Solo La Lazio
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Lazio, Massimo Maestrelli: “E’ grandioso parlare di quello Scudetto, a distanza di 50 anni. Sarri è molto simile a mio padre”

Lazio, le parole di Massimo Maestrelli ai microfoni ufficiali del club biancoceleste, visto che oggi è un giorno speciale...

Massimo Maestrelli è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, in occasione dell’uscita del documentario, realizzato da Sky Sport, sul primo Scudetto della Lazio del 1974, che verrà trasmesso proprio oggi. Il racconto è diviso in tre puntate e parla esattamente della storia della squadra ‘grande e maledetta’, come recita il titolo, di Tommaso Maestrelli.

Ecco le sue dichiarazioni: Su un progetto così bello e coinvolgente non ci avrei mai creduto. Il fatto che se ne continui a parlare, a distanza di 50 anni, fa capire la grandezza di quel gruppo. Sarri? La prima volta che l’ho conosciuto era a Montecatini. Lui si fermò a parlare con me e mia moglie, e mi fece un sacco domande. All’epoca stava ancora al Napoli. Lui era affamato di calcio, era colpito dalla Lazio che giocava un calcio diverso da tutte le squadra d’Italia. Io mi auguravo che potesse venire alla Lazio, quando ho saputo della sua firma, a giugno come quella di mio padre, ero molto felice. Ciò che mi piace di Sarri è che lui difende sempre la Lazio. Per me è entrato nella mentalità, è un uomo strutturato che fa scudo con il suo corpo. È molto simile a mio padre: non ha paura di parlare, dice quello che pensa. È schietto. Poi sono anche entrambi toscani, che hanno tutti caratteri particolare. Mi piace come affronta i problemi. Ho avuto la fortuna di parlare con lui alla cena di Natale, credo provi grande affetto nei miei confronti. È sicuramente un affetto ricambiato. Il rapporto con i figli della Lazio dello Scudetto? È un rapporto bellissimo, che non è automatico tra noi figli. È stata una cosa spontanea e credo che ai nostri genitori faccia molto piacere. Oddi ci ha invitato a pranzo a Natale ed eravamo tutti insieme. Loro ci hanno trasmesso un amore e un rapporto che continua nel tempo, e anche con i giocatori. Con Oddi e Martini ci sentiamo sempre, abbiamo un rapporto maturo. Da piccoli gli rompevamo sempre, era un po’ una forzatura. Ora è un qualcosa di consapevole. Per molti, Tommaso Maestrelli ha rappresentato un papà. Per i giocatori era come aver avuto a fianco una figura paterna. Avevano un rapporto che andava oltre il campo da calcio. La storia della Lazio? È una storia strana. La tragicità di queste morti ha portato la storia sopra tutti. Io mi ricordo che l’inizio per babbo è stato durissimo a Roma, stavamo per tornare a Bari. Una sera gli avevamo chiesto cosa significasse ‘essere licenziato’, e lui ci disse che non doveva mollare e restare qui per fare qualcosa di buono. E l’ha fatto. Forse l’aver fatto qualcosa di così grande ha dato fastidio a qualcuno l’ha sopra (ride, ndr). La morte più difficile è stata quella di Re Cecconi. Ci eravamo rialzati da poco dalla scomparsa di babbo, e vederlo così per terra a Via Nitti non è stato facile per dei ragazzi di 12 anni. Io non so darmi spiegazione, ma sentiamo l’affetto delle persone tutti i giorni. Avviene da 50 anni, e questa è la cosa più grande che un figlio possa provare per la scomparsa di un padre e dei propri fratelli, ovvero i giocatori. L’immagine dello Scudetto di mio padre? E’ inverosimile. Non ho mai visto una persona bloccata su quella panchina per l’emozione. Aveva quasi paura di perdere l’opportunità. Forse voleva concentrarsi per rimanere aggrappato a quel momento. Lui poi era abbastanza moderato in tutte le emozioni. La sera invece nei suoi occhi ho visto la vera felicità, l’ho visto impazzire di gioia al ristorante mentre beveva”.

Subscribe
Notificami
guest

7 Commenti
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Commento da Facebook
Commento da Facebook
3 mesi fa

Maestrelli si rivolta nella tomba!!@

Free Eagle
4 mesi fa

Intorno l’ambiente della lotitese da ormai vent’anni c’è sempre qualcuno a cui far esternare che i delio rossi, i reija, i petkovic, i pioli, gli inzaghi, i sarri somiglino sempre al Maestro……come no !?!?!? È un circo equestre, un’offesa bella e buona alla storia del nostro club :speculare sul passato ed usarlo come foglia di fico per nascondere le malefatte d’una società speculatrice che offende la Lazio e Lazialità (passata, presente e futura)

Commento da Facebook
Commento da Facebook
4 mesi fa

A Massimì sta bono su ..

Commento da Facebook
Commento da Facebook
4 mesi fa

Paragonare una leggenda come suo padre a quel buzzurro filo napulegno è un insulto grande quanto una città

Asrm
Asrm
4 mesi fa

Effettivamente, rimango senza parole….

Commento da Facebook
Commento da Facebook
4 mesi fa

A Massimo , uno come tuo padre deve ancora nascere.

Commento da Facebook
Commento da Facebook
4 mesi fa

Massimo tu sei un pezzo di cuore di quella leggenda 💙

Articoli correlati

Dal Network

Closing in vista con Orienta Capital Partners che acquisterà una quota superiore al 60% del...

  Gli USA pronti a ospitare le 32 squadre da tutto il mondo Nell’estate del...

È un Gian Piero Gasperini molto soddisfatto quello che analizza il successo scoppiettante della sua...

Altre notizie

Solo La Lazio