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Lazio, Sarri si presenta: “Luis Alberto problema da risolvere, Correa ha chiesto la cessione”

Nella sala stampa del Training Center le prime parole del nuovo allenatore biancoceleste

Giornata di presentazione per il nuovo tecnico biancoceleste, Maurizio Sarri. Alla vigilia della partenza per il ritiro di Auronzo, il nuovo allenatore della Lazio si presenta nella sala stampa del Training Center di Formello. Di seguito le sue parole:

Prende la parola il d.s. Tare:

“Siamo contenti di presentare Sarri, ma prima di iniziare colgo l’occasione per salutare mister Inzaghi e il suo staff, augurandogli il meglio. Perché Sarri? Perché per noi è stata una grande opportunità per il salto. Sapevamo di aver fatto un grande lavoro negli ultimi anni, ma l’occasione di arrivare a Sarri è per noi un banco di prova per cercare di migliorare anche in un periodo difficile anche per il calcio. È un allenatore d’esperienza con un gioco offensivo come lo spirito della Lazio”

Parola al mister Sarri:

Il dualismo con Mourinho? 

“Io questo dualismo con Mourinho non lo vedo. L’ho conosciuto, è un bel personaggio che mi è simpatico e non sento il dualismo. Ha vinto più di me e ha un pedigree più elevato del mio. Nel derby noi faremo più del possibile per vincere. Non ho grandi citazioni da fare, citerò più me stesso dei personaggi. Voglio vedere una squadra che si sacrifica la settimana per divertirsi di domenica. Giocare un calcio di padronanza, di predominio. Questo vorrei vedere dalla squadra. Ci sono i presupposti, ed è per questo che sono qui. Ho visto nella società la possibilità di esprimermi, poi anche sportivamente vedo i presupposti per giocare come mi piace”

Sul mercato. Quanti rinforzi ti sono stati promessi?

“Il tempo è imponderabile. Nelle mie esperienze ho visto di tutto. A Empoli eravamo ultimi, sono partito male a Napoli, bene al Chelsea prima di avere difficoltà e poi vincere. Alla Juventus è stato un momento difficile. La squadra va valutata alla lunga. È difficile prevedere come possa reagire un gruppo, se subire all’inizio o alla fine. Cercheremo di limitare le difficoltà. Sul mercato abbiamo fatto una lista di ruoli. Fino ad ora non ci siamo soffermati sui nomi, ma sui ruoli e sulle caratteristiche. Il mercato è difficile, per tutti. È chiaro che vedo la situazione da allenatore e a me piacerebbe partire con la rosa al completo domani, ma nel calcio attuale è impossibile.”

Immobile è stato criticato per il 4-3-3. Come lo difende dalle critiche?

“Ci pensa Mancini a difenderlo, rimettendolo in campo. Aveva fatto due gol inizialmente poi si è un po bloccato, ma partecipa al gioco. Si hanno partite con gol e partite senza, ma quello che sto vedendo da Ciro mi lascia tranquillo. So che i voti dipendono dalle azioni, ma gli allenatori valutano a 360 gradi la prestazione. Ho visto dare voti alti a chi non li meritava”

La Lazio è più adatta a lei rispetto alla Juventus?

Sono entità astratte, le società sono fatte di persone. Ritengo che le persone che sono qui, in questo momento, siano adatte a me. Vedremo se sarà una valutazione giusta, non sarà un percorso facile e breve. All’inizio ho fatto sempre fatica con le squadre nuove, è inevitabile quando hai idee chiare di un tipo di calcio. Il primo obiettivo è divertirsi e deve cominciare a farlo l’allenatore, che poi riesce a trasmetterlo allo spogliatoio. A differenza dei luoghi comuni, non concepisco chi dice che per vincere bisogna giocare bene”.

Stupito dall’assenza di Luis Alberto?

“Non ha risposto a una convocazione, quindi è un problema dal punto di vista gestionale per la società. Sto aspettando che arrivi per parlare con me e i compagni per convincermi di quello che ha fatto. Se lo fa, il problema morale svanisce”

Luis Alberto può davvero giocare da play? Nel 2015 lei esaltò Felipe Anderson. Cosa può dare ancora?

“Se non ci avessi creduto, avrei bocciato l’acquisto. Sembrava dovesse giocare in squadre importanti. Ha fatto bene nella prima parte in Inghilterra, ma il problema suo è la continuità. Cercheremo di risolvere questo problema, ma sarà anche compito suo, oltre il nostro quando lo dovremo mettere a suo agio. Spero di riuscire ad aiutarlo e a capirlo. Su Luis Alberto, io non ce lo vedo come play maker, è bravo a portare palla e saltare l’uomo, non ha caratteristiche da uomo davanti alla difesa. Lo vorrei utilizzare come Hamsik al Napoli, tra le linee e decisivo negli ultimi metri. Poi in caso di necessità posso pensare di adattarlo”

Lei non è un integralista del 4-3-3, come lavorerà ad Auronzo in attesa del mercato? Sente la pressione? 

