Solo La Lazio
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Lazio, l’ex Firmani: “Seguo sempre la Lazio. Non l’ho mai vista così forte”

Lazio - Spal, i convocati di mister Inzaghi: tornano Lukaku e Marusic

Fabio Firmani, ex calciatore biancoceleste, ha parlato a Radio Incontro Olympia della sua nuova vita da procuratore e, naturalmente, della sua esperienza alla Lazio

Non ha mai dimenticato la “sua” Lazio. L’ex Fabio Firmani non ha mai nascosto la sua fede laziale e ricorda sempre con grande piacere gli anni passati al club bianoceleste (dal 2006 al 2010).   Ora fa di mestiere il procuratore, ma quando può racconta il suo passato da calciatore in quegli anni e dice la sua anche sulla Lazio di oggi e sugli obiettivi che può raggiungere.

Queste sono le sue parole rilasciate a Radio Incontro Olympia: “Seguo i biancocelesti, quando posso vedo le partite. Con l’Udinese ero a Roma, non me la ricordavo una Lazio in grado di chiudere in un quarto d’ora la gara, si è visto il pontenziale. In quell’occasione salutai il presidente e gli dissi che si doveva puntare in alto, vista la sensazione di forza che mi aveva dato quella prestazione. Tare? Ci sentiamo spesso, abbiamo un bel rapporto: per me la Lazio è una questione d’affetto, non voglio quindi mischiare l’aspetto professionale, ma qualche volta è capitato di sentirci e gli ho fatto nomi di alcuni giocatori”.

Carriera da procuratore – “Ci sono buoni giocatori giapponesi, come Kamada dell’Eintracht. Alcuni fanno veramente bene. Secondo me hanno alta qualità, allo stesso livello degli europei.

Esultanza al derby – “Sono state due settimane particolari, abbiamo partecipato con grande sofferenza al funerale di Gabriele ed avevo una sensazione strana, quasi la certezza di segnare. È come quando vuoi tanto una cosa e poi si verifica, con tanto di esultanza sotto la Curva. Niente di calcolato, se ci ripenso mi sono trovato davanti allo stemma, non volutamente. Fa sempre piacere ricordarlo”.

“Chi è laziale da sempre, conosce alcuni valori. Pensiamo al -9, una squadra inondata d’affetto nonostante la situazione. A distanza di anni, tutti sono affezionati a quella rosa”.

Il saluto alla Lazio – “Ci eravamo salvati dopo una stagione difficile. Avevamo capito di aver toccato il fondo, così il gruppo si è riunito e da quel momento non abbiamo più perso. L’anno successivo la società è stata brava a ricostruire dalla ceneri. Lasciai il mio contratto e a gennaio andai in Cina, mi presi un rischio ma guadagnare senza giocare non mi interessava”.

“Signori e Peruzzi sono giocatori incredibili. Con Beppe ho giocato a Bologna, anche con Angelo è stato un piacere allenarmi. Una volta, in allenamento, su una sua parata mi sono messo a ridere: quando fai un tiro ed hai la certezza che entra, poi arriva lui e para. È un leader silenzioso e buono, con due parole carine ti metteva al tuo posto, senza alzare la voce. Se parliamo di qualità tecniche anche Di Canio dobbiamo citare, credo lui lo sappia che ha fatto meno di quello che poteva”.

Sugli allenatori – “Quello a cui sono più affezionato è Guidolin, l’ho avuto quando ero molto giovane e da subito mi ha dato fiducia e spazio. Oltre all’aspetto lavorativo, ha avuto un atteggiamento paterno. Con tutti i tecnici ho avuto buoni rapporti. In casa Lazio ho avuto Delio Rossi per cinque anni e mi ha dato tanto”.

Ex compagni – “Mi sento con molti. C’erano grandi personalità, come Tare o Inzaghi, Liverani, Zauri e Oddo”.

Gli anni alla Lazio – “Il primo anno siamo arrivati in Coppa UEFA, quello dopo terzi. Erano anni altalenanti. Con belle soddisfazioni come la Coppa Italia o la Supercoppa a Pechino”.

Sulla ripresa – “Simone come allenatore, oltre ad avere sapienza tecnico-tattica, sa fare bene dal punto di vista delle motivazioni. La squadra era in uno stato di grazia, difficile da fermare. Ora si azzera tutto ed è difficile prevedere l’evolversi delle cose, però la Lazio è una delle squadre che stava più sul pezzo ed ha capito la situazione, ovvero che si doveva riprendere. Io metto la mano sul fuoco che Lotito non voleva ricominciare per vincere lo scudetto, sa bene che questo stop potrebbe influire; credo si sia fatto avanti per il sistema calcio. Se conterà più l’aspetto fisico o mentale? Direi il secondo, per questo ho fiducia perché i giocatori della Lazio sono rimasti a Roma, concentrati. In più le caratteristiche morali dei singoli dimostrano professionalità altissima. Quando hai ragazzi perbene ed intelligenti, è un vantaggio. Al di là di questa stagione, la cosa che fa ben sperare è che la Lazio possa continuare a crescere: non è in quella posizione di classifica per caso. Credo nel fatto che affronteremo anni importanti”.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Igor Tudor parlerà domani in conferenza stampa ...
Calciomercato Lazio, l’argentino ha 28 anni e con Tudor ha vissuto a Verona la sua...

Dal Network

Closing in vista con Orienta Capital Partners che acquisterà una quota superiore al 60% del...

  Gli USA pronti a ospitare le 32 squadre da tutto il mondo Nell’estate del...

È un Gian Piero Gasperini molto soddisfatto quello che analizza il successo scoppiettante della sua...

Altre notizie

Solo La Lazio