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Lazio, reincontriamoci: una nuova via per tornare a camminare insieme

Idee, proposte, suggerimenti per costruire soluzioni e colmare la distanza siderale che si è creata tra la Lazio e la sua gente.

Di Sandro Di Loreto

Premesse

Siamo ad un punto di non ritorno. Esiste una distanza siderale tra la Lazio e la sua gente che non può più essere ignorata. In un mondo nuovo, sempre interconnesso, sempre più interattivo, partecipativo, la presenza assume una rilevanza strategica imprescindibile.

Presenza fisica nei luoghi dove la Lazio vive le sue esperienze (stadi, store, ecc..). Presenza virtuale nei luoghi di aggregazione, le reti sociali. Presenza diretta nei tradizioni mezzi di comunicazione: radio, tv, giornali, magazine.

Oggi la Lazio è progressivamente sempre più assente in tutti i luoghi. È relegata ai margini sui media tradizionali, è scarsamente presente sui social, dove sono gli investimenti e gli algoritmi a determinare la veicolazione dei messaggi e, quel che è peggio, è assente allo stadio.

Stiamo vivendo una lenta ma ineluttabile emarginazione che, come gli indiani d’America, ci vedrà vivere confinati nei nostri piccoli spazi.

Oggi non è importante trovare responsabili, ma costruire soluzioni per reincontrarci.

Come si è arrivati a questo punto?

La genesi di tutto questo è lontana, ma ha radici profonde. La Lazio di oggi ha smarrito la capacità di farsi amare perché non ha capito la sua gente, perché si è persa nella fortezza in cui si è chiusa, isolata, nascosta. Ha scelto di costruire muri, si è ammalata della sindrome dell’incompreso. Vede fantasmi, vede nemici, ma ancor più grave è ciò che non vede e non sente: l’amore della sua gente.

L’amore è un’alchimia. Accade, vive intensamente ed è capace di morire se non lo si protegge. L’amore, quello vero, non dipende dal successo, né dalla bellezza, ma dall’incanto di uno sguardo, dalla dolcezza di un sorriso, dalla fragranza di un profumo, dalla leggerezza degli attimi vissuti, dalla profondità di una parola, dal saper ascoltare e comprendere.

La gente laziale ha vissuto Lazio umili e squattrinate, il cui progetto era non morire. Eppure le ha amate intensamente, incondizionatamente. Le ha abbracciate, sostenute, protette. Soprattutto non le ha mai lasciate sole. È stata presente, numerosa, compatta, sui campi e città improbabili, nelle strade, allo stadio, il nostro stadio.

La situazione oggi

Debolezze
  • Incomunicabilità della società
  • Incapacità di emozionare e di coinvolgere da parte della società
  • Allontanamento dei tifosi
  • Stadio inadeguato
  • Assenza di politiche di espansione tecnica e finanziaria di ampio respiro
  • Tifoseria spaccata
Minacce
  • Politche di “invasione degli spazi” da parte della Roma
  • Indifferenza dei grandi media
  • Presenza sempre più forte di grandi gruppi finanziari nella gestione delle società di calcio
Punti di forza
  • Amore immenso della gente
  • Chiara consapevolezza e orgoglio delle proprie origini e della propria storia
  • Solidità finanziaria
  • Allenatore carismatico e competente
  • Un grande centravanti
Opportunità
  • Desiderio represso di partecipazione da parte dei tifosi
  • Sviluppo di nuove possibilità di sinergia, ad esempio con i nuovi sponsor (Binance, Mizuno, ecc…)

I primi passi

Un fatto è comunque imprescindibile. Tutto non può che partire dal desiderio di cambiare questo status quo. Se c’è volontà, allora si può pensare di creare una task force tra società e tifosi, per analizzare la situazione, superando il concetto di colpa – che paralizza – per sviluppare invece quello di responsabilità. È quest’ultima infatti che muove le coscienze, spronando ad ammettere i problemi per trovare il modo di superarli. Bisogna partire dai punti in comune per trovare o creare nuovi punti d’incontro.

Le parole chiave

Partecipazione

La Lazio deve tornare ad essere vissuta in tutti i suoi aspetti e da tutti. Pubblico società, staff, squadra devono sentirsi inclusi e parte integrante del percorso.

Rispetto

Sensibilità da parte di tutte le componenti per comprendere, supportare e comunicare in forma concreta e, soprattutto, capire i momenti le situazioni e gli stati d’animo

Investimento

Costruire un percorso di crescita tecnica, finanziaria, strutturale e ambientale. Studiare strategie commerciali e di comunicazione, oltre che di comportamenti, efficaci nel fare presa sulla gente.

