Lazio, l’ex centrocampista dello Scudetto e attuale allenatore dell’Atletico Madrid ricorda gli anni in biancoceleste

Tra gli ospiti alla festa scudetto del Napoli c’era anche Diego Simeone, arrivato al Maradona per festeggiare insieme al figlio.

“La mia Lazio è la squadra più forte in cui abbia mai giocato, per individualità. Ma questo Napoli è ancora più solido come gruppo e meccanismi”, ha detto l’allenatore dell’Atletico Madrid a La Gazzetta dello Sport, ritornando con la mente a cavallo degli anni Duemila: “Ogni allenamento era una battaglia. Una volta ricordo che Mancini scattò ma io non gli passai la palla e si arrabbiò. Gli dissi: non saresti arrivato sul lancio. Lui rispose: “Dovevi fare un passaggio dietro la linea difensiva, non un lancio”. Aveva ragione. Quella frase mi rimase impressa e oggi lo insegno ai miei giocatori. Non eravamo grandi amici ma da quel gruppo sono venuti fuori buoni allenatori. Io e Veron non ci prendevamo, non ci parlavamo, ma in campo ci capivamo. Penso all’assist per il gol con cui abbiamo battuto la Juve a Torino. Una rete decisiva per lo scudetto”.

Poi su un ipotetico ritorno in Italia da allenatore, Simeone non si è sbilanciato: “Spesso mi capita di incontrare tifosi interisti e laziali che mi chiedono di tornare. Chi può saperlo? Di sicuro mi farebbe piacere”.