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Lazio, Tudor: “Pochi allenatori al mondo non verrebbero allenare qui…”

Lazio, nella sala stampa del Training Center le prime parole di Tudor da allenatore del club biancoceleste

Lazio-Udinese, Igor Tudor

Giornata di presentazione per il nuovo allenatore della Lazio, Igor Tudor (subentrato ufficialmente a Sarri il 18 marzo). Il tecnico croato è intervenuto nella sala stampa del Training Center di Formello per rispondere alle domande dei cronisti presenti. Di seguito le sue parole:

Perché ha scelto la Lazio? Con quale modulo giocherà?

“La Lazio è una squadra importante, pochi allenatori al mondo non verrebbero alla Lazio… Non ci sono giustificazioni, si accetta perché è la Lazio. Poi qui gli allenatori sono importanti, qui davvero si costruisce un progetto col tecnico. Puoi venire, puoi lavorare bene, ci sono le strutture e c’è l’appoggio. Sulla tattica lo vedremo in corso, bisogna vedere e valutare in corso. Un allenatore prende sempre allenatori adatti al suo modo di giocare, col club faremo in fretta delle valutazioni e in estate magari aggiusteremo qualcosa. Ma prima c’è da fare bene questi due mesi, c’è la Coppa Italia. Si gioca per il risultato che è la cosa più importante di tutte”.

Che squadra ha trovato?

Come va rivalutato Kamada?

“Non si parla di modulo di gioco, ma di stile. Un allenatore porta cose nuove, non vorrei parlare di singoli, devo valutarli tutti. Sono molto attento, scelgo in base a quello che vedo. Nella palestra c’è una scritta che mi rappresenta: non è la voglia di vincere che determina, ma di prepararsi a farlo”.

Lei si sente un sergente di ferro?

“No ed è una brutta descrizione. Si deve essere tutto. Un po’ di bastone, un po’ di carota, come dice il presidente. Sono qui da quattro giorni e non ho dovuto alzare la voce una volta. I ragazzi sono disponibili. In Italia c’è una grande cultura del lavoro e qui lavorare è più facile. Poi è chiaro che a volte bisogna stimolare, bisogna stare sul pezzo perché magari qualcuno si accontenta. Poi fuori possono chiedere di tutto. Gliel’ho detto: ‘Possono chiedermi tutto tranne i soldi'”.

Che importanza ha questa parte finale della stagione, anche in vista del futuro?

“Penso che tutto ha importanza, fare programmazione a lungo termine non ha senso. Io credo nel lavoro, vogliamo partire subito forte, non sarà facile tanto e subito, ma questo non vuol dire che non bisogna attendere molto. Ora ci aspettano gare belle e forti, così come piacciono a me. Alla fine i giocatori fanno la differenza, io vedo una squadra forte e che ha un po’ di tutto. Si può fare bene”.

Visto che il suo contratto dura fino al 2025, in che modo si può avviare una progettazione?

A me la lunghezza del contratto non ha importanza. Se non lavoro bene posso andare a casa domani. Io vivo nel presente e per il lavoro, se faccio bene resto, sennò vado avanti”. 

Come è il suo rapporto con Guendouzi?

Con Matteo ho un ottimo rapporto, è sanguinoso, vuole giocare sempre. Siccome non si possono giocare tutto, ogni tanto succedono cose di campo: niente più, niente meno. Sono contento che lo ritrovo. Ha un’esperienza importante, faremo bene le cose insieme”.

Il quinto posto (per la Champions League) è possibile?

Su questo non posso esprimermi”.

La Lazio in Italia è la sua grande occasione e debutterà due volte con la Juve, cosa ne pensa?

Quanto è importante recuperare Immobile?

“Ciro qua ha fatto la storia, poi se succede qualcosa, sembra chissà cosa. E’ un giocatore amato da tutti, poi esce una cosetta e fa subito notizia. E’ un giocatore di cuore, ci ho già parlato e lo vedo voglioso di dare il suo contributo. L’ho visto in panchina tenerci, è una cosa bella”.

Che partecipazione vuole dai giocatori?

“Questi sono dettagli tattici, non ha neanche importanza parlarne. A me piace un calcio offensivo, poi l’importante è l’equilibrio. Importante è capire cosa possiamo permetterci in base alle caratteristiche dei giocatori. Voglio una squadra che attacchi con un grande numero di giocatori. E’ un lavoro da fare col tempo”.

“I centrocampisti devono avere tutto, devono essere completi, avere intelligenza tattica. Giocare verticale e orizzontale”.

Con Sarri la squadra faticava a rimontare le partite, lei in passato invece rimontava spesso…

Sono tanti i fattori, è difficile dare una risposta. Il precedente allenatore non lo commento. Maurizio è una persona che stimo tanto, è uno che ha fatto la storia a Napoli, vincendo anche in carriera”. 

Nel suo calcio si può giocare con due attaccanti?

“Sì, potrebbe succedere”.

Avete parlato di obiettivi e mercato?

“L’obiettivo è fare il massimo. Con la società c’è un rapporto di collaborazione”.

