Prosegue con più bassi che alti la stagione della Lazio con numeri da incubo sia in attacco, sia in difesa. Intanto Zaccagni siglia un record…
Di Daniele Caroleo
Continua a persistere il trend altalenante della Lazio di Maurizio Sarri. Dopo la vittoria a Genova, contro la Sampdoria, per i biancocelesti sono arrivati uno scialbo, quanto inutile pareggio a reti bianche casalingo contro il Galatasaray e, successivamente, la sconfitta in quel di Reggio Emilia, contro il Sassuolo, per 2 a 1.
Una partita, quest’ultima, che ha evidenziato ulteriormente, se mai ce ne fosse stato bisogno, tutti i limiti attuali di questa Lazio. Al netto, infatti, delle assenze importanti, soprattutto a centrocampo, è ormai chiaro che questa squadra stia ancora tentando di assimilare la fase difensiva del nuovo assetto tattico importato da mister Sarri e, nel contempo, non riesca più a produrre una manovra offensiva efficace. Che sia una questione di tempo, di modi, di testa o di uomini, lo sapremo solo con il trascorrere delle settimane.
Quel che è certo è che al momento la retroguardia biancoceleste risulta essere la sesta peggior difesa della Serie A (dietro solo a Salernitana, Spezia, Genoa, Cagliari e Sampdoria), con 32 reti subite dopo appena 17 giornate (come evidenziato da LazioPage, soltanto nel 1942/1943 la formazione capitolina aveva fatto registrare un dato peggiore, raggiungendo quota 35). Inoltre, con i due gol subiti a Reggio Emilia, la Lazio viene bucata in trasferta per la 13esima partita consecutiva (in Serie A solo lo Spezia, con 18 partite di seguito, ha un trend peggiore).
Senza dimenticare che in questo momento il club capitolino si trova addirittura al 15esimo posto nel massimo campionato italiano per tiri nella porta avversaria (solo 182 le conclusione biancocelesti fino ad ora), mantenendo però, secondo le statistiche fornite dalla Lega Calcio, il primato per quanto riguarda il possesso palla complessivo (29’19) e per i chilometri percorsi (con una media di 112.487), che comunque, risultano essere dei dati alquanto sterili ed inutili se non vengono quasi mai concretizzati in azioni da gol.
Le uniche note positive arrivano purtroppo dai 2 calciatori costretti ad uscire anzitempo per infortunio: Pedro e Zaccagni. Lo spagnolo, infatti, dopo la partita contro il Sassuolo, ha raggiunto i 3 assist in questa stagione in Serie A (in 17 presenze), superando i passaggi vincenti forniti nella stagione scorsa con la maglia della Roma (in 27 partite); l’ex Verona, invece, in occasione della sua seconda presenza consecutiva da titolare (non era mai accaduto da quando è approdato a Formello), ha anche segnato il suo primo gol con la maglia biancoceleste. La formazione emiliana, per altro, è stata proprio l’ultima squadra contro cui aveva segnato quando giocava ancora con l’Hellas (era il 21 agosto scorso, prima giornata di questo campionato, e l’attuale esterno della Lazio in quell’occasione realizzò anche la sua prima, ed attualmente unica, doppietta in Serie A). Con questo particolare avvenimento, inoltre, Zaccagni diventa, di fatto, il primo calciatore capace di segnare in 2 partite contro la stessa avversaria in questa stagione nei 5 principali campionati europei.
Tanto per far capire che possesso palla e corsa ci sono nei numeri, a coloro che supercaXXolano con l’astrattismo quando gli si fa presente che anche il tecnico sta commettendo degli errori.
Si riparta da chi in rosa ha qualità, disponendo in campo la formazione in modo che tali individualità riescano ad emergere come hanno sempre fatto negli ultimi anni.
Poi si potrà pensare a cederli per fare la Lazio Sarrista/meccanismo svizzero fatta di 11 automi che corrono, pressano e si muovono tutti all’unisono (probabilmente dovrebbero andare anche al cesso tutti assieme allo stesso momento nella mente di qualche opinionista talebano).
Continuando così si sta svalutando l’attuale parco giocatori, lo stesso che poi si dovrebbe cedere a cifre importanti per fare acquisti degni di Sarri e della Lazio.
Pensateci bene prima di dire baggianate stile: “Acerbi non è un gran difensore”, ma soprattutto prima di ripeterle ‘ste fesserie dopo averle ascoltate da qualche opinionista.
Ricordatevi che per quanto cinica possa sembrare, purtroppo la legge del calcio per cui un allenatore non vale un’intera squadra di calciatori è sempre in vigore come la legge di gravità.
Val, OK tutto quel che dici al 100%, ma vorrei aggiungere e rimarcare, in merito al tuo discorso sul difensore Francesco Acerbi(OGGETTIVAMENTE è un grande giocatore, anche della Nazionale), che molti elementi di spessore, anche molto maggiore del suo,
hanno avuto e stanno avendo, nel recente passato alla Juventus ed attualmente con la Lazio, non certo pochi problemi.. con il tecnico
napoletano. P.s In quanto a questo giustissimo articolo di Daniele Caroleo, basterebbe SOLTANTO vedere le partite ‘biancocelesti’ con molta più
attenzione, senza dover guardare necessariamente a dati numerici e statistici, comunque impietosi. Ci si accorgerebbe unanimemente, che IN QUESTO MOMENTO, le ENORMI DIFFICOLTÀ DELLA SQUADRA sono ‘figlie’ dell’operato di Società e Allenatore, nella stessa identica proporzione. Cordiali saluti
È tutta colpa dei… FATTORI IMPONDERABILI studiati a fondo da quella corrente di pensiero denominata lotitismo latino…
Preso il “comandante” per questi cessi di numeri. Un investimentone!!!!
Mi pare che i dati si commentino da soli. Sono numeri da retrocessione. È difficile persino un commento qualsiasi sulla situazione. Qualcuno però la responsabilità se la deve prendere.
Responsabile numero 1 lotito(che non ha rafforzato la squadra ad inzaghi ma ha rafforzato soltanto il suo portafoglio)
Numero 2 tare (che compra soltanto da chi sparisce)
Responsabile numero 3 Sarri che ha accettato le bugie del panzone