Queste le parole del giovane centrocampista
Il centrocampista della Primavera, Marco Bertini, ha rilasciato un’intervista a Lazio Style Channel:
“Al termine della gara con la Primavera mi è stato comunicato che avrei dovuto raggiungere la prima squadra. Ho dei ricordi molto belli del riscaldamento, c’era ancora Inzaghi che ci aveva mandati tutti a scaldare. Mi chiedevo: ‘Chissà come sarà?’. Ero molto emozionato. Non me lo immaginavo, non era facile prevederlo, ma è stata un’esperienza indimenticabile per me. In questi casi ti devi far trovare pronto quando vieni chiamato in causa sfruttando inizialmente quei pochi minuti che hai a disposizione. Devi dare tutto poi negli allenamenti e negli spezzoni per guadagnare spazio”. Il centrocampista ha parlato degli allenatori avuti in prima squadra: “Io posso solamente crescere e imparare da certi allenatori. Conoscono il calcio come pochi e il mister (Sarri, ndr) è un maestro in questo. Compagni? Da Immobile prenderei la facilità che ha di crearsi le occasioni, la fame davanti la porta. Da Cataldi la gestione della palla e la facilità di corsa. Non sembra, ma corre tantissimo. Da Luis Alberto la tecnica e le intuizioni uniche che ha solo lui. Ognuno ha il suo percorso, ma alla fine conta dove si arriva, non i modi. Non so se sia meglio partire dal basso o trovarsi già in alto. A me stesso chiedo di dare sempre il massimo perché penso che poi nella vita sia importante vivere tutto così per non avere rimpianti. Laziale grazie a chi? Laziale grazie alla mia famiglia, anche se non tutti i membri seguivano il calcio così approfonditamente come me, mio padre e mio zio. Avevo 9-10 anni quando ho cominciato a giocare qui nella Lazio. Crescendo poi, la sento come mia e mi appartiene, ho un amore verso questa società.”