Luciano Spalletti è stato ospite oggi di Atreju, l’evento organizzato questa settimana dal partito Fratelli d’Italia. Il ct della Nazionale ha voluto sottolineare l’importanza e l’orgoglio che deve avere un calciatore nel vestire la maglia azzurra. Queste le sue parole, riportate dal Messaggero on line: “Facciamo parte di una nazione, dobbiamo evidenziare dei valori, dobbiamo tenere a questa maglia, dobbiamo sapere dove siamo e per chi facciamo quello che facciamo. La maglia è un dono che ci viene dato e noi dobbiamo saperla indossare bene e dobbiamo avere tutte le qualità necessarie”. E riguardo il prossimo impegno dell’Italia a Euro 2024 ha aggiunto: “Intanto siamo i campioni in carica e non è poco. Non ci deve interessare se qualcuno crede o no in noi. I calciatori devono credere in se stessi. Non possiamo tirarci indietro portando questa bandiera sulle spalle. Immaginiamo che nessuno dei nostri avversari sarà felice di incontrare l’Italia. Vogliamo esser ricordati da tutti per essere una squadra che ha giocato un calcio feroce e coraggioso, andando ad affrontare viso a viso gli avversari”.
L’allenatore toscano inoltre si è soffermato a parlare anche del valore educativo e sociale che deve avere lo sport. Non è sceso in polemica con chi lo incalzava sulle proprie convinzioni politiche e ha invece riportato l’attenzione sui problemi del calcio italiano, senza lesinare critiche verso atteggiamenti morbosi che si vedono anche tra i professionisti, riguardo il rapporto con i social network: “C’è l’insidia del mondo virtuale a quello corporeo fatto di abbracci veri. Ad alcuni giocatori piace più il fantacalcio che il calcio…”
Pure a certi allenatori piace più il calcio di fantasia che quello vero…
Che pa..e. Tutti a pontificare e straparlare e poi appena vedono i soldi perdono il senso di quello che dicono. Poi eventi di questo tipo (nessuno escluso) con direbbe il nostro mummy fanno cahare!