Dopo l’addio a Inzaghi la scelta migliore per il futuro della Lazio è puntare su un grande nome come Maurizio Sarri.
È stata una settimana complicata. Sono stati sette giorni difficili dove le emozioni si sono contrastate tra loro: attesa, dubbio, gioia, delusione… per poi ricadere nel dubbio. Il dubbio di chi sarà il nuovo allenatore della Lazio per la prossima stagione perché da quel nome si scatenerà un effetto domino sulle aspettative che potrà avere il tifoso laziale nel breve futuro.
Il thriller Inzaghi lascia degli strascichi, inutile negarlo. Ma a mente fredda, probabilmente si può ragionare dire che nessuna delle parti avesse intenzione di proseguire. Lotito ha avuto 13 mesi per proporre un’offerta seria al Mister. Non lo ha fatto, se non forse l’ultimo giorno. Viceversa, Inzaghi è stato professionale fino “all’ultima cena” per poi trovarsi coinvolto nel “tradimento”, per un sorriso.
Ma come si fa a dare del traditore a Inzaghi dopo che non ha ricevuto offerte serie dalla Lazio nemmeno dopo il quarto posto ottenuto? Dopo essere rimasto appeso per un anno e aver urlato fino all’ultimo minuto dell’ultima partita?
In ogni caso, le voci su Sarri danno man forte a quanto sospettato: se la Lazio può mirare a un target così prezioso e alla moda, allora gli strumenti per tenere Inzaghi c’erano. E’ vero che Lotito può fare la parte del Re ferito che per reazione allora rilanciare sul nome più importante su piazza ma se i soldi ci sono, ci sono per tutti. Bisogna vedere a chi si è disposti a darli.
Diverso sarà se la Lazio dirottasse su un nome meno affascinante. Oltre a Mihajlovic – col quale si continuerebbe la linea di ex giocatori – gli altri nomi non hanno legami particolari con la piazza e non rubano certo l’occhio, nonostante possano restare profili interessanti.
Il problema è chi glielo spiega al tifoso biancoceleste che nel post Inzaghi, quando si dovrebbe ri-puntare alla Champions, la Lazio presenta Italiano (esempio), ottimo emergente allenatore ma con un solo anno di A alle spalle? Senza considerate l’effetto Mourinho – il che potrebbe essere un bene, conoscendo gli altri che vivono in questa città.
Il tempo ci dirà la verità e qui sorge un altro problema: conoscendo i tempi di cottura di Tare e Lotito, la scelta dovrà avvenire accorciando un po’ le pratiche. La rapidità di esecuzione di Roma, Juve, Inter e Napoli mettono in imbarazzo i casting infiniti dello staff di Formello. Per cui, su chiunque si punti, lo si facesse velocemente e con determinazione, potendo quindi procedere spediti nella campagna acquisti.
Certo, rispondere con Sarri dopo la brutta figura fatta, sarebbe forse l’unico inizio che farebbe accettare di buon grado la vicenda Inzaghi. Ma il mercato è famelico, sbrighiamoci!