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Napoli – Lazio, Cataldi: “Mio obiettivo diventare un’icona per la Lazio”

Alla vigilia della trasferta contro il Napoli, in conferenza stampa a Formello c’è Danilo Cataldi per rispondere alle domande dei cronisti.

Sarà una trasferta ancora più dura del solito per la Lazio a Napoli. I biancocelesti sfideranno la capolista in uno stadio gremito per ricordare Maradona ad un anno dalla scomparsa. Danilo Cataldi in conferenza stampa a Formello ha risposto alle domande dei cronisti sulla sfida di domani.

Ho visto come gioca Jorginho in nazionale, ma fare paraogni è azzardato. Faccio questo ruolo da troppo poco tempo e so che devomigliorare tanto. Sto lavorando con lo staff, cerando di fare il massimo per il mister che chiede sempre molto.

Mi ricordo il mio esordio proprio contro il Napoli, qui all’Olimpico. Sono passati tanti anni e tante cose sono accadute. Domani andremo a Napoli  per fare la nostra partita e cercare di imporre il nostro gioco, come abbiamo fatto in coppa giovedì.

Contro la Juve è stata una buona partita, gli eposidi hanno spostato la gara e abbiamo commesso degli errori, ma la squadra l’ho vista bene. Giovedì non è stato facile e passare il turno è stata un’ottima cosa, vogliamo continuare così.

Immobile lo conosciamo tutti, non ne devo parlare io. Al di là dei numeri sappiamo tutti cosa può darci oltre ai gol ed è importante averlo a disposizione contro determinate squadre. Avere uno che può punire l’avversario a qualsiasi minimo errore è importante.

Il Napoli è la squadra in questo periodo che ha dimostrato di giocare il miglior calcio, sarà una partita importante. Noi siamo in crescita e penso che siamo ancora al 60% del nostro potenziale. Cercheremo di fare uno step in più.

Il sorteggio della Nazionale l’ho visto. Si parla subito del Portogallo, ma prima c’è un’altra partita da giocare e vincere. Quando si parla di tempistiche per la Nazionale e di calendari è sempre problematico. Come noi che siamo tornati ieri e domani rigiochiamo. Purtroppo il calendario è questo. Speriamo che il tempo basti per portare l’Italia ai mondiali.

In questi anni il mio obiettivo è stato sempre quello di diventare un giocatore importante per la Lazio, intesa non solo come squadra, ma come icona. Ora sto raccogliendo qualche frutto, ma è ancora nulla. Non posso soffermarmi su obiettivi troppo lontani. Devo lavorare quotidianamente per fare il meglio partita dopo partita. Questo è ciò su cui sono concentrarto. Ci sono tanti aspetti su cui lavorare. Ho qualcosa in meno nella fase difensiva e quindi magari è anche lì che mi soffermo un po’ di più.

Nel 2015 era il mio primo anno e me la ricordo benissimo la sfida al San Paolo. Fu piena di emozioni. Dopo essere tornato dalle esperienze fatte fuori, io non credo di essere cambiato più di tanto. Ho sempre dato il massimo quando sono stato chiamato in causa in allenamento e in partita. Magari ora trovando un po’ più di spazio e continuità la fiducia cresce e trovi più alchimia in campo con i compagni. Devo continuare così e spero di poterlo fare.

Con mister Pioli ho esordito, lui ha creduto in me ed è stato come un padre. Per me è stato un punto di partenza importante e ha cercato di arricchirmi con l’esperienza. Mi dispiace non aver potuto dare di più il suo secondo anno. Inzaghi ci faceva stare bene. È un allenatore competente, che cerca sempre di trovare il lato positivo anche quando le cose non vanno bene. Riusciva a darci qualcosa in più, per tirare fuori il meglio nel momento importante. Sarri è uno dei migliori al livello internazionale. È stimolante giocare per lui, perché ogni giorno c’è qualcosa che puoi imparare. Se viene seguito, i risultati possono essere importanti.

Dopo aver cambiato allenatore le idee si scombussolano e l’obiettivo non può essere a lungo termine. Il mister ce lo dice sempre, dobbiamo pensare giorno dopo giorno alla partita successiva per fare il meglio. Ora siamo concentrati solo su Napoli.

Il primo segreto è la disponibilità di tutti a fare qualcosa in più. Il mister ci chiede un calcio molto dispendioso fisicamente e c’ voglia da parte di tutti di capire bene ogni dettaglio. Col tempo ci affineremo sempre di più per giocare bene il pallone e far male agli avversari.

Io ho fatto il ritiro in un altro ruol, poi col mister abbiamo deciso di spostarmi. Il suseguirsi di prestazioni e risultati hanno dato una mano, ma non mi sento un titolare fondamentale per la squadra. Se gioco è perché il mister pensa che io sia utile e mi conquisto la fiducia durante allenamenti e partita. C’è  sempre una competizione positiva con gli altri compagni“.

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DajeSSL1900
DajeSSL1900
2 anni fa

Grande Danilo! 🙂

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