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Lazio, Gregucci: “Gli sviluppi dopo la pandemia non li poteva conoscere nessuno”

L'ex della Lazio Gregucci è diventato nonno: il post su Twitter

Intervenuto a Radio Incontro Olympia, Angelo Adamo Gregucci ha dato la sua lettura sul momento buio in casa Lazio e su cosa fare per ripartire.

Ai microfoni di Radio Incontro Olympia ha parlato Angelo Adamo Gregucci. L’ex giocatore biancoceleste ha data la sua lettura sui perché del momento buio dei biancocelesti.

La preparazione atletica non ha nessun procedente di lockdown, quindi gli sviluppi dopo la pandemia non li poteva conoscere nessuno. I giocatori si sono allenati da soli, ma il calcio va allenato per situazioni. Noi avevamo una magia particolare prima dell’emergenza, con l’Olimpico e i tifosi che formavano un clima straordinario. Per uno come me che non sempre è presente, è impossibile non cogliere la magia una volta entrato allo stadio. La chimica che c’era fino a febbraio era fantastica.

Nella prima gara la Lazio ha devastato l’Atalanta all’inizio. I bergamaschi ora stanno battendo tutti, ma anche in quell’occasione Inzaghi aveva preparato una grande partita. Ora per ripartire servono lucidità ed equilibrio, siamo ancora lì. La Juventus è sempre la squadra di riferimento, ma comunque dopo la sosta ha avuto delle difficoltà.

Nella Lazio credo che l’assenza più devastante sia quella di Lulic, che pesa per esperienza e riconoscenza. Noi siamo una squadra che può fare gol in qualsiasi momento, non facciamoci prendere dallo sconforto, il campionato resta strabiliante. Ora serve lucidità per centrare Champions ed è necessario ottimizzare le gare restanti.

Acerbi, Milinkovic e Luis Alberto: sono giocatori che non possono essere messi in discussione. Se guardiamo anche la stessa Juventus ha avuto difficoltà. L’Atalanta, la stessa Lazio ed il Sassuolo hanno continuità tecnica e stanno facendo bene: il lavoro di Simone e del suo staff è fantastica, non possiamo distruggere anche questo.

Le difficoltà derivano anche dal fattore caldo. Molto dipende da come tu ti idrati o come mangi, sono elementi importanti. Noi abbiamo giocato i primi di maggio, con motivazioni importanti, qui ci sono tante gare da disputare, non si possono dare sentenze, visto che non ci sono precedenti storici in questo senso. 

Per il ritorno in Champions penso che ci saranno orgoglio e senso di appartenenza, perché ormai ci sono giocatori di esperienza. Abbiamo anche un valore tecnico notevole. Sarà un onore ed un orgoglio tornare a giocarla“.

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