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Oltre la Lazio

Tanti auguri a Sandro Mazzola

Compie 80 anni Sandro Mazzola, una leggenda dell’Inter e del calcio nostrano.

Figlio di Valentino Mazzola, capitano del Grande Torino scomparso nella tragedia di Superga del 4 maggio 1949, Sandro fu si fa le ossa nelle giovanili nerazzurre, dove viene notato da due icone come Benito Lorenzi e Giuseppe Meazza.

Singolare il suo esordio, il 10 giugno 1961, quando Massimo Moratti, allora patron dell’Inter, decise di mandare in campo la Primavera nel derby d’Italia contro la Juventus per protestare contro la ripetizione della gara (disputata il 16 aprile e vinta a tavolino dai nerazzurri). Al Comunale di Torino la partita termina 9 a 1 per i bianconeri. 6 reti a firma di un “certo” Omar Sivori. A siglare il gol della bandiera per gli ospiti è proprio Sandro Mazzola.

Sandro Mazzola con la maglia dell’Inter nel 1967

Nelle stagioni successive diventa colonna portante dell’Inter di Helenio Herrera. Nel 1963 arriva il primo Scudetto. Nel 1964, con una doppietta in finale, Mazzola alza la Coppa dei Campioni davanti al Real Madrid di Puskas e Di Stefano. A fine stagione è la volta della prima Coppa Intercontinentale contro l’Independiente. Decisiva una sua reta nella gara di ritorno contro gli argentini.

In quegli anni a tenere banco è la rivalità tutta milanese con Gianni Rivera, trascinatore e capitano dei rossoneri. Una staffetta che si ripeterà anche in Nazionale, prima campione d’Europa nel ’68, poi finalista al mondiale di Messico ’70, quando è costretta a fermarsi al cospetto del Brasile di Pelè.

Sandro Mazzola e Gianni Rivera in un derby milanese del 1972

Mazzola nella sua carriera indosserà solo la maglia dell’Inter.

Appende gli scarpini al chiodo nel 1977, dopo 570 presenze e 162 gol.

Il suo palmares vanta 4 campionati, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, un titolo di capocannoniere in Italia nel 1965 (17 gol) e uno in Champions nel 1964 (7 gol) e un secondo posto nel Pallone d’Oro 1971 dietro a Johan Cruyff.

Dopo il ritiro, Mazzola diventa dirigente prima nell’Inter e poi nel Genoa. Richiamato nella società nerazzurra da Massimo Moratti per coprire il ruolo di direttore sportivo, diventa artefice di uno dei colpi di mercato più importanti della storia: quello di Ronaldo il fenomeno nel 1997.

1997, Luis Suarez e Sandro Mazzola presentano il nuovo acquisto dell’Inter: Ronaldo

Il cerchio si chiuderà proprio in quel Torino di papà Valentino con il ruolo di dirigente tra il 2000 e l 2003.

In seguito sarà opinionista e commentatore televisivo.

Oggi, al traguardo degli ottant’anni, al “Baffo” più celebre del nostro calcio giunga l’abbraccio di tutti. Al di là di ogni colore e fede. Per rispetto e amore nei confronti di un pezzo di storia italiana.

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