Lazio, l’ex portiere biancoceleste rivela in patria un retroscena
Era arrivato alla Lazio con aspettative elevate, ma la sua esperienza in biancoceleste è stata tutt’altro che esaltante. Nelle sue tre parentesi a Roma, Juan Pablo Carrizo ha raccolto appena 27 presenze.
Della sua avventura laziale, nel cuore dei tifosi rimane soprattutto la prestazione super nella Coppa Italia 2012/13: negli ottavi contro il Siena, i due rigori parati a Vergassola e Larrondo spianarono la strada dei biancocelesti verso la trionfale finale del 26 maggio.
In patria, l’attuale numero uno del Cerro Porteño ha rivelato invece un retroscena relativo al secondo capitolo con la maglia della Lazio. Quando cioè, nell’estate del 2011, tornò nella Capitale dopo il prestito al River Plate (lo stesso club da cui era stato prelevato nel 2008). In quella stagione, Carrizo visse però l’annata più nera della storia dei Millonarios: nel 2011 la formazione di Buenos Aires retrocesse per la prima volta nella serie cadetta argentina.
Ai microfoni di Milenium Sports, Juan Pablo ha ricordato proprio il momento in cui dovette tornare in Italia:
“Dopo la retrocessione, il mio desiderio era quello di rimanere a lottare. Ma non mi fu possibile, per via del contratto con la Lazio. E così lasciai il River dando l’impressione che non me ne fregasse un ca**o, ma non era affatto così“.