Il primo appuntamento in Champions League della nuova rubrica incentrata sulle emozioni e sulle sensazioni regalate da Provedel al 94′ contro l’Atletico di Simeone
Il calcio è così, basta la descrizione di un attimo. Nel nostro caso è il 94’ passato. Ivan Provedel, il portiere biondo, dopo aver salvato il risultato con una paratona su tiro a botta sicura di Lino, segna a tempo scaduto con una capocciata da bomber di razza, tirando fuori la Lazio dell’inferno della quarta sconfitta su cinque partite. Sarebbe stato catastrofico: la contestazione generale si sarebbe abbattuta su squadra, società e allenatore come se non ci fosse un domani.
Del resto qualche smemorato stava già cominciando a mormorare degli improvvidi “Sarri out”. Il gol in zona Cesarini del portierone di Pordenone ha cambiato tutto, salvando l’umore di tanti laziali.
Ciò detto va pure detto che ancora non ci siamo. Diciamo senz’altro indugio che la favolosa playstation sarrista è ancora in standby. Il gioco scintillante che ci ha fatto lustrare gli occhi per buona parte della scorsa stagione è ancora un lontano ricordo. Troppo inceppata la manovra, arrugginiti gli ingranaggi, e una forma fisica che sembra ancora distantissima da un livello accettabile.
Le criticità che abbiamo rilevato nelle prime giornate di campionato si sono riviste tutte: tattica prevedibile, Immobile imballato, e un buco enorme dalle parti del mezzo destro, laddove fino a poco fa torneggiava Milinkovic-Savic.
Intendiamoci: le occasioni da rete non sono mancate. La girata spettacolare di Luis Alberto (sempre più leader indiscusso), il tiro di Immobile da solo davanti al portiere, il calcio di Cataldi da fuori area salvato da un guizzo del portiere all’angolino. Ma tutte sono parse figlie di circostanze occasionali, piuttosto che come frutti di un gioco autenticamente sarriano.
E pur considerando la straordinaria organizzazione difensiva del Cholo (a proposito: lo striscione della nord era dovuto ma è stato toccante), resta l’impressione di una macchina che ancora fatica a mettersi in moto.
E allora speriamoci che questo pareggio rocambolesco a tempo scaduto serva a invertire la rotta di una stagione fin qui molto problematica. Per stasera ci teniamo gli occhi spiritati di Ivan Provedel e tutta la gioia racchiusa nella descrizione di un attimo.
Si sono visti i guai grossi lo scorso anno. La squadra ha limiti ben precisi, manco Vittorio Pozzo o Nereo Rocco potrebbero rimediare. Avanti alla giornata….
Lo ripeto…. Cercate un altro allenatore altrimenti sono guai, e guai grossi
pensa a Mourigno….
……è vero , tutto dipende dall’allenatore……non da chi , nei momenti critici , in difesa , si assenta per pettinare le bambole………L’allenatore ? ? ? ,Perchè non prendere Zaccheroni , che è libero e costa poco……e sarebbe tutto risolto…..