Serie A, il Covid è un problema serio e va affrontato come tale. Quindi, innanzitutto, con estremo rispetto.
Il calcio professionistico è un uno di quei settori che (per fortuna) sta attuando protocolli per andare avanti, nonostante le difficoltà. Il problema però sembrerebbe un altro: le regole – tanto per cambiare – non sono chiare.
O meglio, sarebbero anche chiare ma l’attuazione delle stesse sembra molto contradditoria.
Già con l’integrazione di mille regole successive al VAR e al continuo cambiamento di valutazione del fallo di mano, il calcio è diventato complicato, contorto e spesso noioso. Ma entriamo nello specifico.
Lazio contro Torino è il match che non verrà giocato questa sera, nonostante il consiglio di lega – convocato d’urgenza dopo pranzo – abbia ribadito all’unanimità che deve disputarsi. Apparentemente sembra doveroso, perché la salute viene prima di tutto. Ma i protagonisti che determinano se una squadra possa partire o meno, sono gli stessi che indagano su di te se rispetti i loro ordini. Il Torino non è autorizzato a partire dalla ASL, alla quale la FIGC ha riposto totale fiducia riguardo questo tipo di decisioni ma intanto la Lazio che ha fatto giocare Immobile e Anderson nelle gare contro Torino e Juve all’andata come deciso dalla ASL, ora ha la FIGC alle calcagna. Tutto e il contrario di tutto (citando un giustissimo post di Massimiliano Venturi già scippato senza citazione). Senza dimenticare quanto già accaduto tra Napoli e Juve, dove tra gare perse e punti ridati siamo al top della disorganizzazione.
Ci rendiamo conto che la situazione sia complicata. Ed è per questo che la semplificazione delle regole sembrerebbe la via più scorrevole. La paura è tanta e i vari punti di riferimento (CONI, FIGC, ASL ecc) palleggiano spesso con responsabilità che purtroppo (per loro) gli spettano.
Se ci sono dei protocolli e una decisione viene ponderata e presa, basta. La Lazio ha avuto l’ok per far giocare Immobile e Anderson? Sì, punto. Inutile come sempre alzare polveroni, complottismi e quanto di più noioso e lacerante si legge sui giornali. Idem per il Napoli e la gara di stasera.
L’appello è questo: ci sono dei protocolli e delle regole. Se in vigore, si ritiene definitivamente che siano giusti e dovuti di rispetto da tutti. Stop.
Quindi le chiacchiere stanno a zero. Se una delle due squadre incappa in penalità, rimandi o sanzioni che vengano attuate, ma per favore basta decisioni contorte e revisioni.
Il campionato (e il calcio in generale) è già abbastanza falsato.
Ora ci pensa San Draghi decollato a sistemare le cose. Ci pensa lui si. Ormai solo lui. Pare vero…