Come intende giocare tatticamente, ripartendo da Sarri?

Qual è l’aspetto migliore che può prendere dalla Lazio di Sarri e in quale si deve migliorare?

“C’è una grande predisposizione e cultura del lavoro, grazie a Sarri. Poi c’è un ordine nella linea difensiva, il lavoro in passato fatto bene. Qualcosa lascerò, aggiungendo altro. Nei dettagli non entro perché ci vuole tempo e perché restano nello spogliatoio”.

Che caratteristiche devono avere gli attaccanti?

“Un allenatore si adatta ai giocatori, anche perché puoi fare le stesse cose, ma il risultato non è mai uguale, magari simile. Poi è anche normale che un tecnico non rinunci al suo”.

Un punto sulla difesa?

“Abbiamo difensori bravi. Non do l’importanza a come sono abituati a giocare, ma mi importa che siano forti. Magari serviranno tempistiche diverse, ma se sono forti escono tutti. Ho tanti giocatori di livello”.

“Il calcio italiano è sempre stato molto tattico. Qui c’è grande capacità di adattarsi, all’estero c’è più ritmo. Però il calcio va in una direzione più fisica e di ritmo, ma non è solo questo che ti porta a giocare bene, in Italia ci sono altre qualità”. 

Che impatto ha avuto con l’ambiente? 

“Bello, molto, Qua mi sento bene, non vedo l’ora di iniziare”.

Ha mai pensato che la Lazio fosse nel suo destino?

C’era la possibilità che venissi da giocatore. Poi c’è Boksic che ha fatto bene qua ed è un mio amico e connazionale. Questa è sempre una stata una squadra di livello. E’ bello arrivare qua”. 

Qual è la sua filosofia? Ha parlato con Boksic?

Sì, lui vive la squadra e la città di Roma. La mia idea di calcio vedremo, io penso che un allenatore non debba rinunciare a niente nel calcio, bisogna provare a dare tutto a una squadra. A me piace vincere, non far divertire, ma se vedo una partita e dopo un po’ mi annoia, cambio canale. LA gente è sempre più esigente, vuole vedere vincere la squadra, ma se non gli piace non va bene. Per me non bisogna vincere per caso, poi è chiaro che se si è inferiore e bisogna rinunciare a qualcosa. Io purtroppo ho smesso di giocare presto, prima di avere 30 anni, e ho iniziato ad allenare sin da giovane. Ho un bagaglio importante all’estero e questo è importante. Poi avere una cultura del lavoro è importante. Aver passato così tanti anni all’estero è stato importante per scegliere una via”.

Si aspettava una chiamata della Lazio? Qualcuno le ha parlato del derby?

“No nessuno ha parlato di derby. Per me le partite sono tutte uguali, poi è normale che il fatto che arrivi tra poco porti emozione e non vedo l’ora di provare queste emozioni”.

Luis Alberto dove lo vede? Ci sono giocatori a fine ciclo?

“L’importante che un giocatore sia forte, lui lo è. Può giocare ovunque: mezz’ala, dietro la punta e anche dietro la difesa se vogliamo essere offensivo. Sono tanti anni che sta qua, qualcosa vorrà dire. Lo vedo motivato, orgoglioso, oggi ha fatto un grande allenamento. Per me la questione dei cicli che iniziano e finiscono è un modo di dire che non mi appartiene”.

Il suo calcio di solito è molto fisico, di pressione e veloce. La squadra per distacco è la più vecchia, può influire?

“Più che l’età sono importante le caratteristiche. E’ chiaro che, con i giovani si può lavorare più facilmente, soprattutto su questo fattore, ma alla fine contano le gambe e la tecnica. Ora dobbiamo capire chi è e chi non è. E’ normale che ci siano giocatori più o meno adatti”.

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1 mese fa

Quando comincia il mercato estivo ti accorgerai chi è il presidente per risparmiare due stipendi quei pochi te li prenderà a fine agosto

Marco
Marco
1 mese fa

Guarda tutti quelli che sono scappati no di certo….sentiamo Guardiola o Klopp se vogliono venire in caso….per me vengono di corsa….eccone uno che neanche è arrivato e già ci prende per il c……vabbè Lotito ormai sono 20 anni che lo fa…

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1 mese fa

L’INFEDELE è solo uno. Il 🐷🐷🐷

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1 mese fa

Sei sicuro ne riparliamo dopo il mercato😂😂😂😂😂😂

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1 mese fa

Tanti vorrebbero allenare qui??? Caro Tudor anch’io penso questo però….20 ANNI FA’ 😭 xché adesso con questo “GESTORE” non è che fuori Formello ci sia la FILA anzi…. io (se ero un allenatore) nemmeno x 30 mln co sto’ “MISERABILE” che vuole fa’ tutto lui. SFL SOLO PER LA MAGLIA NOI L’ AMIAMO E PER LEI COMBATTIAMO💙🤍💙🦅🦅🦅🔝🔝🔝👍👍👍

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1 mese fa

Adesso deve fare i nomi di questi INFEDELI!!!

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1 mese fa

Grande Mister

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