Leggerezza

Vivere la Lazio deve provocare sensazioni di benessere. Deve ispirare sorrisi, deve essere un momento di divertimento e lasciare una sensazione positiva, anche vivendo le emozioni forti di una partita.

Le aree di intervento

Coinvolgimento

È quantomai necessario dare nuova vita al forte spirito di appartenenza e di unione tra tifosi, società e squadra. Far sentire la gente parte integrante del percorso. Una squadra di alto livello favorisce la partecipazione e riduce i tempi di soluzione del problema, ma non è il punto nevralgico di riflessione e intervento.

Il coinvolgimento nasce dalle emozioni. Le emozioni nascono dalle connessioni. Le connessioni nascono dall’empatia. E l’empatia nasce solo se c’è la capacità di ascoltare.

Per questo è opportuno cambiare atteggiamento e porsi come una società che ascolta, comprende e coinvolge. Creare nella città eventi, momenti di incontro, dove attraverso la Lazio si vivano momenti di sport, cultura e spettacolo. Aprire punti di incontro stabili nella città e coinvolgere al contempo opinion leader per creare movimenti di pensiero. Magari aprendo anche all’esterno il canale TV per raccontare storie e rivivere momenti, personaggi, risultati che hanno caratterizzato la storia della Lazio.

E poi ripopolare lo stadio, che è il momento di maggiore visibilità per una squadra e un tifoso. Questa deve essere una priorità assoluta. Oggi invece l’Olimpico è abbandonato a causa di prezzi elevati, inadeguatezza della struttura, crisi economica, sviluppo delle piattaforme televisive e di nuove forme digitali di offerta. Esiste un cortocircuito emotivo tra società e tifosi, non solo per l’assenza di un progetto tecnico di grande respiro, ma soprattutto per la mancanza di empatia nei comportamenti. Lo sviluppo di nuove forme di intrattenimento fa si che lo stadio e il calcio non siano più il maggior interesse delle nuove generazioni. La pandemia poi ha contribuito a sviluppare maggiormente queste dinamiche creando abitudini più sedentarie, per assitere alla partita comodamente in casa, con scarsa porpensione alla socializzazione di massa.

Sarebbe opportuno quindi portare avanti una politica di accessibilità per le persone, favorire le famiglie, facilitare le modalità di acquisizione dei biglietti, creare sistemi di trasporto ad hoc per l’interland romano (l’idea “bus insieme” è già un primo importante passo, ndr), creare in occasione delle partite un villaggio dove le famiglie possano vivere pre e post partita. E non mancano certo gli spazi intorno allo stadio.

Comunicazione

Comunicazione è una parola di origine latina. Deriva da communis, che significa mettere in comune, non si tratta quindi di informare (che invece è “informazione”, ndr), ma di condividere idee, progetti, sentimenti, emozioni. La comunicazione è un comportamento. Non esiste un “non comportamento”, quindi non esiste la possibilità di “non comunicare” qualcosa. Il silenzio, l’assenza , sono forme di comunicare disinteresse verso la condivisione e il coinvolgimento.

In una realtà dove gli stimoli sono molteplici, i canali e le forme di comunicazione sono orizzontali, dinamici, incontrollabili, l’unica forma per non essere schiacciati e dimenticati, l’unico modo per difendersi è essere presenti. Lo sviluppo delle reti sociali ha ridotto le potenzialità dei media tradizionali ed ha visto nascere nuove forme di integrazione, di comunicazione, di partecipazione. Nascondere è sempre più difficile e… inutile.

Per questo sarebbe importante creare una comunicazione trasparente. Investire pesantemente sui social network e aprire le possibilità di confronto con la gente. Essere presente nei dibattiti sui media tradizionali, facilitare il lavoro di giornalisti, radio private, televisioni locali e creare così un’immagine capace di catalizzare attenzione, pensieri e opinioni.

Sarri può essere il Comandante su cui costruire una comunicazione forte di bellezza, sfida, irriverenza e combattività.

Immobile come uomo dei record per scrivere insieme la leggenda ed esaltare l’orgoglio di appartenere a questa storia. Una figura da difendere dagli attacchi esterni e da mostrare come esempio ai bambini.

Chinaglia, la figura storica di un uomo che ha cambiato i paradigmi con sfrontatezza, forza e amore.

Tre esempi. pescati in 122 anni di storia, di come raccontare al grande pubblico che cosa sia la Lazio.

