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Mica mi sta bene: Le colpe di tutti e il coraggio che manca…

Torna la rubrica a cura di Micaela Monterosso

Mica...mi sta bene

Malmostóso agg. [comp. di mal(e)1 e mostoso (nel sign. di «sugoso»)]. – Voce regionale lombarda, ma entrata anche nel linguaggio comune e nell’uso giornalistico, che significa «che fa o dà poco sugo», e di qui, riferito a persona, musone, scontroso, intrattabile, sgarbato, scorbutico: una persona dall’aria malmostosa.

Mi sono svegliata malmostosa. Già lo sono, di mio. Ma oggi in particolare. Sarà il Natale che si avvicina e – quest’anno – il mio spirito natalizio si è ridotto ad una renna (o forse è un alce) tristissima, sarà il freddo, sarà Marusic che fa un retropassaggio agghiacciante, sarà che sono laziale; e quest’anno va così.

Togliamo subito le castagne dal fuoco. Non ce l’ho col povero Adam. Lui non è che la fotografia della Lazio di oggi. Quella che non gira, quella che non sa rinunciare a nessuno dei “senatori” seppur provati fisicamente (e qualcuno mentalmente pure) in favore di qualche esperimento che – vista la situazione – ti puoi pure permettere. Peggio di così, è difficile che vada.

Non può essere totalmente colpa di Sarri, anche se a molti piace raccontarla così. Sarri è in concorso di colpa con società e squadra. Oggi non si salva nessuno. Non perché fosse quella di ieri la gara da vincere – non la vinci mai, ma forse non la perdi nemmeno, se non perdi la testa – ma perché la mia malmostosità si manifesta prepotente con l’avvicinarsi delle feste.

Il mister ha le sue colpe; su tutte, quella di non capire quando è il momento di panchinare qualcuno che è oggettivamente bollito come un polpo con le patate (le patate sono quelle che crescono sul campo dell’Olimpico). Forse non può capirlo o non vuole capirlo. In ogni caso, da chi non si è fatto tanti problemi a mettere in panca Cristiano Ronaldo, mi aspettavo un guizzo di coraggio. Il coraggio – magari – di rimettere in campo Vecino, considerando che la Champions te l’ha salvata lui e che qualche parola di troppo – spesso – è “roba di campo”, si sa.

Non mi si dica, come spesso accade, che non ci sono i cambi. Quest’anno li hai. Non all’altezza dei titolarissimi – probabilmente – ma se i titolarissimi devono giocare così, ben vengano le “riserve” che magari hanno più fame e più fiato. Mi ripeto: ci vuole coraggio.

Ribadisco: non era ieri la gara da vincere. Hai perso punti dove non dovevi (non mi metto a fare l’elenco perché sennò da malmostosa passo direttamente a gatto attaccato non dico dove perché so’ una signora).

Ieri – per assurdo – hai anche giocato bene e fatto vedere qualcosa di interessante e – a fasi alterne – sembrava essere tornata la vecchia Lazio.

Fino all’errore di Marusic che – lo ridico per i poco attenti – non è l’unico colpevole, non lo lapidate che è colpa sua, fino ad un certo punto.

Sbaglia Gila a chiedergli palla indietro ed è bravo Lautaro (non a caso è capocannoniere) a calcolare perfettamente i tempi senza incollarsi la tibia di nessuno (questo a Lukaku non ha fatto in tempo ad insegnarglielo).

Una cosa che c’era invece da fare – ieri – era invitare la famiglia di Siniša allo stadio. Speravo di non doverla scrivere questa cosa, sinceramente. L’ennesima figura barbina di una società orfana di troppe figure. Non si sa chi fa cosa, perché lo fa e se lo fa. Ma invitare la famiglia Mihajlović non l’ha fatto nessuno. Ed è brutto, non per l’umiliazione subita a mezzo social prima da Arianna e poi da Viktorija, ma per la mancanza totale di rispetto verso chi è stato sempre laziale, senza nascondersi. Sarebbe stato bello vedere Lazio e Inter unite nel ricordo di un uomo che ha dato tanto, ad entrambe le società. Lo avete fatto, lo so, ma mancava un pezzo. Ne mancavano due, in realtà. Erano sugli spalti… magari un giretto in campo lo potevano fare, senza scarpe sennò rovinavano il manto erboso. Ma tant’è… Io vivo in un altro mondo, colpa mia.

Buon Natale pure a voi eh? Sempre con amore. Meno dell’altra volta però.

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Free Eagle
4 mesi fa

marusic quest’anno fa collezione di sviste, è della scuderia kezman, quindi amico dello scafista… l’attacco è formato da un ex giocatore, un rincalzo mediocre pagato 20 milioni (muriqui 2.0) e le ali 2 aspettano il rinnovo per cominciare la stagione e uno è un trentaseienne che non può essere più competitivo in maniera costante

Fabrix
Fabrix
4 mesi fa

Bayern Monaco e siamo tutti malmostosi

Ruggero
Ruggero
4 mesi fa

Uno solo DEVE CAPIRE di lasciarci in pace,si è arricchito ,è diventato famoso,è senatore,adesso basta ,ci ha usati da bancomat per 20 LUNGHI anni BASTA .
E’ ora di tornare a contestare ad Oltranza BASTA

marco
marco
4 mesi fa

hai scritto bene: Sinisa e’ sempre stato un vero laziale…chi dirige da 20 anni la nostra Lazio non lo e’ mai stato…quindi mi sembra tutto logico purtroppo.

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