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Impressioni Accardo: il derby di Roma è importante vincerlo, ma fondamentale non perderlo

Le impressioni di Accardo sul derby di questa sera

Inutile girarci intorno: quest’anno patiamo maledettamente l’assenza di Milinkovic-Savic, che tante volte durante la scorsa stagione ci ha tolto le castagne dal fuoco, con la sua stazza e con la classe cristallina dei suoi piedi fatati; e soprattutto patiamo un Ciro Immobile – ammettiamolo – in netta fase calante. Ogni laziale gli sarà per sempre riconoscente, però è evidente che il nostro capitano ha intrapreso il più classico e comprensibile dei viali del tramonto. Fatica a tenere palla per far salire la squadra, facendo quel lavoro fondamentale per gli schemi di Sarri; e quando riesce a tenerla molto raramente riesce a superare il difensore, se non in azioni di ripartenza in cui può sfruttare la superiorità numerica, come accaduto col Feyenoord. Però Sarri, che ci capisce molto più di noi, dice che è in crescita, e ci piace credergli.

Fatta questa doverosa premessa, va detto che oggi la Lazio ha disputato una discreta partita, soprattutto nel primo tempo quando, dopo un forcing della Roma, ha preso possesso del campo confezionando tre nitide occasioni da rete, tra cui spicca il clamoroso incrocio dei pali centrato da Luis Alberto con un tipico tiro dei suoi. Ma tutto considerato il punto ci sta, e non va disprezzato: è noto che soprattutto a Roma i derby è meglio vincerli, ma è fondamentale non perderli.

Non solo: nonostante le difficoltà rilevate sopra, sembrerebbe che la squadra stia lentamente trovando la compattezza che l’anno scorso ci ha fatto arrivare secondi, e che oggi ci ha permesso di tenere inviolata la porta. Ora però occorre trovare altre soluzioni offensive, quelle che assieme ai 21 clean-sheet l’altr’anno ci hanno fatto volare. Vediamo quali, ripartendo da quel che si è visto già oggi.

Guendouzi. Non è Sergio, è ovvio, però oggi è stato uno stantuffo instancabile che ha costruito assieme a Lazzari e Felipe Anderson un ottimo binario di destra, che è stato il massimo atout della prestazione odierna. Lazzari. Il “quinto” di Inzaghi sta lentamente, e grazie a una buona dose di umiltà, calandosi nei panni del terzino destro, con un’ammirazione ammirevole e le solite incursioni offensive, oggi più puntuali del solito. Luis Alberto. È il giocatore di maggior classe, e lo ha dimostrato anche oggi. Va gestito però senza spremerlo. Naturalmente però ciò non basta, e non basta la sagacia tattica di mister Sarri. Occorre che anche gli altri nuovi acquisti compiano i progressi dimostrati da Guendouzi. Ad esempio: Marusic fa un’ottima fase difensiva, ma fluidifica pochissimo. Serve maledettamente che Pellegrini si affretti a inserirsi negli schemi tattici sarriani, dimostrando di essere finalmente lui il famoso terzino sinistro di piede mancino invocato da anni dal tecnico napoletano: in coppa ha dato segni di crescita. È poi indispensabile che Isaksen inizi a entrare in turnazione nel tridente d’attacco con più regolarità: oggi ha dimostrato di poterlo fare. Infine, Castellanos, deve unire all’ottimo gioco di sponda che ha sin qui garantito una maggiore precisione sotto porta: Ciro, come detto, ne ha bisogno e se lo merita.

Se ciò accadrà riusciremo a toglierci qualche soddisfazione, diversamente sarà tutto più complicato. Però, considerati i progressivi margini di crescita delle formazioni allenate dal Comandante, è lecito essere ottimisti. Oggi, come detto, serviva soprattutto non perdere.

PS: Bello l’entusiasmo del pubblico, quest’anno davvero encomiabile. Oggi la Curva Nord ha esposto uno striscione con una citazione di Sallustio, “Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur”, ovvero “Nell’armonia anche le piccole cose crescono, nel contrasto anche le più grandi svaniscono”, che oltre a essere uno storico motto della Società Sportiva Lazio, è un segnale di pace che in queste settimane in cui il mondo sembra sprofondare negli abissi tragici della guerra non guasta.

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Fabrix
Fabrix
5 mesi fa

Tutte cose condivisibili e che fotografano sia la partita di oggi che la situazione odierna. Tuttavia un particolare non sarà sfuggito ad alcuno: molte volte in ripartenza i nostri si sono persi la palla tra i piedi e hanno vanificato azioni potenzialmente pericolose. È successo 5/6 volte. Troppa foga? Idee annebbiate? Limiti tecnici?. Inoltre non male il latino dei nostri tifosi applicato al tifo più acceso, più corretto del ‘latinorum’ di Lotirchio. SFL

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