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Antonini: “Lazio-Milan? Mi aspetto tanti gol. Acerbi tra i migliori in Europa”

Le parole di Luca Antonini su Lazio-Milan

L’ex difensore del Milan Luca Antonini ha parlato ai microfoni di S.S. Lazio Agenzia Ufficiale, queste le sue parole:

Ti saresti mai aspettato una Lazio in corsa per lo scudetto a nove giornate dalla fine?
“Inizialmente no, però non ho mai avuto dubbi sullo spessore di questa squadra. La Lazio sono anni che lotta per traguardi importanti, ha una quadratura precisa: bisognava solo attendere per vederla così in alto. Sta facendo una stagione incredibile, lottando fino all’ultimo contro grandi squadre come Juventus ed Inter”.

Questa sera ci sarà Lazio-Milan, che partita ti aspetti?
“Una partita con tanti gol, come tutte quelle che si stanno giocando dopo la ripresa. Sono tutte gare spettacolari. Difficile però fare un pronostico, sia per le tante assenze della Lazio e sia per la voglia di riscatto del Milan dopo il passo falso contro la SPAL”.

A proposito di assenze: chi vedresti bene al posto degli squalificati Caicedo ed Immobile?
“Difficilmente accadrà, però sarei curioso di vedere una Lazio con il 4-3-2-1 con il duo Milinkovic-Luis Alberto dietro Correa. Inzaghi comunque ha tante idee, saprà sicuramente trovare la giusta soluzione. I biancocelesti hanno una rosa di livello, l’innesto di Lazzari ha regalato un ennesimo step di crescita al 3-5-2 attuale. C’è il giusto mix di giovani ed esperti come Radu, ancora fondamentale”.

Ti ha sorpreso la crescita di Inzaghi in panchina?
“Ho un’ammirazione importante per lui, spero che la Lazio se lo tenga stretto. Simone ha tanti meriti dietro la crescita dei biancocelesti: ha trovato un ruolo importante a Milinkovic, innalzando il suo valore. Ha poi avuto la forza e la bravura di puntare su Luis Alberto, dopo un inizio difficile. Anche Immobile è una sua creatura, che ha rilanciato dopo le complicate esperienze avute da Ciro fuori dall’Italia. Sa valorizzare al meglio il materiale a disposizione”.

Sei stato compagno di Acerbi al Milan: in cosa lo vedi diverso rispetto a quel periodo?
“Francesco era giovane, arrivò in un Milan particolare. Lo conosco molto bene, siamo anche vicini di paese: è un ragazzo umile e sensibile, che è cresciuto da solo nel mondo del calcio. La malattia lo ha sicuramente cambiato a livello mentale, adesso è uno dei migliori difensori del campionato e non solo”.

Dalla Lazio al tuo Milan: cosa manca ai rossoneri per tornare in alto?
“Mancano giocatori di caratura internazionale, quelli abituati a vincere. Se hai in squadra profili simili, ne guadagnano tutti: Ibrahimovic è l’esempio perfetto. Merita fiducia anche Pioli, che sta lavorando bene valorizzando i giovani in rosa. Poi ho un debole per Calhanoglu, che in futuro potrebbe tranquillamente giocare davanti alla difesa. Sarebbe una trasformazione, con le dovute proporzioni, simile a quella avuta da Pirlo”.

Come ti trovi nel ruolo di procuratore sportivo?
“Sono davvero felice del percorso intrapreso, sento che è la mia strada. Mi sono affiancato ad uno staff di livello, dove sto crescendo. Prima invece avrei voluto fare l’allenatore, ai tempi del Milan presi anche il patentino UEFA B. Poi però non è arrivata l’occasione giusta ed ho scoperto questa nuova passione”.

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