
Ciao Siniša, non addio, perché fa tanto, troppo male dirlo…
Ciao Siniša. Non addio, perché non siamo pronti e, forse, non lo saremo mai. Emblema dell’essere laziale e della Lazialità, quella con la L maiuscola, che rappresenta l’essenza massima dell’espressione. Il dolore, caro Siniša, è troppo grande e il vuoto della tua assenza farà sempre troppo rumore. Un uomo vero, un idolo, un leone che a testa alta ha sempre vissuto, senza mai abbassare lo sguardo per un attimo. Tu e quelle punizioni che tanto ci hanno fatto gioire, sotto la Nord, in Italia, in Europa, al fianco di altri grandi campioni. La storia con la maglia della Lazio è stata scritta. Grazie Siniša, perché tanto, in campo e fuori, hai insegnato. Combattere il destino nonostante le avversità, la malattia, il mai sentirsi finito anche quando la speranza ormai era l’unica cosa rimasta.
Ciao Siniša, ci mancherai. Le tua parole pre e post una partita della Lazio: “Io tifo per questa squadra”, dette sempre a chiunque e in modo orgoglioso davanti alle telecamere, hanno sempre dimostrato il tuo amore verso questi colori. Il coraggio, l’uomo e l’orgoglio, la voglia il guerriero che ha segnato una generazione, quella di tanti giovani tifosi laziali – tra cui il sottoscritto – che possono vantare dentro casa la maglia numero undici.
Ciao Siniša e non addio, perché le persone come te non hanno età, spazio, tempo e anche perché, caro Siniša, fa tanto, troppo male per poter aggiungere altro, se non un grazie, vero e sincero, per essere stato sempre e solo per noi laziali: Siniša Mihajlović.
