Sono passati ormai 3 anni da quando è scoppiata apertamente la guerra tra l’Uefa e i club che hanno lanciato pubblicamente l’idea di dare vita alla Superlega di calcio, seguendo lo schema NBA americano. Come era prevedibile, lanciare questa nuova competizione, in maniera traumatica e non condivisa da tutti, ha causato un forte rigetto per la Superlega, vista giustamente come la morte del merito sportivo e per la passione per questo sport per i tifosi di tantissime squadre in Europa. Stessa reazione l’hanno avuta anche la maggior parte tra gli aderenti alla stessa Superlega, che, per l’appunto, si sono ritirati. Malgrado ciò, questo non è stato sufficiente per reprimere questa iniziativa, che è tutt’ora in piedi.
Serve un compromesso ‘storico’ per il calcio europeo
La motivazione che sta spingendo questi club a voler rendere realtà la Superlega è squisitamente economica: i tanti debiti e la poca liquidità li stanno letteralmente soffocando. Sebbene la risposta più giusta (e dignitosa) sia quella di dire loro di ridurre i costi e di massimizzare le entrate, anche a costo di ridimensionarsi, si comprende facilmente che questo danneggerebbe anche l’Uefa e la visibilità delle sue competizioni. Avere i club più prestigiosi, coi giocatori migliori e la maggioranza totale dei tifosi a livello numerico, in palese difficoltà e particolarmente ostili nei confronti della stessa Uefa, è una cosa controproducente anche per le istituzioni calcistiche europee. Per questa ragione, è forse assolutamente necessario giungere ad una sorta di compromesso ‘storico’ tra Uefa ed Eca che soddisfi le esigenze di tutti e che rilanci il calcio europeo sotto tutti gli aspetti.
La possibile soluzione per rilanciare il calcio europeo
Il punto di incontro potrebbe essere integrare in tutte le competizioni Uefa il format di riferimento per la Superlega, cioè quella del campionato europeo, salvaguardando il merito sportivo, che si esprime con i piazzamenti nei campionati per qualificarsi ai questi tornei, magari adottando criteri più rigidi e selettivi, soprattutto per quanto riguarda i preliminari, le “promozioni” e le “retrocessioni”. Nel 2024 esordirà il nuovo format per Champions, Europa e Conference League, in particolare per la fase a gironi, che, in un certo senso, sembra quasi un esperimento per la Superlega. Infatti sarà come un campionato a 36 squadre, anche se si ferma all’8^ giornata, stabilendo poi, in base al numero di punti e ai piazzamenti che le squadre conquistano fino a quel punto, chi potrà proseguire nella fase a eliminazione diretta oppure no. Per avvicinarsi alla perfezione, occorrerebbe ridurre della metà il numero delle squadre partecipanti per ciascuna delle tre competizioni europee e facendo in modo che almeno un girone completo (d’andata) si possa giocare, in attesa di creare gradualmente ulteriore spazio per poter giocare anche quello di ritorno ed, eventualmente, anche per la fase a eliminazione diretta, cioè i play off, in maniera compatibile coi vari campionati nazionali. Tra l’altro, riguardo alla Supercoppa Europea, aggiungere una quarta competizione Uefa, sempre con le stesse caratteristiche, sarebbe molto utile in quanto il “vincitore” di questo “nuovo” campionato si andrebbe ad aggiungere agli altri 3 delle competizioni già citate e permetterebbe di mettere in piede la formula della Final Four per conquistare questo trofeo (metodo che già viene utilizzato per la Supercoppa di Spagna e presto lo si farà con quella italiana).
Guarda caso…
A conferma della bontà di questo eventuale percorso da intraprendere, nei giorni scorsi El Pais ha riportato che Uefa ed Eca stanno lavorando proprio per adottare a questa soluzione, a partire dal 2027, con la sola differenza che verranno presumibilmente cambiati i nomi alle tre competizioni Uefa in Super League (al posto di Champions League), Europa League (questa rimarrebbe invariata) e Aspirant League (al posto di Conference League). Inoltre la prossima riunione del Comitato Esecutivo UEFA, prevista per fine ottobre, potrebbe essere importante per stabilire se è fattibile questo percorso. Ora bisognerà lasciare l’ardua sentenza ai posteri, ma confidando che questa possibile soluzione possa soluzione possa vedere la luce, visto che rappresenterebbe l’unico punto d’incontro possibile tra Uefa ed Eca per salvaguardare il merito sportivo ed aumentare i ricavi per i club.
La soluzione vera invece sarebbe semplice: lasciare che tutte le super-indebitate FALLISCANO!!! Vorrà dire che in CL ci andremmo noi e l’Atalanta anzichè la Rube e i Vermi…’ndo starebbe il problema? E che le nuove generazioni imparino che il calcio non è solo Barça-Real-Manchester-PSG, cacchio!!! Il calcio senza le straindebitate sarebbe più bello, più giusto, più pulito, e MOLTO più interessante. Vedere sempre le stesse otto squadre ai quarti (squadra più, squadra meno, quello è, siamo sinceri!) è la NOIA MORTALE!!! Eppoi se continuano su questa strada finirà che tra qualche anno i grandi club si riuniranno a Davos tra luglio e agosto, e faranno una grande asta a suon di fantastilioni – presi a prestito a tassi da usura, ovviamente, per il diletto dei daneistocrati – per decidere a chi assegnare i vari titoli, senza nemmeno bisogno di giocare, tanto al pubblico rimbambito basterà far vedere delle partite virtuali elaborate da qualche “intelligenza” artificiale!!!