Caso tamponi, Lotito era stato squalificato 12 mesi lo scorso 30 aprile dalla Caf, che poi – su indicazione del Collegio di Garanzia e con giudici diversi – ha rimodulato la sentenza in 2 mesi
Tredici pagine di motivazioni per spiegare il motivo della riduzione della pena del presidente Lotito (e dei due medici biancocelesti, Rodia e Pulcini) nell’ambito del caso tamponi. Ecco il passaggio chiave nella spiegazione della Corte d’appello Sportiva, presieduta da Marco Lipari:
“Tre dei cinque addebiti disciplinari accertati dall’annullata decisione sono definitivamente venuti meno e i due addebiti residui sono significativamente ridimensionati nella loro portata oggettiva e la responsabilità del presidente della società va graduata, in diminuzione, rispetto a quella dei medici, in presenza della riconosciuta delega di funzioni”.
Alcuni dei capi d’accusa sono caduti. Quali? “Non aver tempestivamente comunicato alle ASL competenti la positività al Covid-19” di alcuni tesserati nelle date del 27 ottobre 2020, 30 ottobre e 3 novembre (rispettivamente prima di Bruges – Lazio, Torino – Lazio e Zenit – Lazio) e “non aver attivato alcuna misura di prevenzione sanitaria con riferimento ai contatti stretti dei tesserati risultati positivi al Covid-19”.