
L’ex capitano della Lazio, Diego Fuser, ripercorre la sua avventura in biancoceleste e il suo addio per giocare nel Parma
Con la Lazio ha fatto in tempo ad alzare la Coppa Italia del 1998 da capitano. Poi, dopo sei stagioni in biancoceleste, Diego Fuser lasciò Roma per sposare il Parma.
Nella Capitale ci sarebbe tornato nel 2001, stavolta sulla sponda giallorossa. Quello laziale rimane però uno dei capitoli più importanti della carriera dell’ex tornante.
Intervistato da IlPosticipo.it, Fuser ha ripercorso il momento in cui salutò la Lazio:
“Rammarico per essere partito prima della vittoria dello Scudetto? Dico di no perché col Parma poi ho vinto di più (ride, ndr). Un po’ in realtà mi è dispiaciuto perché, quando ero arrivato io, la Lazio era una squadra rifondata, c’erano tanti giovani, la società puntava ad andare in Europa ma poi non ci riusciva. Con l’arrivo di Sergio Cragnotti è nata una nuova Lazio. Effettivamente sono partito nel momento più bello, ma ci avevo messo l’anima”.
“Perché sono andato via? Non si respirava più una buona aria. Poi c’era un’offerta per me: il Parma mi cercava da un po’ di anni, ha avanzato una proposta allettante e la Lazio non ha fatto niente per trattenermi. Avevo 29 anni: forse la dirigenza ha pensato che magari a una certa età i giocatori iniziano a mollare fisicamente o sotto altri aspetti. Invece a Parma ho fatto tre anni bellissimi, mi sono tolto tante soddisfazioni e ho giocato con tanti campioni: era una grandissima squadra. Dopo la Lazio mi è andata bene”.