Struttura

Ogni famiglia ha bisogno della sua casa, del suo posto dove vivere insieme, la costruzione del nuovo stadio sarebbe l’occasione per ricreare entusiasmo e costruire una comunicazione forte per favorie l’incontro, la convivenza e la passione. Un nuovo ambiente per viviere nuovi tempi, che dovrebbe avere queste caratteristiche di modernità e comodità. Coerente con i nuovi scenari, dovrebbe avere una capienza massima di 45mila posti e andrebbe inserito nel contesto urbano della città, magari con un museo interno e aree di aggregazione capaci di sintetizzare storia, tradizione, innovazione e tecnologia. Il tutto senza tralasciare l’aspetto economico e commerciale di un megastore ad esso collegato.

Nei cuori di gran parte dei tifosi, il Flaminio sarebbe perfetto.

Team

Le relazioni vivono attraverso le persone. È importante quindi individuare uomini e donne giusti al posto giusto, capaci di comunicare con tutte le differenti componenti, comprese le istituzioni, per creare una rete di relazioni solide, proficue, durature. Un insime di sinergie per sviluppare nuovi percorsi con stakeholders e ampliare così le possibilità di crescita del marchio, della dimensione finanziaria e di quella commerciale.

E poi, in ultimo, ma non certo per importanza, sfruttare l’unicità tutta biancoceleste dell’essere una polisportiva. Un patrimonio unico da preservare e sviluppare per coinvolgere e rafforzare l’identità, l’appartenenza e creare comunità. A Roma se vuoi fare sport a tutti i livelli, puoi farlo con la maglia e i colori della S.S. Lazio.

Conclusioni

Non si può più aspettare. Dobbiamo interrompere il cammino che porta alla disintegrazione, all’allontanamento, all’emarginazione. I nemici sono fuori. Le nostre divergenze, il nostro senso critico, non devono scomparire, ma devono trasformarsi in un punto di forza per costruire e non per distruggere. Per unire non per dividere.

Abbiamo in comune una storia e un amore. Non gettiamo tutto al vento.

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ANTONIO
ANTONIO
1 anno fa

Inutile presentarlo in questa sede. Per chi? Per noi? E cosa contiamo noi per il gestore? Meno di niente. Anzi. Si diverte a fare il contrario per dimostrare che lui tutto può. Andate a Villa San Sebastiano a farglielo leggere se non vi aizza i cani.

ANTONIO
ANTONIO
1 anno fa
Reply to  ANTONIO

Le gestione della Lazio in questi ultimi anni è chiaramente provocatoria e tale da comportare quanto accade. Quindi chi ne è l’artefice vuole questo, pertanto che senso ha quanto avete scritto? O forse dobbiamo essere noi ad appecoronarsi accettando per buone la affermazioni del “grande” DS che peraltro non avete nemmeno nominato. Non mi avete convinto, anzi non avete convinto nessuno.

ANTONIO
ANTONIO
1 anno fa
Reply to  ANTONIO

Un ultima cosa : se pensate che Sarri sia un fenomeno allora prenotate da uno psichiatra. Ma no uno qualsiasi….. Uno bravo, parecchio bravo

Asrm
Asrm
1 anno fa
Reply to  ANTONIO

No Anto’, nessuno pensa che Sarri sia un fenomeno,probabilmente molti hanno pensato che l’ingaggio del mister fosse il segnale di un cambiamento del modus operandi della società. Tutto qui…

Val
Val
1 anno fa
Reply to  ANTONIO

Antonio però Sandro Di Loreto non vive qui a Roma, sta in Brasile, qui di alcune notizie magari gli arrivano filtrate e/o edulcorate.

Questo suo documento fa seguito ad un suo —giustissimo— malessere per la situazione attuale della Lazio ed in particolare dell’ambiente Lazio.

Come hai giustamente detto tu, se lo mostrasse al proprietario del 67% delle azioni della Lazio questi gli aizzerebbe i dobermann.

La cosa importante in questa fase è che tutto l’ambiente capisca questo semplice fatto.

Asrm
Asrm
1 anno fa
Reply to  Val

No Val ,non sono d’accordo, secondo me Sandro é informato benissimo perché per motivi passionali e professionali ha sicuramente mantenuto i contatti col mondo Lazio e inoltre cosa é cambiato da quando lui si é trasferito? Niente ,quindi sa benissimo con chi abbiamo a che fare

Val
Val
1 anno fa
Reply to  Asrm

Non lo so per me Sandro Di Loreto fa un discorso di cuore, che comprendo benissimo.

Il problema è che si infrange contro il muro di gomma di Lotito.

Ricordi un paio di settimane fa? Nella sua rubrica “il tacco di Socrates” parlava di iniziative volte a favorire il ritorno del pubblico allo Stadio.

