Prima le candeline per festeggiare il suo 31esimo compleanno, poi l’inizio di un incubo, con un’aggressione con tanto di pistole. Una brutta vicenda che per fortuna è durata poco e non ha avuto conseguenze tragiche per Adam Marusic. Che la scorsa settimana, dopo Serbia-Montenegro, è rimasto a Belgrado a mangiare con la famiglia e uno dei suoi agenti, Uros Jankovic.
Dopo la cena, usciti dal ristorante, comincia la disavventura. A raccontarla è il Corriere dello Sport che riporta le parole rilasciate da Jankovic al sito montenegrino Vijesti.me: “Hanno aggredito me, Adam, sua moglie e sua madre. Diversi aggressori mi hanno colpito con la pistola in testa e su altre parti vitali del corpo. Mi sono rotto lo zigomo e la gamba sinistra”. Marusic è intervenuto per difendere il procuratore. A quel punto gli aggressori lo hanno cercato di fermare: “Gli hanno puntato la pistola il direzione del petto e della testa. Sua madre, una donna di 60 anni, è stata spinta e ferita”.
“Adam è un eroe, senza di lui avrei rischiato la vita”, il commento al Corriere di Jankovic. Che ha individuato e accusato due degli aggressori: due dei figli di Terzic, dg della Stella Rossa. Tra le rispettive famiglie, in passato, ci sarebbero stati conflitti.
Esterni avversari o malviventi non fa differenza 💪
Cuore e acciaio Adam⚪️🔵🦅