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Lazio, #Diamoinumeri: il 2021 biancoceleste dalla A alla Z (parte III)

Appuntamento di fine anno con la rubrica #Diamoinumeri. In questa terza parte analizziamo il 2021 della Lazio dalla Q alla Z…

Di Daniele Caroleo

In vista dell’imminente conclusione di questo 2021, ci sembrava più che giusto ripercorrere l’anno appena trascorso anche dal punto di vista numerico. Abbiamo però deciso di portare avanti durante la giornata un resoconto “finale” in un modo sostanzialmente diverso rispetto al passato. Quello che ci avviamo a concludere con questa terza parte è l’elenco, in rigoroso ordine alfabetico, di alcuni protagonisti, eventi, competizioni o riferimenti alla Lazio che, secondo noi, meritano un’attenzione particolare dal punto di vista statistico, per quanto è avvenuto in questi 12 mesi.

QUANTITÀ e QUALITÀ – La Lazio di Maurizio Sarri, al termine del girone di andata, è prima per chilometri percorsi (112.823) e per possesso palla (con una media, a gara, di 29’32). Tanta “Quantità” per la formazione biancoceleste, che denota anche una sorta di inversione di tendenza rispetto al passato, ma che deve anche essere abbinata alla “Qualità” del gioco, che arriverà certamente con il trascorrere del tempo e con il lavoro della squadra, soprattutto in allenamento. I tiri in porta, infatti, al momento sono piuttosto bassi (la Lazio è 15esima in questa graduatoria, con solo 200 palloni scagliati verso i portieri avversari), ma la media gol abbinata alle conclusioni effettuate è comunque la più alta della Serie A.

RADU – Il 3 aprile del 2021 Stefan Radu diventa il calciatore con più presenze della storia della Lazio, superando definitivamente Giuseppe Favalli (fermo a quota 401), dopo la partita di campionato giocata contro lo Spezia, allo Stadio Olimpico, e vinta per 2 a 0. Il primato, ovviamente, verrà ulteriormente incrementato nel corso dell’anno (anche se con l’arrivo di Sarri le presenze in campo si sono ridotte notevolmente) chiudendo con 416 partite giocate e superando anche Aldo Puccinelli per quanto riguarda solo le presenze in campionato, grazie alla partita contro l’Udinese, allo Stadio Olimpico, lo scorso 2 dicembre, e pareggiata 4 a 4 (la 340esima partita di Serie A per il difensore rumeno, che al termine dell’anno consoliderà ulteriormente anche questo primato raggiungendo quota 342).

SARRI – L’allenatore più pagato dell’era Lotito, uno dei più vincenti in Italia e all’estero. L’arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio, oltre che a lanciare un chiaro messaggio per la progettualità, consente al club capitolino di compiere un vero e proprio salto di qualità, per lo meno dal punto di vista della visibilità e della comunicazione, visto che, tra le altre cose, la filosofia di gioco e la particolare personalità del tecnico toscano, definite con il neologismo di “Sarrismo”, hanno trovato addirittura spazio tra le pagine della Treccani. I numeri, inoltre, parlano per lui, visto che dal 1996 (l’anno dell’Eccellenza) al 2020 (l’ultima panchina con la Juventus), Sarri ha collezionato 863 panchine, tra campionato e coppe, con ben 410 vittorie e 246 pareggi a fronte di appena 206 sconfitte, con una percentuale di successi quasi del 50% (47,51%, per la precisione). Se invece venissero considerate solo le ultime stagioni prima dell’approdo in quel di Formello (quelle di Napoli, Chelsea e Juventus), la percentuale salirebbe vertiginosamente, attestandosi al 65,2% (con 171 vittorie a fronte dei soli 47 pareggi e 45 sconfitte su 263 partite complessive). Nei 3 anni in Campania, Sarri ha ottenuto 2 secondi posti ed una terza piazza, diventando, di fatto, il principale antagonista della Juventus schiacciasassi di quel periodo (e sfiorando addirittura lo scudetto, nella sua ultima stagione al Napoli). Dopo aver scalato il calcio italiano, arriva quindi la chiamata internazionale, grazie al Chelsea di Abramovich. A Londra, Maurizio Sarri, alza al cielo il suo primo trofeo di alto livello: l’Europa League 2018/2019, vinta contro l’Arsenal di Emery, con un perentorio 4 a 1 che non lascia molto spazio ad interpretazioni e diventando, tra le altre cose, il tecnico più anziano della storia ad aver vinto quella coppa (all’età di 60 anni e 139 giorni). Arriverà poi la chiamata della Juventus ed il conseguente ritorno in Italia. E anche in questa occasione fanno seguito i successi, con la vittoria dello scudetto nella prima stagione segnata dalla pandemia da Covid-19, diventando, anche in questo caso, il tecnico più anziano a fregiarsi di questo titolo nell’era del girone unico (61 anni, 6 mesi e 16 giorni). Ora è alla Lazio, e con 11 vittorie e 7 pareggi conquistati in 25 match (in tutte le competizioni) è appena all’inizio del suo percorso. E deve avere il tempo di poter portare a termine il suo lavoro.

