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Diamo i Numeri: Romero entra nella storia della Lazio e della Serie A

Nuovo appuntamento con la rubrica a cura di Daniele Caroleo

Luka Romero segna il suo primo gol con la maglia della Lazio e firma la vittoria biancoceleste nella partita casalinga contro il Monza (il penultimo impegno di questo 2022, prima della lunga pausa prevista per i mondiali in Qatar): un gol atteso, fortemente voluto, cercato ripetutamente nei piccoli ritagli di partita fino ad ora giocati. E questo gol è finalmente arrivato per il giovanissimo talento argentino, che ha urlato tutta la sua gioia (insieme a quella dei suoi compagni e dell’intero stadio) una volta insaccata la palla alle spalle di Di Gregorio, quasi come fosse una sorta di liberazione, ma che in realtà potrebbe essere semplicemente l’inizio di una bellissima storia a tinte biancocelesti.

Figlio d’arte (anche suo papà, Diego, è stato un calciatore) e con il fratello Tobias che ha giocato anche nelle giovanili della nazionale messicana come estremo difensore, Luka Romero viene considerato, universalmente, come uno dei prospetti più interessanti del panorama calcistico internazionale. Nato il 18 novembre del 2004 in Messico (il padre militava nella squadra locale di Victoria de Durango), nel 2011 la sua famiglia si trasferisce in Spagna e lui entra a far parte delle giovanili del Sant Jordi. Nel 2015 approda successivamente al Maiorca ed il 25 giugno 2020, grazie all’ingresso negli ultimi minuti di gioco della gara persa 2 a 0 contro il Real Madrid, diventa il più giovane calciatore ad esordire nella Primera División (a 15 anni e 219 giorni), superando il precedente record detenuto da Francisco Bao Rodríguez. Solo qualche mese più tardi, e precisamente il 29 novembre 2020, arriverà anche la prima rete nei professionisti (nel 4 a 0 contro l’UD Logroñés), affermandosi, quindi, in qualità di marcatore più giovane nella storia del Maiorca (a 16 anni e 11 giorni).

Viste le sue indubbie qualità tecniche, nel 2021 Luka Romero viene inserito nella lista “Next Generation”, redatta dal celebre quotidiano inglese The Guardian e che elencava i 60 migliori talenti nati nel 2004, e nello stesso anno la Lazio piomba su di lui, assicurandosi le sue prestazioni e facendolo esordire in prima squadra il 28 agosto, nella gara casalinga di campionato contro lo Spezia (vinta per 6-1), diventando (conseguentemente) il più giovane esordiente in Serie A nella storia del club biancoceleste (a 16 anni, 9 mesi e 10 giorni). Il suo esordio in una competizione europea, invece, arriverà in questa stagione, il 15 settembre del 2022, nella gara di Europa League giocata in trasferta contro il Midtjylland.

Il resto è sostanzialmente storia recente, con le sue appena 14 presenze in prima squadra (l’allenatore lo sta, giustamente, centellinando, per farlo rendere al meglio) e la sua prima rete in Serie A siglata ieri sera (il 10 novembre 2022, a poco più di una settimana dal suo 18esimo compleanno), al minuto 69’, che è valsa la vittoria della squadra capitolina ed il secondo posto nell’attuale classifica di Serie A. Senza dimenticare, ovviamente, che con questo gol, siglato dopo un guizzo meraviglioso, volto ad anticipare i difensori avversari dopo una corta respinta del portiere avversario su tiro di Pedro, Luka Romero risulta essere il secondo giocatore più giovane della storia della Lazio a segnare in Serie A (a 17 anni e 357 giorni), dietro solo ad Alessandro Capponi (che andò a segno, invece, a 17 anni e 129 giorni). Oltre ad essere, tra le altre cose, il primo classe 2004 ad essere iscritto nel tabellino dei marcatori nel nostro massimo campionato.

E tutto questo, come detto, sembra solo l’inizio di un’altra, bellissima, storia fortemente biancoceleste. Bellissima, come gli occhi sognanti dello stesso Luka Romero al termine della partita, mentre effettuava il giro d’onore insieme ad Olympia, per raccogliere gli applausi ed i cori di giubilo dei suoi tifosi, che, come lui, aspettavano questa rete da diverso tempo. E che non vedono l’ora di vederlo continuare a correre (e segnare), con il suo temperamento e la sua incredibile tenacia (che lo contraddistinguono particolarmente), sul manto erboso e con la casacca con l’aquila sul petto addosso.

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