Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, al convegno intitolato “L’industria dello sport: pilastro per una crescita economica e sociale”, organizzato da Comin&Partners, ha parlato della situazione in cui si trovano gli stadi italiani.
Ecco le sue dichiarazioni: “Per essere industria servono le fabbriche e per il calcio sono gli stadi. Se guardiamo la situazione in Italia è disastrosa. Perché questo? C’è un problema giuridico amministrativo con i Comuni. Il calcio italiano è ancora il più competitivo anche se guardiamo gli altri campionati o le partite non di fascia top. Lo sport non chiede soldi, ma chiediamo di essere messi in condizione di produrre più risorse. Un’eccezione è rappresentata dal Viola Park della Fiorentina. Commisso, in 30 mesi e con oltre 110 milioni, ha realizzato un centro sportivo che il presidente Ceferin ha collocato nella fascia più alta di quelle europee. Le cose dunque si possono fare, però con fatica e il nodo burocratico è fondamentale”.
Il solito linguaggio politichese utilizzato da chi, venendo da Marte, non conosce i motivi del disastro (e infatti non ne parla). Un altro tipo di italiota che potrebbe tranquillamente affermare che a noi ‘la Maf.a non ci risulta’