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La Lazio ha qualcosa di speciale “in comune” con Inter, Milan e Napoli

Per spezzare l’egemonia juventina in Italia, Inter, Milan e Napoli hanno scelto di seguire un percorso tecnico ben preciso. Anche la Lazio sta seguendo questo modello di riferimento…

Dal 2012 al 2021 l’Italia calcistica ha avuto sempre la stessa squadra che vinceva ripetutamente lo scudetto: la Juventus, segnando un record che probabilmente mai sarà eguagliato da un altro club nel Belpaese. Per interrompere questo dominio incontrastato, oltre all’inevitabile calo fisiologico che, prima o poi, doveva colpire la Juve, le principali competitor al tricolore hanno fatto una scelta ben precisa: puntare su un allenatore in particolare per realizzare un progetto tecnico vincente nell’arco di 2-3 anni.

L’INTER – La prima squadra a puntare su questa strategia è stata l’Inter, la quale, dopo anni difficili, nei quali il suo risultato massimo è stato il quarto posto, raggiunto in maniera striminzita nelle stagioni 2017/18 e 2018/19, ha scelto di ingaggiare Antonio Conte come nuovo allenatore. La convinzione della dirigenza nerazzurra era che, costruendo una squadra competitiva, con calciatori graditi e congeniali a Conte, l’Inter sarebbe giunta alla fine sul tetto d’Italia. Infatti, alla prima stagione dell’era Conte, la squadra interista è arrivata seconda, poi, nella stagione successiva (2020/21), ha conquistato lo scudetto, interrompendo la striscia bianconera che durava da ben 9 anni.

IL MILAN – Il secondo club a seguire questo percorso è stato il Milan, anche se è incominciato in maniera forse un po’ casuale e non programmata ad inizio stagione. L’allenatore ‘prescelto’ è stato Stefano Pioli, ma come anticipato, è giunto sulla panchina rossonera da subentrato al posto di Marco Giampaolo, ereditando dal suo predecessore numerosissimi problemi nell’ambiente milanista. Nonostante ciò, il Milan, alla sua prima stagione con Pioli, giunse al sesto posto, dando però la sensazione di aver creato un’alchimia speciale tra lui e la quadra rossonera. Non a caso, la dirigenza milanista decise a fine stagione di puntare definitivamente su un progetto tecnico con Pioli come perno centrale, interrompendo di colpo la trattativa per ingaggiare Ralf Rangnick come nuovo allenatore al posto di Pioli. Miglior scelta non poteva fare perché poi il Milan, alla sua seconda stagione con mister Pioli, ha raggiunto il secondo posto e in quella successiva (2021/22) ha vinto lo scudetto, completando questo percorso vincente in 3 anni.

IL NAPOLI – La terza società a fare altrettanto è stato il Napoli, con l’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina partenopea, al posto di Gennaro Gattuso che aveva concluso la stagione 2020/21 al quinto posto, sfiorando di pochissimo la qualificazione in Champions League. Seguendo in qualche maniera gli esempi di Inter e Milan, la dirigenza azzurra ha deciso di puntare su Spalletti per vincere uno scudetto di portata storica, visto che gli unici due campionati vinti dal Napoli sono arrivati quando ancora c’era Maradona in squadra. Una scelta che alla fine è stata premiata col trofeo calcistico più ambito d’Italia. Alla prima stagione dell’era Spalletti, il Napoli è giunto al terzo posto, lottando a lungo per lo scudetto con Inter e Milan, salvo poi mollare nelle ultime giornate, rimediando sconfitte a dir poco sorprendenti. Poi, nella stagione successiva (2022/23), il Napoli, dopo aver fatto un calciomercato estivo esemplare che ha corretto di colpo tutti i difetti che l’hanno frenata negli anni precedenti (sorprendendo tutti nell’ambiente partenopeo e non solo), ha finalmente coronato il sogno di un’intera città che non viveva di più da oltre 3 decenni.

E LA LAZIO? – L’ultima squadra che sta seguendo questo tipo di progetto tecnico è la Lazio, dal momento che ha scelto di puntare su un percorso tecnico che abbia al centro il suo nuovo allenatore: Maurizio Sarri. In maniera abbastanza simile al Milan con Pioli, la prima stagione dell’era Sarri è stata problematica (definita praticamente ‘di transizione’) ma, nonostante le difficoltà, la Lazio era arrivata al quinto posto, dando la sensazione di aver posto basi solide per il progetto ‘sarriano’. Non a caso, alla sua seconda stagione, cioè in quella appena conclusa, la Lazio del tecnico toscano è giunta al secondo posto, mostrando altri (e notevoli) miglioramenti e dando addirittura l’impressione di essere prepotentemente in ascesa. Ora la domanda che ci si pone è la seguente: Sarri sarà in grado di portare sul tetto d’Italia la società (la Lazio) che ha scelto di credere in lui alla sua terza stagione sulla panchina biancoceleste, esattamente come sono riusciti a fare i suoi colleghi citati sopra con le rispettive squadre che hanno puntato su di loro? La risposta può arrivare tramite la realizzazione di due fasi. La prima è segnata dalla prossima sessione di calciomercato, dove la dirigenza capitolina sarà chiamata a correggere definitivamente gli ultimi difetti rimasti nella squadra, su indicazione del tecnico rispetto alle caratteristiche dei giocatori da acquistare, in modo da permetterle di spiccare il volo verso il sogno scudetto. La seconda dovrà arrivare invece dallo stesso Sarri da settembre 2023 fino a maggio 2024, se dalla prima fase emergeranno risposte positive. A quel punto l’allenatore biancoceleste dovrà dimostrare, con la rosa che avrà a disposizione, di essere degno della fiducia che è stata riposta in lui. A quel punto, se tutto dovesse filare per il verso giusto, anche la Lazio avrebbe la sua occasione ‘storica’ di vincere lo scudetto, seguendo gli esempi di Inter, Milan (soprattutto) e Napoli. A Lotito in primis e a Sarri in secundis la parola, anzi i fatti che possono rivelarsi decisivi per la terza stagione della squadra biancoceleste con l’allenatore toscano sulla panchina laziale.

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