
Ripercorriamo insieme le tappe della prima stagione di Francesco Acerbi, da subito uno dei leader – in campo e fuori – della Lazio di Simone Inzaghi – di Alessandro Giovagnoni
Sognato, fortemente voluto. Francesco Acerbi è arrivato in un caldo giorno di luglio nella Capitale. Abbracciato con speranza dai tifosi biancocelesti: per molti l’erede di Stefan de Vrij, per tutti il‘Leone che ha ruggito ai paragoni trasformandoli in lecita aspettativa.
“Guardo solo a me stesso e alla squadra. Ho grandi stimoli perché sono in una grande piazza, non mi interessano i raffronti perché voglio solo dare il massimo per il bene della Lazio“, così si era presentato in conferenza stampa il nuovo acquisto biancoceleste. Da subito nel cuore dello schieramento laziale e del gioco di Inzaghi, Acerbi ha preso per mano la squadra imponendosi al centro del reparto difensivo e come punto di riferimento inamovibile.
Determinazione e caparbietà, ingredienti che il difensore ha acquisito nel corso della sua carriera, dopo aver superato sfide più lunghe di 90 minuti e dopo aver metabolizzato e cicatrizzato le avventure pregresse. Per questo si è laureato leone, rialzando la testa dopo ogni caduta, prima nella vita e poi sul campo. Senza mai perdere di vista l’obiettivo.
Dall’approdo alla consacrazione
Tagliato il primo traguardo, ovvero quello di indossare la maglia del club più antico della Capitale, l’ex Sassuolo è stato scelto come titolare già dalla prima uscita della stagione. Prima prova con il Napoli quasi impeccabile, condita da un perfetto assist per Immobile.
Francesco è continuo nel suo rendimento e il 26 settembre sigla la sua prima rete con l’aquila sul petto alla sesta gara in casacca laziale: da quando è in Serie A, Acerbi non aveva mai impiegato così poche partite per trovare la via della rete con una nuova maglia. Indice della profonda e immediata immersione del calciatore nella realtà capitolina.
La dedizione profusa dal difensore con la Lazio spinge Roberto Mancini a convocarlo già per gli impegni azzurri di ottobre. Un altro traguardo tagliato; consacrato il 20 novembre, giorno in cui Acerbi è tornato a indossare sul terreno di gioco la maglia della Nazionale italiana, disputando tutti i 90 minuti dell’amichevole con gli Stati Uniti.
La soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo non distoglie il calciatore di Inzaghi dalla sua ambizione perpetua di migliorarsi. Di conseguenza, le cinquanta presenze stagionali collezionate sono solo un anello del sillogismo logico che incoronano Acerbi come tassello fondamentale nella formazione biancoceleste. Mai sostituito, a referto solo 110 minuti d’assenza a causa di un doppio giallo rimediato a Napoli (i venti persi al San Paolo per l’espulsione e i novanta saltati all’Olimpico contro la Juventus per conseguente squalifica).
Un bottino di 4.510 minuti vissuti sui campi di gioco di Serie A, Coppa Italia ed Europa League con la maglia biancoceleste che attestano Acerbi come il calciatore maggiormente utilizzato da Inzaghi nel corso dell’ultima stagione. E non è un caso se il numero 33 è stato il secondo giocatore più votato dai tifosi biancocelesti nel sondaggio indetto dalla società, che ha eletto il miglio calciatore dell’annata sportiva. Ormai è per tutti il Leone.
Leggi anche:
Forza Lazio for Special: “Ecco come viviamo la Quarta Categoria”

Grande il nostro Francesco ???
Francesco acerbi??
IMMENSO CORIACEO E QUINDI ” GRANDE???
E de solo nostro guai a portarcelo via è immenso
Immenso il nostro Francesco???