“Non sono un frequentatore di social, per me i tifosi sono quelli che mi si presentano davanti. Ancora non li ho visti. Non penso che alla Juventus, al Napoli e al Chelsea ci sia meno pressione, che fa parte di questo mestiere, che per me è più una passione. Speriamo che riavremo gli stadi pieni la prossima stagione. In questo momento comincio ad avere veramente voglia di tornare ad allenare. Ho fatto il 4-3-1-2 e tutti mi dicevano che ero integralista. Ora mi dicono che lo sono ma del 4-3-3. Probabilmente lo sono, ma ditemi di cosa. Il nostro obiettivo è partire con il 4-3-3, ma poi c’è l’evoluzione del lavoro. Spesso a stagione in corso ho cambiato, vedremo che esterni avremo a disposizione da subito. Il 4-3-3 tutela i nostri interni, che vanno tutelati perché devono mantenere sempre la pericolosità difensiva, mentre nel 4-3-1-2 verrebbero tritati per il dispendioso lavoro difensivo.”

 

Con la società avete parlato di obiettivo minimo a livello di classifica? La squadra ha giocato per Immobile ultimamente. Con lei sarà così? 

“La squadra ha delle caratteristiche, puoi stravolgere le caratteristiche generali, ma devi fare attenzione a quelle singolari. Nell’arco degli ultimi anni ho avuto attaccanti che hanno segnato tantissimo: Mertens, Higuain, Hazard, Ronaldo, che l’anno scorso ha fatto la miglior stagione in Italia. Va bene avere un attaccante che segna tanto, ma avete alternative ti porta a non soffrire quando l’attaccante non segnerà. Il primo anno sarà di costruzione, ma non ci dovrà precludere niente anche se sarà più difficile, successivamente l’obiettivo sarà quello di entrare in Europa”

Nell’anno alla Juve la Lazio è stata la squadra più fastidiosa per lottare. Ci può tornare la Lazio a lottare per il vertice?

Ho sentito che senza lockdown avrebbe vinto lo Scudetto nonostante fossimo primi noi. Era l’avversario più temibile perché venivano da una striscia clamorosa di risultati, ma anche quest’anno nel finale ha fatto pochi punti. Non credo sia un problema di preparazione, poi se ti cambia il calendario come nel post lockdown può capitare di tutto. Sicuramente siamo di fronte a dei calendari folli. L’UEFA tira fuori un Europeo a 24 squadre, la FIFA a 50. Bastava fare una lista di squadre più forti, anche in Nazionale vanno fatte le categorie. Vediamo, parte un ciclo diverso, vogliamo essere competitivi e migliorare. L’obiettivo è diventare fortemente competitivi. Vediamo se sarà nel breve, nel medio o nel lungo termine. La società voleva farmi quattro anni, io l’ho voluto più corto perché l’età avanza e voglio essere sicuro di poter dare il massimo in futuro. “

L’Europa League può essere un obiettivo?

“È un torneo tosto con trasferte lunghe, bisogna avere una rosa lunga perché la squadra ne risente e vanno ruotati gli uomini. In Inghilterra è stato più facile perché avevo una rosa profonda. La stanchezza non è solo fisica ma anche mentale. In Europa devi dare tutto, non solo in Champions. Quest’anno l’Europa League sarà più difficile con un livello più alto grazie alla Conference, coi gironi dal punto di vista sportivo molto alto, per non pensare il dopo. Preferisco scoppiare a marzo e non fare figuracce”

Perché non ha i social?

“Perché sono contrario. Secondo me hanno portato ad un peggioramento dei rapporti sociali. Già il cellulare mi risulta difficile”.

Che rapporto pensa di avere con Lotito?

“Spero buono, è anche abbastanza grosso fisicamente. Posso avere un buon rapporto anche con lui.”

Luis Alberto può essere ceduto? Qual è la situazione?

“La deve gestire la società. Poi i rapporti li gestirà il gruppo ma prima di tutto deve chiedere scusa.”

Le ha colpito qualcosa della storia della Lazio. Integralista della difesa a 4: basta chi è attualmente in rosa?

“La più cara è Maestrelli. L’ho conosciuto e mi è rimasto particolarmente caro. Sono diventato integralista della difesa a 4 perché ad Empoli ho provato a 3 ed è impossibile giocare in difesa come voglio io a 3, si finiva a giocare a 5. Mi annoio se ci si abbassa e si aspetta, voglio giocare alto. È qualcosa che non mi piace. Se abbiamo 3 esterni qualcosa manca. Escluso Hysaj gli altri devono fare un percorso. Lazzari mi ha detto di voler provare da tempo la difesa a 4. Si può avere il problema del cross, ma ho lavorato con Mario Rui che fisicamente è anche più basso di Manuel. Non è un problema insormontabile. Marusic è un ragazzo di gamba. Può fare il terzino tranquillamente.”

Correa sembra destinato all’addio, ma con lei non potrebbe esplodere definitivamente? Peruzzi può aiutarla?

“Spero di ritrovare Angelo dopo l’operazione. Correa può giocare a sinistra, ha manifestato la voglia di cambiare ambiente, ma se cambia idea sono contento.”

Ha avuto grandi palleggiatori come Kantè, Allan. Alla Lazio non ci sono queste caratteristiche. Ha tre punte, uno andrà via o integrerà tutti?

“Abbiamo tre attaccanti, il posto è per due, vedremo cosa proporrà il mercato e agiremo di conseguenza. Vediamo cosa succederà. Al Chelsea avevo Kantè accanto a Kovacic e Jorginho. Qui Lucas ha accanto due costruttori come Luis e Setgio, che ha anche qualità difensive, contrasta e leva palloni aerei, Luis Alberto non è incontrista ma i movimenti difensivi li ha. Se sono disposti a fare movimenti, non mi interessa se non sono incontristi puri.”

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