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Juve – Lazio, le residue energie biancocelesti sbattono sul muro bianconero

Si chiude con una sconfitta e con le batterie totalmente esaurite il 2022 della Lazio. La Juventus si impone 3-0 allo Stadium.

Catenaccio, contropiede, possesso palla e noia. Tatticamente Juventus – Lazio gira intorno a questi quattro concetti. Ma Il 3-0 dell’Allianz Stadium è anche figlio della ritrovata compattezza dei bianconeri, che hanno trovato difronte un’avversaria arrivata invece stanca mentalmente e fisicamente a quest’ultimo appuntamento dell’anno solare.

Al 7° Kostic confeziona subito un cioccolatino per Fagioli, ma Provedel è reattivo e blocca terra. Molto meno tempestiva è invece la sua uscita al 42° su Kean che – lanciato a rete da Rabiot, dopo una palla sanguinosa persa da Milinkovic – lo scavalca con un pallonetto, per la rete del vantaggio. In mezzo, tanto sterile possesso palla dei biancocelesti – imprecisi soprattutto negli ultimi metri – che sbattono ripetutamente sul muro di otto uomini predisposto da Allegri nella propria metà campo. Stride il dato degli 0 tiri in porta nei primi 45 minuti per le Aquile, se confrontato con il 62% di possesso. È bastato invece un lancione alle Zebre per andare a segno, rompendo così l’equilibrio di una partita che fino a quel momento aveva regalato quasi solo sbadigli.

Alla ripresa il copione non cambia. La Juve ha subito l’opportunità per chiuderla con Milik. La spreca, rimandando però solo di qualche minuto il colpo del KO. Dall’altra parte Pedro avrebbe una buona chance, ma si fa mangiare da Cuadrado in recupero. Il 2-0 arriva al 53°. Altra palla persa a centrocampo, stavolta da Cataldi, nuova conclusione del centravanti polacco, respinta corta di Provedel e Kean fa doppietta. Girandola di cambi: dentro Vecino e Luis Alberto per Cataldi e Basic. Proprio il 10 spagnolo potrebbe riaprirla al 60°, ma calcia debolmente da buona posizione. Lo imita Pedro tre minuti dopo. Dopo di che il match può considerarsi concluso. Perché senza brillantezza e qualità è impossibile per la squadra capitolina scardinare il fortino dei torinesi. Il gioco si esaurisce in un giro palla infruttuoso, utile solo a favorire il marchio di fabbrica dell’allegrismo: palla lunga e ripartenza.

La rete di Milik al 90° certifica che le batterie laziali sono arrivate al totale esaurimento. Per fortuna Sarri vedrà partire per il Qatar solo due giocatori (Milinkovic e Vecino). Potrà così lavorare col gruppo quasi al completo per far recuperare al massimo le energie a suoi, in vista della seconda parte della stagione.

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