Sampdoria-Lazio, riviviamo il precedente del 12 settembre 2004: il successo di misura, il rigore conteso tra Paolo Di Canio e Simone Inzaghi… – di Alessandro Crescenzi
La Lazio che si presenta a Marassi il 12 settembre del 2004 è una squadra totalmente diversa da quella che, appena pochi mesi prima, aveva conquistato la Coppa Italia in una doppia sfida stravinta contro la Juventus.
L’estate è stata di passione vera per i tifosi biancocelesti e, scongiurato il fallimento, la società si ritrova con il nuovo presidente Lotito e una squadra costruita con pochi saldi e con i ‘famosi’ nove acquisti dell’ultima giornata di mercato.
L’estate trascorsa tra mille incertezze
Molti dei giocatori simbolo degli anni precedenti hanno lasciato la squadra per permettere alla società di sopravvivere (Fiore e Corradi ceduti al Valencia): alla partenza per il ritiro estivo sono pochissimi i calciatori arruolabili. In panchina c’è l’allenatore della Primavera Mimmo Caso, mentre ad agosto i biancocelesti erano stati spazzati via dal Milan, campione d’Italia, nella finale di Supercoppa con un secco 3-0.
I tifosi laziali, anche i più ottimisti, sanno che questo sarà un anno di sofferenza in cui bisognerà lottare fino all’ultima giornata.
La Lazio a Marassi con Inzaghi-Di Canio
La serata genovese è calda e piacevole, la Lazio si presenta con il completo nero bordato di celeste; le maglie blucerchiate fanno da contorno a un’atmosfera unica, che solo lo stadio di Genova può regalare.
La partita è tirata e tattica, la Lazio parte con la coppia d’attacco Simone Inzaghi-Paolo Di Canio, tornato a Roma dopo più di un decennio trascorso nei campi di calcio in terra inglese. Le migliori occasioni sono per i padroni di casa, che tengono la Lazio rinchiusa nella propria metà campo: solo due grandi interventi di Peruzzi su Flachi negano il vantaggio ai doriani e tengono i biancocelesti in partita.
Il rigore conteso
Verso la mezz’ora di gioco un colpo di genio di Di Canio cambia totalmente l’inerzia dell’incontro: tacco smarcante per Inzaghi che cerca di saltare Antonioli e viene atterrato. Calcio di rigore ed espulsione, la Lazio ha l’opportunità di avere un vantaggio doppio per tutto il match.
Il rigorista è Inzaghi, ma Di Canio ha troppa voglia di calciare il rigore dopo tutti gli anni di ‘esilio’: ne nasce un diverbio con Paolo che si presenta sul dischetto e batte Turci per il vantaggio biancoceleste. I due non si abbracciano, ma si chiariranno dopo il triplice fischio dell’arbitro: l’amore per la Lazio vince anche queste incomprensioni, sarà Simone a tirare il prossimo rigore a favore.
Il penalty trasformato da Di Canio nel primo tempo rimarrà l’unico tiro nello specchio della porta della Samp per tutto il resto della gara. Sarà una ripresa di sofferenza e la Lazio riuscirà a portare a casa i tre punti solo grazie alle innumerevoli parate di Peruzzi.
Una vittoria fondamentale in una stagione molto complicata, una partita in cui si mescolano prime volte assolute e ritorni incredibili conditi dalla consueta sofferenza in pieno ‘stile Lazio’.
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I ricordo che inzaghi voleva il pallone per battere il rigore… ma paoletto… gli diceva di andare via…. secondo me era giusto che lo battesse di canio, e così fu
Già passati 15 anni …..
Campo infangato
Chi ricorda il samp LAZIO 0 1
Gol di BRUNO GIORDANO?
Ero a Marassi, nella gabbia