Vincenzo D’Amico, il golden boy biancoceleste del primo scudetto, verrà omaggiato oggi con la camera ardente in Comune
“Il destino mi ha consentito di vedere Vincenzino sabato pomeriggio, prima che se ne andasse. Io e Giancarlo (Oddi, ndr) accanto, come sempre, fino all’ultimo momento”. Bruno Giordano si lascia andare ai microfoni de Il Messaggero per ricordare Vincenzo D’Amico, suo ex compagno e amico di una vita. Questa mattina ci sarà la camera ardente in Campidoglio, domani i funerali a Ponte Milvio. “Accettò il trasferimento perché quei 300 milioni avrebbero aiutato il club a sopravvivere. Non era un semplice amico – dice Giordano – era come un fratello, ci vedevamo tutti i giorni. Non avete idea di quanto fosse forte. Credetemi, soltanto Maradona era più forte di lui. Quando glielo dicevo si arrabbiava. Non si arrabbino i talenti dell’epoca, ma lui era un mostro. Adesso vorrei gli venisse riconosciuto il valore che Vincenzo aveva come giocatore perché non tutti lo hanno capito”.
E se lo dice Bruno…..
R.I.P Grande Capitano ,Campione Immenso