La Lazio ieri sera ha approvato la relazione semestrale di bilancio relativa al periodo dal 1 luglio al 31 dicembre 2021
Il valore di produzione del club è pari a 71,56 milioni, in discesa rispetto allo stesso della stagione precedente quando era pari a 106,66 milioni. La flessione è spiegabile dall’assenza, in questa stagione, degli introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions League e come si legge “dell’effetto trascinamento di ricavi da sponsorizzazioni e diritti televisivi, ex 19/20, nella stagione 20/21”.
Cresce l’utile che è pari a 4,6 milioni di euro. Un salto in avanti rispetto allo stesso periodo dell’anno passato quando l’esercizio veniva chiuso in negativo di 0,12 milioni di euro. I motivi? L’aumento dei ricavi da sponsor che sono passati dagli 8,6 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, ai 13,1 del primo semestre del 2021/2022. Incide ovviamente anche il ricavo da biglietteria, considerando che un anno fa si giocava a porte chiuse. Sono 6,3 i milioni incassati al 31/12/2021 dalla vendita dei tagliandi per lo stadio.
Viene anche chiarito un altro punto: quanto ha versato Lotito per sbloccare l’indice di liquidità? Si è trattato di un versamento in conto futuro aumento di capitale, per un importo di 3,9 mln €.
Il fatto che ci sia una flessione del fatturato potrebbe anche risolversi nella richiesta di rientrare in parte del debito, che è garantito da anticipi sui diritti tv.
Inoltre qualora le nuove norme UEFA in discussione venissero approvate in merito all’indice di liquidità, il club non potrebbe fare spese più alte del 90% di tale fatturato il prossimo anno: ovvero avrebbe un massimale di 60 milioni di euro da poter spendere per monte ingaggi, acquisti/prestiti onerosi di calciatori, più spese di gestione.
Pena l’impossibilità di iscriversi alle competizioni UEFA, ed eventualmente anche al campionato qualora tali normative venissero assorbite dalla Federcalcio italiana.
L’utile espresso ha poca importanza, mentre per una migliore analisi del bilancio sarebbe più indicativo conoscere il “margine operativo lordo” (il quale però andrebbe estrapolato interpretando i dati di spesa presenti nel bilancio).
Credo che comunque sia ci sarà bisogno di far crescere i ricavi per il prossimo anno, e questo al momento può avvenire in maniera significativa solo creando delle plusvalenze attraverso le cessioni sul calciomercato.
Altra cosa interessante in ottica del discorso delle —eventuali— nuove regole UEFA, sarebbe quello di analizzare il bilancio di una società tipo Roma o Juventus che hanno avuto ingenti iniezioni di capitali nello scorso anno, e capire quanto tali società possano essere più o meno allineate a tali regolamentazioni.
Quindi un tecnicismo contabile per far si che la società sopravviva e che tuttavia risulta chiaro che si è in una fase di stallo totale se non entrano in gioco investimenti seri
Le plusvalenze vere non sono tecnicismi contabili, ma reali valori messi a bilancio su cui tra l’altro si pagano le tasse (cifre molto alte tra l’altro visto che parliamo di milioni di euro di imponibile in molti casi).
Poi ci sono quelle fasulle per aggiustare i bilanci, che non sono tecnicismi ma falsi in bilancio, cosa che se ricordo bene da un po’ di tempo a questa parte sia di nuovo punibile dalla legge (fino a qualche tempo fa era stato depotenziato come reato ed era punibile solo con un ammenda abbastanza abbordabile).
I tecnicismi sono altro, tipo gli ammortamenti, cessioni di crediti, ripianamento di debiti, etc. che incidono più che altro sulla fiscalità e non costituiscono reato alcuno ma rientrano nella normalissima contabilità di una società che ovviamente tende a trovare il modo di pagare meno tasse avendone la possibilità —ripeto cosa del tutto legale qualora non vi siano contabilità parallele e falsi in bilancio.
Ok e dunque che succede?
Quindi?