TIFOSI – L’apporto del pubblico biancoceleste è sempre stato fondamentale nella storia del club. Uno dei dati su cui si è maggiormente discusso, soprattutto in questa ultima parte dell’anno, è stata la poca presenza allo stadio da parte dei sostenitori della Lazio, anche se poi, statistiche alla mano, al di là delle ultime partite casalinghe contro il Galatasaray (in Europa), Udinese e Genoa (in Serie A), dove si è davvero registrata una bassissima affluenza sugli spalti dello Stadio Olimpico, la Lazio risulta essere comunque la quinta squadra della Serie A per media spettatori (a quota 25.556), a pochissima distanza dal Napoli, in quarta posizione, e davanti a piazze piuttosto importanti come Juventus e Fiorentina. E questo dato potrebbe essere rilevante anche per avvalorare ulteriormente il trend casalingo molto positivo della Lazio, che nel 2021 ha ottenuto ben 17 vittorie allo Stadio Olimpico, superando il primato stabilito nel 1950 quando le vittorie in quel di Roma si fermarono a 16. I risultati utili casalinghi sono stati 24, in 26 partite giocate in tutto l’anno solare, con le uniche 2 sconfitte subite contro il Bayern Monaco, negli ottavi di finale di Champions League, e contro la Juventus, in Serie A, lo scorso 20 novembre. Senza dimenticare che gli unici 2 clean sheet di questo campionato sono stati ottenuti proprio tra le mura amiche (contro Fiorentina e Salernitana), oltre a quelli arrivati in tutte e 3 le sfide casalinghe del girone di Europa League.

UEFA – Come detto, il 2021 per la Lazio è stato anche quello dell’ultima apparizione in Champions League e del ritorno in Europa League con varie statistiche importanti. Inoltre, se parliamo di UEFA, come già evidenziato in precedenza, questo è stato anche l’anno della vittoria agli Europei dell’Italia e, conseguentemente, di 2 calciatori della Lazio, come Acerbi ed Immobile. Ma in questo 2021 la massima confederazione calcistica europea ha anche inteso dare il via ad una nuova competizione per club: la Conference League. E proprio in questo torneo è stato intanto raggiunto un nuovo primato, ottenuto però dall’altra squadra della Capitale. La Roma, infatti, con la roboante sconfitta per 6 a 1 contro il Bodø/Glimt, è diventata la prima squadra in Europa capace di subire almeno 6 gol in una singola partita di tutte e 3 le attuali competizioni targate UEFA (le ultime 2, tra l’altro, entrambe nel 2021: in Europa League, contro il Manchester United il 29 aprile, con il 6 a 2 per i Reds, e l’altra, come detto, il 21 ottobre contro la formazione norvegese in Conference League).

VENEZIA – E’ stata l’ultima squadra affrontata in questo 2021 dalla Lazio, e per questo merita certamente una menzione particolare in questa speciale rassegna numerico-alfabetica. Ma la partita contro il Venezia fa anche rima con “Vittoria”, visto il risultato di 3 a 1 a favore dei biancocelesti ottenuto lo scorso 22 dicembre e che ha permesso al club capitolino di raggiungere il traguardo dei 24 successi nell’anno solare, superando anche il suo precedente primato ottenuto nel 1999 (in quell’anno i successi furono 23 in Serie A).

WOMEN – Percorso totalmente inverso rispetto alla Lazio Primavera per la Lazio Women, che al termine della stagione 2020/2021 ha conquistato la tanto ambita promozione in Serie A con Carolina Morace in panchina. Al termine del torneo, il 23 maggio 2021, la formazione biancoceleste chiude al primo posto della serie cadetta con 53 punti ed il 29 agosto torna a giocare una partita nel massimo campionato femminile, contro la Sampdoria. Purtroppo, al termine di questo anno solare, la situazione non è delle migliori, con appena 3 punti conquistati in 11 giornate di Serie A ed un penultimo posto in classifica che non fa presagire nulla di buono. La zona salvezza, al momento, è distante ben 9 punti, ma c’è un intero girone di ritorno da giocare e tutto, quindi, è ancora possibile.

ZACCAGNI – L’ultimo acquisto in casa Lazio in ordine di arrivo (ed in ordine alfabetico), si è rivelato anche lui una pedina molto importante, soprattutto nell’ultima parte dell’anno. Zaccagni, infatti, ha segnato i suoi primi 2 gol con la maglia biancoceleste (per altro, in 2 partite consecutive) il 12 dicembre, a Reggio Emilia contro il Sassuolo ed il 17 dicembre, allo Stadio Olimpico, nella vittoria per 3 a 1 contro il Genoa. I neroverdi, tra le altre cose, erano stati gli ultimi ad aver subito un gol dal calciatore biancoceleste quando ancora indossava la maglia dell’Hellas (ad inizio campionato, il 21 agosto scorso, quando Zaccagni realizzò anche la sua prima doppietta in Serie A): con questo particolare avvenimento l’esterno della Lazio è diventato, quindi, il primo calciatore capace di segnare in 2 partite contro gli stessi avversari in questa stagione nei 5 principali campionati europei.

Auguri e buon 2022 biancoceleste a tutti!

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