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Champions League, le avversarie a raggi X: il Borussia Dortmund

UEFA, la deadline per le Coppe europee è il 31 agosto

Le tre avversarie della Lazio in Champions League messe sotto i raggi X. Tocca al Borussia Dortmund, l’unica già incontrata.

Tra una ventina di giorni la Lazio inizierà il suo percorso nella Champions League 2020-21. Il sorteggio ha inserito la banda Inzaghi nel gruppo F, con Zenit S. Pietroburgo, Borussia Dortmund e Bruges.

I biancocelesti possono considerarsi fortunati. Dalle urne potevano venir fuori gironi ben peggiori. Ma non sembra affatto il caso di sottovalutare questi sei match, che misureranno la caratura europea della prima squadra della Capitale.

Una per una, ecco le avversarie delle aquile sotto i raggi X. Dopo lo Zenit, ora è la volta dei più temibili e blasonati gialloneri di Germania. Gli unici, per altro, contro cui la Lazio ha già giocato.

Nel 2018 in amichevole una rete di Marco Reus decise l’1-0 finale. Venticinque anni fa, invece, ai quarti di Coppa Uefa non bastò agli uomini di Zoff l’autogol di Freund nel match d’andata all’Olimpico. I tedeschi ribaltarono il risultato al ritorno con un 2-0 firmato Chapuisat e Riedle, che siglò il più classico dei gol degli ex a tempo quasi scaduto.

Borussia Dortmund

Il Ballspielverein Borussia 09, noto con la sigla BVB o, più comunemente, come Borussia Dortmund è, come la Lazio, una società polisportiva. La sezione calcio è la compagine più famosa. E le similitudini con i capitolini non finiscono qui. Anche le api sono state fondate agli albori del secolo scorso (1909) da un manipolo di pionieri dello sport in Westfalia. Al pari dei romani, il nome del sodalizio deriva dal toponimo latino della regione (Borussia significa Prussia), inoltre, agli esordi le divise erano a strisce blu e bianche.

Rispetto alla prima squadra della Capitale però, la bacheca è decisamente più prestigiosa. 8 Meisterschale (il loro scudetto), 4 Coppe di Germania e 6 Supercoppe tedesche, cui si aggiungono, in ambito internazionale, una Coppa dei Campioni, vinta contro la Juventus nel 1997, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale. Questo fa del Borussia una delle squadre più titolate del suo paese.

Nel girone sono sicuramente quelli con più esperienza in Champions League. Presenza fissa in otto delle ultime nove stagioni. Quest’anno sono alla quinta partecipazione consecutiva. Finalisti nel 2013, solo due volte dal 2012 non hanno superato il girone.

La rosa è composta da diversi elementi di fama mondiale, molti dei quali membri stabili della Nazionale teutonica. Ci sono il roccioso difensore Mats Hummels, che vanta 70 presenze e 5 gol con la selezione tedesca, il centrocampista Julian Brandt e il già citato Marco Reus. Quest’ultimo, nato  nelle giovanili del club, dal 2016 ne è diventato capitano.

Da segnalare poi, il belga Axel Witsel, tra l’altro ex dello Zenit, e il veloce esterno sinistro franco-portoghese Raphaël Guerreiro, campione d’Europa in carica con i lusitani. Ma in quanto a talento è il giovanissimo centravanti Erling Haaland la punta di diamante della formazione allenata da Lucien Favre.

Il ventenne anglo-norvegese era stato adocchiato anche da Tare ai tempi delle giovanili. Ma il ds biancoceleste non riuscì a portarlo a Formello (purtroppo). La Lazio dovrà stare attenta alle sue giocate, ma in generale il Borussia è una formazione pericolosa a 360 gradi. Si schiera con un 3-4-2-1, simile a quello che l’Atalanta ha messo dolorosamente in mostra pochi giorni fa. Ricerca continua della verticalizzazione e pressione costante, quasi a tutto campo, sugli avversari. La manovra è sempre giostrata in velocità, grazie alle distanze strette tra i mediani e i trequartisti. Il gran movimento di quest’ultimi genera scompiglio tra le linee difensive avversarie rendendo difficili le rotazioni difensive.

Il gioco espresso, secondo molti, non è spettacolare come quello dei tempi di Jurgen Klopp, ma è egualmente efficace. In più tra le mura domestiche, solitamente, la spinta del pubblico è così portentosa da risultare veramente l’uomo in più in campo. Anche in Champions, sono poche le occasioni di trovarsi difronte uno spettacolo paragonabile al muro giallo.

Come noto, tuttavia, le presenze sugli spalti in questo periodo sono ridottissime. A ciò si possono quindi aggrappare le speranze biancocelesti di poter comunque dire la loro, o almeno di non sfigurare, al Westfalenstadion. Nel più grande impianto di Germania l’impatto del fattore campo sarà inevitabilmente ridotto, alleggerendo un po’ la pressione sui giocatori ospiti. Poi però, ci sarà sempre il pallone da far girare sull’erba verde…

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