Il risultato è stato il prezzo quadruplicato dei tagliandi.

DajeSSL1900
DajeSSL1900
1 anno fa

Articolo a mio modestissimo parere inutilmente verboso e contenente anche diverse cose che non ritengo condivisibili (soprattutto quel “allenatore carismatico e competente”…per carità, liberissimi di pensarla diversamente, ma a me fa il ribollito toscano fa schifo arcà…).
Per quanto mi riguarda, le cose da fare sono semplici semplici e riassumibili in 5 hashtags:

#TareOut
#SarriOut
#BianchessiDS
#SinisaAllenatore
#Esabbracciamo

🙂

Ruggero
Ruggero
1 anno fa
Reply to  DajeSSL1900

Come dici tu sarebbe sempre la stessa cosa, Contestazione ad oltranza è Lotito che deve vendere se volete veramente il bene della lazio dobbiamo lottare x una nuova proprietà, voi non riuscite ne a vedere ne a capire con chi abbiamo a che fare, io ve lo dico, di là stanno cambiando….noi stiamo piangendo xché patric e Strakosha non rinnovano, spero vi rendite conto.

Val
Val
1 anno fa
Reply to  Ruggero

Mi sa che ti pagano un tot a post a te a difendere l’indifendibile Lotito.

Detto da uno che quest’anno per la Lazio ha speso oltre 500 euro in biglietti per i Distinti ed è azionista della Lazio dal lancio del suo titolo in borsa.

Tu invece?

PS chiedi ai tuoi parenti Milanisti se vogliono fare a cambio di proprietà e prendersi Lotito dando a noi gli Emiri Arabi che hanno rilevato il Milan, vedi cosa ti rispondono.

Last edited 1 anno fa by Val
Ruggero
Ruggero
1 anno fa
Reply to  Val

Grazie Val,non serviva difendermi,questo è uno che si accontenta un perdente al quale Lotito sta bene,avrà visto 10 partite e dice che è laziale.Vorrebbe Tare out e non riesca a capire che tare e lotito sono la stessa cosa fanno affari insieme e per loro la Lazio è l’ultima cosa.

Val
Val
1 anno fa
Reply to  Ruggero

Facile andrà così comunque alla fine: Tare via a fare da capro espiatorio, credo cambierà anche allenatore, non so se già a Giugno di quest’anno oppure a scadenza l’anno prossimo.

Una cosa è certa, la cessione di Milinkovic ci indebolirà molto sul piano tecnico, la vedo molto difficile la prossima stagione non sia ancor più anonima di quest’ultima. Deve riuscirgli una specie di miracolo che consisterebbe nell’azzeccare 6-7 nuovi arrivi e che questi ultimi si adeguino immediatamente a tutto: gruppo, ambiente e metodo di lavoro del tecnico.

Val
Val
1 anno fa

Non c’è alcun problema di “comunicazione”.

Lotito non viene mal interpretato, i media continuano a propinare la favoletta della gestione sana e dei tifosi incontentabili.

Acerbi quando zittisce il pubblico —scarso— all’Olimpico per poi ai microfoni di DAZN continuare la polemica, dopo averli mandati a quel paese con un dito medio quegli stessi tifosi in trasferta a Sassuolo la partita precedente, anche lì non c’è alcun problema di “comunicazione”.

A meno che per “comunicazione” non si intenda come intortare i tifosi, allora anche in questo caso, non c’è alcun problema visto che è in atto un processo di lavaggio del cervello da 18 anni a questa parte volto a trasformare i tifosi in ragionieri da pizzicheria all’angolo (con tutto il rispetto per l’angolo che si prende anche le orinate dei cani, oltre al pizzicagnolo grasso dai modi scortesi).

Val
Val
1 anno fa
Reply to  Val

PS dimenticavo: gli “stakeholders” hanno dato a Lotito il 67% delle azioni sul mercato per un piatto di lenticchie loro offerto dal Presidentissimo quando questi voleva fare il delisting dal titolo azionario (ovvero toglierlo dalla quotazione in borsa).

Mossa che era finalizzata al non dover dar conto a nessuno del bilancio.

Per nostra fortuna questa cosa non gli è riuscita, viceversa oggi nemmeno si potrebbe dimostrare nero su bianco gli sfaceli finanziari commessi per finanziare la Salernitana ed altre società di proprietà di Lotito.

Poi non so, se per te quelle sono “sinergie” allora è del tutto futile fare qualsivoglia ulteriore discorso.

Giorgio
Giorgio
1 anno fa

No, incontrarlo tu…..

