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Lazio – Milan, #Diamoinumeri: ultimo treno per la Champions

Lazio-Milan
Lazio-Milan, semifinale Coppa Italia

La sfida tra Lazio e Milan è storicamente sempre ricca di gol. Lunedì ultimo treno per i biancocelesti per restare attaccati alla Champions.

Di Daniele Caroleo

In vista della sfida contro il Milan, ultimo treno per restare aggrappati alla Champions League, partiamo da un dato che deve, purtroppo, far riflettere, al netto di quanto avvenuto in quel di Napoli: la Lazio, dopo 31 partite di campionato, ha subito ben 46 reti. È il peggior risultato, per quanto riguarda la squadra biancoceleste, dal 1961 (in quella stagione i gol subiti erano stati 57). Attualmente, inoltre, tra le prime 7 della Serie A (e quindi tra quelle che stanno lottando per l’Europa), la Lazio ha la seconda peggior difesa (dietro la Roma, a quota 48, ma con una partita in meno rispetto ai giallorossi) ed il peggior attacco (53).

Con la sconfitta per 5-2 allo Stadio Diego Armando Maradona, per altro, la Lazio ha interrotto la sua striscia positiva di 5 vittorie consecutive in campionato. Come ricordato dal sempre puntuale account di LazioPage, inoltre, La Lazio non aveva mai perso subendo 5 gol nell’era Inzaghi e non subiva 5 reti da oltre 5 anni. L’ultima volta era sempre a Napoli nel 5-0 del 20 settembre 2015. L’inizio della seconda stagione di Pioli.

Quello stesso Pioli che, lunedì sera, allo Stadio Olimpico arriverà insieme al suo Milan. A tal proposito, c’è da dire che contro i rossoneri, storicamente, la sfida è quasi sempre stata ricca di gol. Soprattutto quando si è giocato nella capitale, dove, in 79 incontri disputati tra Serie A e Serie B, si sono registrare 19 vittorie biancocelesti, a fronte dei 23 successi del Milan e dei 37 pareggi. Le reti segnate dalla Lazio sono state 102 mentre il Milan ha esultato, allo Stadio Olimpico, per 96 volte, per un totale complessivo di 198 gol fatti fino ad oggi. Considerato quindi che, come evidenziato recentemente da FootStats, solo in 21 occasioni gli spettatori assiepati negli impianti sportivi capitolini per assistere a questa sfida hanno visto meno di 2 gol in una singola partita, è molto probabile che la quota delle 200 reti complessive venga superata proprio lunedì sera.

L’ultima vittoria casalinga della Lazio contro la squadra meneghina risale, però, al 10 settembre del 2017 (4-1, con tripletta di Immobile e gol di Luis Alberto): da quel momento, allo Stadio Olimpico, ci sono stati 2 pareggi ed una vittoria della squadra rossonera, ottenuta proprio nell’ultimo incrocio avvenuto in questo stadio (0-3, il 4 luglio del 2020).

La sfida di lunedì sera, inoltre, segna il ritorno in panchina del tecnico biancoceleste, Simone Inzaghi, dopo i 3 turni forzati di stop a causa della positività al Covid. La sfida tra i due allenatori, nonostante la sconfitta, in extremis, della partita di andata, vede in vantaggio l’allenatore della Lazio, con 5 vittorie a fronte dei 3 successi di Pioli in 10 confronti complessivi.

Ma quello contro il Milan, come detto, è senza dubbio un crocevia fondamentale per la stagione biancoceleste: una vittoria, infatti, per altro contro una diretta concorrente, potrebbe rilanciare le quotazioni in ottica 4° posto; una sconfitta, invece, potrebbe determinare l’oggettiva impossibilità a raggiungere le posizioni più alte della classifica.

Come abbiamo potuto constatare, i numeri (presenti e passati) non sono, purtroppo, incoraggianti in tal senso, ma è pur vero che le partite si giocano sul manto erboso e non sulle fredde tabelle statistiche a nostra disposizione. I dati ci possono solo aiutare a comprendere una determinata situazione o tendenza, ma il risultato sul campo viene determinato da tantissimi altri fattori, tra i quali l’orgoglio e la determinazione dei giocatori impiegati e dell’intera squadra.

Parametri indispensabili, assolutamente necessari per affrontare una sfida come quella di lunedì sera.

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ANTONIO
ANTONIO
3 anni fa

L’ultimo treno è passato questa estate quando il gruzzolo della Champions è stato dilapidato per acquisti incomprensibili e che si cerca di giustificare con il concetto del serviranno poi, come se la Champions la avremmo giocata POI. Fossimo il PSG o il Barcellona che la giocano tutti gli anni….ma la Lazio quanto tempo era che non la giocava? Che senso ha comprare giocatori per il futuro (ammesso e non concesso che siano validi nel futuro… Vavro docet) quando il tuo futuro è adesso? Se Caicedo fosse stato venduto come era nelle intenzioni societarie saremmo rimasti con il il solo Ciro a tirare la carretta e 2 altre punte: Correa che ha segnato 26 gol in 7 campionati Europei (meno di quello che Immobile segna in una stagione) e il prolifico Muriqi.. 1 gol in campionato. Poi il buon Fares che somma il quarto inutile tentativo di trovare un ricambio a Lulic come quinto di i sinistra. Per fare la Champions ci vogliono idee e progetti chiari e saggezza nelle scelte.

ANTONIO
ANTONIO
3 anni fa

Tutti siete convinti che basti battere il Milan e poi è fatta. Evidentemente vediamo due classifiche diverse. Inter, Juve e atalanta per me sono dentro e il Napoli ha un finale di campionato più facile del nostro e vantaggio negli scontri diretti. A meno che non siano i primi 5 i posti disponibili alla Champions ma non mi risulta.

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