Il primo giapponese della storia della Lazio è un tipo di centrocampista che piace a mister Sarri, ma che sarà chiamato sin da subito a raccogliere l’eredità di SMS

Daichi Kamada, classe 1996, è un centrocampista che ricorda, sotto alcuni aspetti, un certo Hidetoshi Nakata, transitato anche lui a Roma per una stagione ma sull’altra sponda del Tevere. L’ex Eintracht avrà l’onore di essere il primo calciatore giapponese della storia della Lazio (il 13esimo della Serie A), ma anche il difficile compito di non far rimpiangere all’ambiente biancoceleste la cessione di Milinkovic, che è stato un’icona per il club capitolino negli ultimi anni. Si tratta di un acquisto intelligente perché, oltre ad arrivare a parametro zero (dettaglio non di poco conto), porta alla squadra biancoceleste un mix di maturità ed esperienza internazionale notevoli, che potranno rivelarsi molto utili.

La sua carriera – La sua avventura nel mondo del calcio comincia dalle giovanili del Sagan Tosu, club della J1 League, la massima divisione giapponese, dove esordisce tra i professionisti a quasi 19 anni (nel 2005). Dopo 2 anni disputati a buoni livelli nella squadra nipponica, di cui 1 e mezzo con mister Ficcadenti sulla panchina del Sagan Tosu, viene notato dall’Eintracht Francoforte, che decide di acquistarlo per circa 1,5 milioni di euro nell’estate del 2017. Al suo primo anno in Europa disputa solamente 3 partite col club tedesco, soffrendo molto l’impatto ambientale col calcio tedesco, tant’è che la stagione successiva gioca in prestito allo Sint-Truden, nella massima serie belga. In Belgio disputa e realizza complessivamente 36 partite, 16 gol e riesce ad ambientarsi nella realtà europea. Rientrato all’Eintracht nel 2019, diventa, da quel momento fino all’ultimo giorno del suo contratto col club tedesco, un punto di riferimento della squadra, regalandole anche belle soddisfazioni come la vittoria dell’Europa League nel 2022 e la finale (persa) della coppa di Germania di quest’anno. Invece, per quanto riguarda la Nazionale giapponese, dal giorno del suo esordio, avvenuto il 22 marzo del 2019 contro la Colombia in amichevole, diventa rapidamente la colonna portante della Nazionale con le sue 29 presenze realizzate finora.

Le sue caratteristiche – Daichi Kamada è un centrocampista offensivo, si trova a proprio agio nel ruolo di trequartista, ma ha imparato anche a diventare un calciatore duttile, giocando pure come ala e come mezz’ala. Il suo piede naturale è il destro, ma grazie all’elevato tasso tecnico di cui dispone, sa giocare indifferentemente anche col mancino ed è un buon assistman per i compagni (è pure un buon rigorista). Il calciatore giapponese è bravo negli inserimenti, soprattutto in area di rigore e per questa ragione, pur non essendo particolarmente alto (184 cm) e non avendo un fisico prestante (circa 70 kg), è in grado di realizzare diversi gol anche di testa.

Il suo impiego – Come è facile da immaginare, Kamada sarà chiamato a raccogliere l’eredità di Milinkovic, perciò sarà impiegato soprattutto come mezz’ala destra nel 4-3-3 della Lazio di Sarri. Forse è difficile immaginarlo subito titolare in quel ruolo, avendo saltato il ritiro estivo con la squadra capitolina, che avrebbe potuto aiutarlo ad inserirsi prima e meglio nell’ambiente biancoceleste e negli schemi del tecnico toscano. Certamente è curioso il fatto che Sarri avesse indicato come prima scelta (ormai tramontata) per il post Milinkovic la mezz’ala del Napoli Piotr Zielinski, un calciatore dalle caratteristiche simili a quelle del centrocampista nipponico. Chiaramente il polacco era un profilo che Sarri conosce benissimo, visto che lo ha allenato a Napoli (non a caso era in cima alla lista per il centrocampo), ma l’arrivo di Kamada dimostra come l’allenatore biancoceleste intenda avere proprio quella tipologia di mezz’ala come sostituto di Milinkovic. Perciò c’è da attendere fiduciosi e ottimisti che il primo giapponese della storia laziale regali gol, assist e bel gioco a Sarri, alla squadra e, soprattutto, ai tifosi.