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Essi murales e proclami, noi scegliamo la calma…

In casa Lazio è il momento di serrare i ranghi e mantenere la calma per queste ultime partite. Senza pensare agli altri.

Ora è il momento di restare calmi. Per primo il sottoscritto aveva perso il controllo, per un attimo. “Mourinho alla Roma”, “Inzaghi via dalla Lazio”. Pseudo campioni amici del portoghese in orbita Roma, mercato limitato dall’assenza della Champions per la Lazio. Queste le voci che quotidianamente ci assalgono tra social, tv e carta stampata.

Nel frattempo, la Roma cade ancora pesantemente a Milano (ma non conta, non chiedete il perché) e la Lazio con estrema fatica archivia la partecipazione alle coppe europee per la prossima stagione.

Allora, occorre un momento di lucidità: è possibile che proprio da quest’anno partecipare alle coppe sia solo un peso? È mai possibile che proprio da quest’anno le ultime sei o sette partite non contano nulla (tranne il derby a seconda di come andrà) e già si pensa all’anno venturo tra murales, pizze a tema e tatuaggi improbabili?

Non cadiamo nel tranello e rimaniamo calmi. Intanto va conclusa e valutata questa stagione. A chi piace il dualismo lanciando uno sguardo dall’altra parte del fiume, dove da giocare c’è l’ultimo derby e per il resto c’è molto poco da dire. Chi invece guarda solo in casa Lazio (giustamente) deve valutare e sperare per il prossimo campionato solo guardando ai fatti, non alle notizie e alle previsioni che da decenni ci mettono pensiero.

Perché partecipare all’Europa League non sarebbe poi un disastro per la Lazio, ma il minimo obiettivo raggiunto. Essere arrivati agli ottavi ed uscire contro una vera corazzata i CL, in fondo non è stato così male. La questione che spaventa, semmai, è la progettualità: la società deve dimostrate di voler competere per qualcosa di più, come ha facilmente lasciato intendere Immobile ieri. Acquisti, poche cessioni mirate e conferma di Inzaghi, se lui vorrà. E se sarà accontentato. Altrimenti il discorso cambierebbe e Simone potrebbe essere giustificato ad un addio da professionista, più che da tifoso.

Ma tutto questo lo dobbiamo valutare con serenità, senza influenze esterne, che inconsciamente ci condizionano. Siamo a metà maggio, c’è ancora molto da scrivere e già si vedono action figure, quadri, tatuaggi e chi più ne ha più ne metta, per qualcosa che non è nemmeno iniziato. Figuriamoci accaduto. Per noi solo brutte notizie, senza menzionare che per un altro anno la Lazio ha lasciato dietro i concittadini con 3 turni di anticipo.

Non si possono leggere certe supposizioni e illazioni prima di un derby. Inzaghi al Tottenham, al Napoli, ovunque. Cerchiamo ancora una volta di fidarci della società e di Simone, sperando che tutto vada per il verso giusto nello stile discreto che da sempre ci rappresenta in sede di mercato.

Calma, sangue freddo e progettualità seria anche senza titoloni. Sotto traccia come sempre, ma che avvenga e riporti gli obbiettivi un qualcosina più in alto. Anche senza murales.

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