Asrm
Asrm
1 anno fa

Tutto molto bello ,logico e naturale ma lo vogliamo capire che a Lotito tutto questo non interessa! Ma veramente pensate che sia così ottuso da non capire certe cose!? Semplicemente, lui del futuro della Lazio se ne frega! Per lui la Lazio é solamente una società da sfruttare economicamente e politicamente,chissenefrega se andrà a sparire perché tanto lui non ci sarà più! Ci vuole un enorme movimento mediatico che metta sotto la lente di ingrandimento ogni sua operazione finanziaria legata alla Lazio , coinvolgimento dei tifosi vip, articoli di inchiesta, bisogna evidenziare le proteste dei tifosi! Deve sentirsi il fiato sul collo e allora , FORSE, si muoverà qualcosa altrimenti serve solo un miracolo. Pensate se Lotito fosse stato presidente degli “altri ” cosa sarebbe successo…ecco vorrei succedesse la stessa cosa per la Lazio

Sandro
Sandro
1 anno fa

Condivido tutto. Concetti che mi ricordano un passato recente , come quello in cui Ugo Longo e Pessi coinvolsero tantissimi con un empatia unica..ma il proprietario della SSLazio sarà mai disposto a mettere in vetrina (intendo renderla accessibile, fruibile, tangibile) la società e magari la polisportiva, piuttosto che se stesso?.. È nei comportamenti del soggetto che ne deriva pessimismo e tutto questo fa rabbia, perché da sempre i presidenti/proprietari delle società più importanti del calcio sono appoggiati o imposti da un sistema finanziario/politico ed ecco il paradosso; il nostro, amministrando bene la società sopravvive e continua a farne ciò che vuole, perdendo però la sua miniera d’oro, le persone. Quando la miniera sarà insufficiente, chi ha voluto tutto questo, capirà che senza empatia e rispetto per le persone non può esistere la SSLazio.
Sandro

Val
Val
1 anno fa
Reply to  Sandro

Pagare 12 milioni alla Salernitana Akpa Akpro, società di proprietà dello stesso Lotito, in tempo di pandemia e quindi con lo stadio vuoto i cui proventi garantiscono il debito con l’agenzia delle entrate non equivale ad amministrare bene la società.

Asrm
Asrm
1 anno fa
Reply to  Val

Azz..”amministrare bene la società”…sta perla m’era sfuggita 😂😂😂

Val
Val
1 anno fa
Reply to  Asrm

Hai capito si?

Questo è il vero nodo cruciale da risolvere.

Finchè continuerà questa retorica del “bravo amministratore”, non se ne uscirà mai.

Sandro
Sandro
1 anno fa
Reply to  Val

Perle! forse non mi sono spiegato. Finché terra’ i bilanci in ordine non avrà nessun problema. È questa la sua missione. Chi l’ha messo lì , politica..finanza..gli fa comodo..e lui ci fa i suoi interessi. Cosa pensi succederebbe se i bilanci non fossero in ordine..certo che anche a me fa vomitare vedere soldi spesi x mezze tacche..ma questo è naturale e logico. Lui ha altri piani. Il sergente sarà ceduto x sistemare in parte l’indice di liquidità..il vero scoglio, perché di suo nella Lazio non ci metterà mai nulla se non per riprenderselo con grossi guadagni. Mi sono spiegato ora?

Val
Val
1 anno fa
Reply to  Sandro

Ma non sono in ordine i bilanci!

É questa la grossa bugia che viene propinata, e purtroppo in molti ci credono; ultimo esempio noto: Christian Vieri.

La Lazio ha un debito di circa 200 milioni garantito da anticipi sui futuri diritti tv, cresciuto di circa 100 milioni solo nell’ultimo anno.

Viceversa, come facevi notare giustamente tu, la vendita del Sergente avverrebbe solo ed esclusivamente di fronte ad un offerta monstre cui nessun altra società che si autofinanzia potrebbe dire no.

Asrm
Asrm
1 anno fa
Reply to  Val

Niente da aggiungere mi hai anticipato ma ormai il parassita ha l’etichetta di quello che ha messo a posto i bilanci e difficilmente si va oltre

Val
Val
1 anno fa
Reply to  Asrm

Ripeto, per me molte persone non sono ben informate.

Altro,che problema di comunicazione (leggasi propaganda), qui c’è proprio un problema di informazione corretta.

Ruggero
Ruggero
1 anno fa
Reply to  Asrm

Non può esserci dialogo, ormai ha fatto il suo tempo chi lo difende, chi lo protegge, chi lo giustifica o non è della lazio o è un perdente

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