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Il Tacco di Socrates: il tifoso e lo stadio, l’amore spezzato

Nuovo appuntamento con la rubrica il Tacco di Socrates, curata dal nostro amico Sandro Di Loreto.

Oggi lo stadio non é più il luogo dove si vive il calcio, dove ci si incontra tra innamorati per condividere, per partecipare. Ce lo hanno portato via a poco a poco con un processo scientificamente costruito, in nome di un obiettivo e di concetti algidi come lo spazio siderale, ma quel che è più grave ciechi, come il ciclope Polifemo dopo il suo incontro con l’astuto Ulisse. Anche noi abbiamo le nostre responsabilità, perché siamo caduti nell’inganno, perché ci siamo abituati alle comodità, perché non ci siamo ribellati.
Lo sfaldamento nasce da lontano. Il primo passo è stato quello di fare delle società di calcio imprese con fini lucrativi e la parola “lucro s. m. [dal lat. lucrum]” significa guadagno materiale, vantaggio economico. Lo sport e la passione qui si sono fatti da parte. Ed allora in nome del lucro si fanno accordi commerciali e si cerca di fare business non sport, che diventa il mezzo, non il fine. Entrano le televisioni che, per fare il loro business, con una visione miope, hanno bisogno che il calcio sia vissuto in poltrona e non allo stadio. Facile per noi cadere nella seduzione della nostra casa. Lo stadio si svuota, i costi del biglietto aumentano per sopperire alla progressiva fuga da strutture fatiscenti, difficilmente raggiungibili e accessibili, attraverso un cammino di guerra fatto di posti di blocco, perquisizioni, tornelli.
Oggi la forma di vivere la nostra fede calcistica é cambiata. La partecipazione non è più misurata dalla presenza, ma si è virtualizzata nel merchandising, nelle pay tv, nei social.
Perché tutto questo è miope? Perché se trasformi il calcio in un prodotto lo trasformi in qualcosa senza amore e i sacrifici si fanno per amore. Ci si innamora vivendo, sentendo il caldo e il freddo, il vento e la pioggia, nella scomodità di un seggiolino, nel cantare insieme e nell’abbracciarci senza conoscerci, sentendoci vivi.
Le nuove generazioni non amano come noi, perché non vivono come noi, e non sapranno mai cosa significa entrare allo stadio in una caldissima domenica di giugno, in serie B, alle 10 del mattino e aspettare sui gradini di uno stadio stracolmo le quattro del pomeriggio, con un pugno a stringerti lo stomaco nella paura di sparire, per poi esplodere di felicità al goal di Fiorini, che non ci ha regalato un trofeo, ma “semplicemente” la possibilità di vivere

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Franco
Franco
2 anni fa

Ciao Sandro(parlo per me),non penso di essere la verità assoluta,sono del 63 ,sono di Nettuno,la mia prima partia Lazio Juventus 3 a 1 73/74 ,Garlaschelli,Chinaglia,Chinaglia ,abbonato aquilotto fino ai 16 anni,poi una 20na di anni abbonamento intero,quando potevo andavo spesso fino a Petkovic (per capirci),poi non sono più andato a vedere la Lazio in casa perchè non mi piace Lotito,non mi piace Tare,perchè per loro la Lazio non è al primo posto dei loro pensieri ma all’ultimo,il loro primo pensiero è guadagnare poi il resto,mai una cosa da laziale,siamo condannati a sperare,quando con un po di buona volontà lotteremo sempre per lo scudetto,la gente dimentica facilmente ma questa squadra se aiutata (con Inzaghi) avrebbe avuto la possibilità di stare per molti anni al vertice,invece perdonato per Vignaroli dopo 14 anni torniamo a giocare la Champions e si presentano con Muriqi quando il mr voleva 2 difensori e un centrocampista avendo Caicedo invece fanno il contrario e non voglio parlare dell’operazione e dei soldi che la Lazio ha elargito alla Salernitana e alle aziende do proprietà…….
Quest’anno poi il massimo,curve a 40 euro per non vedere la partita dalla curva,4 persone,( se non vai nella parte alta in curva Nord la partita non la vedi per il continuo sventolio di bandiere,per carità bellisssimo ma poi a casa devi rivederla)più un 25 euro di gasolio più panini e parcheggio (non dico tribuna tevere o montemario) partono a stare stretti 200 euro a fronte di uno stipendio 1.300/1500 euro dimmi tu come è possibile? aldilà di questo ogni tanto si può andare curva sud chiusa,distinti(che sono sempre curva ,una volta i distinti erano i laterali della tevere),poi mettici che se non me li fanno i nipoti o figli o comunque giovani dopo 5 minuti al computer rinunci a tutto,non va non va Sandro una volta c’erano i botteghini,i bagarini,ti svegliavi e andavi,oggi devi programmare come una vacanza.(per ultimo ci metto anche il fatto di essere etichettati come fascisti tutti ,comunque la cosa peggiore che ci potesse capitare è Claudio Lotito che usando la Lazio è diventato ricco ,fa il capo popolo quando non lo è usa tutti quando ha bisogno poi se ne frega.Non è più il mio mondo ,non mi interessa,pensare che la domenica la MIA lAZIO MI CONDIZIONAVA LE GIORNATE L’UMORE,LO STATO D’ANIMO.Oggi c’è il tiranno difeso dai giornalisti e dagli addetti ,allora tenetevelo da me non avrà mai più un euro.

Fabrix
Fabrix
2 anni fa
Reply to  Franco

Condivido tutto, Franco. Stessa età e stesse esperienze. E chiamano moderno l’impianto dell’Olimpico che quel demente di Gravina vorrebbe intitolare a paolo rossi

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