Diventato perno dello scacchiere di Maurizio Sarri, Danilo Cataldi ha mostrato ottimi numeri nell’ultimo mese, guadagnando la Nazionale.
Michele Tossani su lagabbiadiorrico.com analizza i numeri di Cataldi. Nell’ultimo mese il centrocampista romano è diventato perno dello schieramento di Sarri, guadagnandosi i galloni da titolare. I suoi numeri gli sono valsi addirittura la chiamata in Nazionale.
Il dinamismo del numero 32 biancoceleste ha consentito al tecnico di superare le difficoltà palesate ad inizio stagione nell’uscita palla a terra dal pressing avversario. Nei 241 minuti giocati nelle ultime settimane, il 27enne ha toccato 68,6 palloni a partita, in posizione di play basso del 4-3-3. Tre i passaggi chiave per creare occasioni da gol nel match contro la Fiorentina. Cinque a Bergamo e ben sei con la Salernitana.
Le sue caratteristiche – si legge nel focus in questione – hanno consentito al mister di alleggerire la pressione di gioco su Luis Alberto. I due dialogano bene in orizzontale e la qualità del palleggio è migliorata, favorendo lo smarcamento dei compagni. Dall’analisi del baricentro di gioco e dei numeri sui palloni recuperati, è la fase di copertura ad ave risentito del cambio di interpreti. Leiva offre più solidità, ma la maggior velocità guadagnata nella manovra aiuta la squadra a risalire il campo e ripartire.
Grazie a questa soluzione “fatta in casa”, Sarri ha risolto una problematicità importante e il gioco ne ha risentito in positivo. Ora la Lazio non è più dipendente solo dalle giocate offensive di Felipe Anderson e Pedro. La squadra ha guadagnato imprevedibilità grazie al suo nuovo metronomo di centrocampo.