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Impressioni Accardo: a Empoli una vittoria che sa di svolta

Era fondamentale vincere: ci siamo riusciti. E potremmo fermarci qui. Invece proseguiamo perché quest’anno non è successo spesso di commentare una vittoria così convincente, sebbene sofferta: senza le prodezze di Provedel staremmo forse raccontando di un pareggio come quello di Verona, se non peggio. Un due a zero che avrebbe potuto essere anche più rotondo se fossimo stati più spietati nel condurre i contropiede e se non avessimo perso nel giro di cinque minuti i nostri due giocatori più forti e carismatici, Immobile e Luis Alberto.

Era fondamentale il risultato per dare continuità a una striscia di risultati tutto sommato soddisfacenti, per gli standard odierni; guastati solo dalla beffa di Verona e dalla sconfitta di Madrid, dopo tutto ininfluente. Perché anche lo 0-2 contro l’Inter (la squadra che salvo cataclismi vincerà il campionato senza problemi) è arrivato dopo un primo tempo niente male, in cui per almeno mezzora abbiamo giocato alla pari con la capolista. Era fondamentale vincere perché sebbene durante questa stagione non si sia troppo brillato, è anche vero che siamo stati sfortunati: Ciro ha colpito diversi legni, il più grave dei quali durante la partita contro il Lecce alla prima giornata, subito dopo il miracolo di Falcone (che infatti poi esultò come dopo un gol, anche perché notoriamente romanista). Non esiste la controprova, però se quella palla fosse entrata, avremmo vinto al Via del mare e magari avremmo poi giocato senza pressione evitando di capitolare in casa contro il Genoa. E la stagione avrebbe preso tutta un’altra piega. Chissà.

Lo si dice perché la sensazione è che il problema della Lazio sia soprattutto di natura psicologica, più che altro. Anche perché sarebbe altrimenti inspiegabile giustificare come la stessa squadra dell’anno scorso (meno Sergej, certo, ma con in più un giocatore molto discreto come Guendouzi e dei prospetti interessanti come Isaksen e Rovella) abbia prodotto una resa tecnica e di punteggio così inferiore. È ovvio che il secondo posto dello scorso anno è stato dopato da una stagione sfortunata di corazzate come Milan, Inter e Juve; così come è ovvio che la vittoria di stasera contro un Empoli obiettivamente modesto non ci debba autorizzare a stappare bottiglie troppo costose, nonostante il Natale ormai imminente; però, insomma, ecco, ci siamo capiti: la Lazio non poteva essere il pianto visto finora, tranne poche, sporadiche, occasioni (Atalanta, Sassuoli Napoli e poco più).

Ecco se questa disamina è appena un po’ plausibile, io credo che questa bella vittoria possa costituire uno spartiacque fondamentale. Del resto, parliamoci chiaro, il meglio per noi deve ancora venire: se la As Roma non dovesse farsi nuovamente eliminare dalla Cremonese, tra poco giocheremo il derby di Coppa Italia; e poi ci sarà la Supercoppa d’Arabia a 4 squadre, quindi la rivincita di Champions League contro il Bayern. Tutte sfide sulla carta complicate, ma dopo la vittoria di stasera da affrontare col cuore più leggero. Senza dimenticare gli affanni, naturalmente, a cominciare dalla scarsa cattiveria sotto porta, di cui il madornale errore di Castellanos è l’epitome più palese; e più in generale la mancanza di cinismo pari solo alla scarsa personalità dimostrata finora. Ma, insomma, non è il caso di fare troppo i sofisti, oggi: si è vinto bene, ed è da qui che si deve ripartire per una seconda parte di stagione da giocare a testa alta, finalmente. Magari con qualche auspicabile intervento di mercato, se è vero quello che trapela da Formello, dalle esternazioni a mezza bocca di Fabiani e Sarri.

Poscritto – Davvero si fatica a capire come, in una difesa che annovera tra le sue fila due giocatori tutt’altro che irreprensibili come Hysaj e Marusic (anche stasera ha perso una pallaccia pericolosa per una giocata col “piedino” come a Madrid), non trovi spazio stabilmente uno come Luca Pellegrini, grintoso e puntuale pure oggi. Uno dei pochi colla “garra charrua”, e capace di giocare di sinistro pure.

Poscritto 2 – Complimenti ai tantissimi laziali presenti al Castellani: sono stati festosi come sempre li vorremmo.

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Val
Val
4 mesi fa

Sarri aveva spiegato ad inizio mercato estivo che sarebbero serviti dei profili già pronti ed affermati per provare a bissare il risultato dello scorso anno.

Ormai la situazione è questa, inutile prendersela con l’allenatore, inutile prendersela più di tanto con i nuovi arrivi che comunque devono inserirsi (e questa volta sono tutti buoni prospetti), inutile prendersela più di tanto con la vecchia guardia che pure lo scorso anno ha fatto sforzi enormi per arrivare al 2° posto.

Magari ci sarebbe da chiedersi perché la società abbia inizialmente fatto un braccio di ferro con Sarri per il mercato.

Da un punto di vista strettamente economico ha fatto lavoro discreto (basti pensare a Rovella + Pellegrini), resta però l’amaro in bocca a pensare che con la partenza di un big come Sergio, e con gli incassi fatti, non si sia voluto prendere almeno uno dei suddetti profili indicati da Sarri.

Peccato, avrebbe potuto essere una stagione molto più esaltante in campionato, e speriamo lo diventi nella seconda metà dello stesso.

Intanto godiamoci il passaggio del turno Champions e la qualificazione agli ottavi.

Io personalmente come risultato non lo davo affatto per scontato vista la storia recente in Europa, ed il girone molto equilibrato in cui eravamo capitati.

Ruggero
Ruggero
4 mesi fa

Si si come no?
Se avessero fatto 3 gol non avrebbero rubato nulla,ci hanno messo sotto.
Lotitiani appecoronati

Fabrix
Fabrix
4 mesi fa

Capisco che dobbiate fare il vostro lavoro e che non possiate andar giù duri, ma scrivere che questa è la partita che può rappresentare una svolta non è credibile. Immaginate sta squadra che gioca col Bayern

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