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Lazio, senti Parolo: “Ho visto fare cose a Felipe Anderson come nessun’altro…”

Marco Parolo è intervenuto ai microfoni di Be.Pi TV. L’ex centrocampista ha parlato del suo periodo alla Lazio.

Intervista a Be.Pi TV per Marco Parolo. L’ex centrocampista ha parlato, tra i vari argomenti, anche del suo periodo alla Lazio e di un compagno di squadra in particolare. Queste le sue parole:

Di gol belli ricordo le doppiette che ho fatto col Parma e con la Lazio entrambe contro il Milan e il gol che ho fatto col Cesena proprio contro la Lazio. ma quella all’Olimpico contro i rossoneri fu veramente emozionante: lo stadio era pieno, era il giorno prima del mio compleanno, indossavamo la maglia bandiera, la gente ci si trovava tanto.

La prima Supercoppa vinta con la Lazio fu una sorta di liberazione, con la partita vinta all’ultimo. Però poi anche la Coppa Italia e la Supercoppa a Ryhad mi diedero grande soddisfazioni. La Lazio ha vinto 15 o 16 trofei nella sua storia (sono 18 in realtà, contando anche quelli minori, ndr) io ho contribuito a 3 di questi.  A Roma ho trovato un ambiente che voleva crescere a livello di società. L’hanno fatto, a piccoli passi ma alla fine la Lazio è diventata una squadra stabile. E poi ‘affetto della gente è impagabile. Nel primo derby che ho giocato mi è arrivata una scarica d’adrenalina dai tifosi, ma dall’ambiente romano in generale. Puoi vedere San Pietro e il Colosseo, ma il derby deve essere vissuto. Il tifoso sembra più tranquillo, ma quando ti riempire lo stadio e arrivi a 50 mila spettatori, con un fortissimo senso di attaccamento alla maglia, con un’identità, questo ti trascina. È stato molto bello far parte di quel mondo.

Tra i compagni di squadra con cui ho giocato i più forti sono stati Pirlo e Cassano. Vedevano il calcio un tempo più veloce degli altri. di avversari forti invece ce ne sono stati tanti, ma il primo Ibrahimovic aveva uno strapotere fisico e un’eleganza devastante. Restando sulla Lazio invece ripeto sempre che il Felipe Anderson dei primi tre mesi, faceva delle cose che non avevo mai visto da nessun altro. È proprio un talento diverso. Immobile ha le sue caratteristiche, idem Klose o Milinkovic tutti giocatori fortissimi. Ma la completezza che ho visto in Anderson in quei tre mesi non l’ho vista da nessuno“.

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