battaglia nelle prossime settimane, vantano quindi il totale di trofei maggiore. Ma sono anche gli unici senza successi internazionali. Ne hanno sfiorati due, perdendo entrambe le volte in finale contro il Liverpool. Nel ’76 la Coppa Uefa e nel ’78 la Coppa dei Campioni.

Dopo quel doppio exploit negli anni ’70 però, i neroblu non sono più riusciti a ripetersi. Hanno preso parte molte volte alle competizioni continentali, ma in Champions League non hanno mai superato il girone eliminatorio. Ci riproveranno, pur non partendo con i favori del pronostico. I belgi sono comunque alla nona partecipazione da quando il trofeo si chiama così. La terza consecutiva quest’anno. E si presentano con una squadra ben rodata.

Pochissimi sono stati i cambiamenti nella rosa nell’ultimo mercato, con qualche rientro dai prestiti e un paio di giovani elementi aggregati dalla squadra B. Lo zoccolo duro è rimasto invariato e si affida al giusto mix tra esperienza e giovane baldanza. Tra i pali c’è Mignolet, portiere anche della Nazionale belga. In difesa il centrale ivoriano Deli, che ha recentemente deciso con un suo gol il derby di Brugge contro il Cercle. Anche lui stabilmente convocato nella selezione africana, fa coppia con il promettente diciannovenne suo connazionale Kossounou.

Pericolose, nonostante la giovane età, sono poi le due ali del 4-3-3 tipicamente schierato dal tecnico Philippe Clement. A sinistra De Ketelaere, ragazzo del 2001 prodotto del vivaio. A destra il ventunenne senegalese Diatta. Entrambi delle autentiche frecce. Gli elementi di spicco però sono senza dubbio a centrocampo. Si tratta di Hans Vanaken e del capitano Ruud Vormer. Il primo, votato due volte miglior giocatore del campionato, ha iniziato questa stagione col botto: in 7 partite ha già siglato 4 gol e 2 assist. Il secondo, centrocampista olandese, ex AZ e Feyenoord, classe ’88, di rete ne ha realizzata una sola, fin’ora. Ma ne ha fatte fare 4 ai compagni, con altrettanti passaggi vincenti.

Ok, non sono nomi da far tremare i polsi. I numeri di gente come Milinkovic, Luis Alberto e Immobile, senza dimenticare tutti gli altri della banda Inzaghi, sono certamente di ben altra categoria. In relazione soprattutto alla maggior competitività della Serie A rispetto alla Jupiler League. Ma guai a pensare di aver difronte una squadra cuscinetto. L’anno scorso, ad esempio, gli stessi uomini sono stati in grado di bloccare sul 2-2 il Real Madrid al Bernabeu. Due anni fa invece, sempre in trasferta, rifilarono 4 reti al Monaco e fermarono sullo 0-0 proprio il Borussia Dortmund, che ritroveranno presto.

Messaggio recepito, aquile? In Champions non si può mai abbassare la guardia. Contro nessuno.

 

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