Gli anni ’10 del nuovo millennio in casa Lazio hanno visto come protagonista assoluto Senad Lulic. Ecco i suoi numeri in biancoceleste.
Da Bigiarelli e i padri fondatori in avanti, ogni epoca laziale ha avuto i suoi protagonisti. Passando per Piola, Lovati, Chinaglia e Maestrelli, Fiorini, i campioni dell’era Cragnotti, fino ad arrivare a oggi, tanti sono stati gli uomini che hanno lasciato il segno nella prima squadra della Capitale. L’ultimo, in ordine cronologico è Senad Lulic.
Come nella tradizione dei gladiatori dell’antica Roma, è partito dalle arene delle province lontane dell’Impero prima di assurgere alla gloria nel Colosseo. Nato a Mostar, in Bosnia. Passa per l’Elvezia (la Svizzera) e arriva nell’Urbe da ultimo degli sconosciuti, nel 2011. La stessa carovana di calciomercato aveva portato, tra gli altri, Cissè dall’Ellade, Klose dall’Alemagna e Marchetti dalla Sardinia. Lui però ci ha messo poco per farsi notare.
Su e giù per le fasce dell’Olimpico, come in una corsa di bighe, Senad si è conquistato il favore del popolo laziale. Poi, nel momento cruciale, a esso ha regalato il trionfo più grande, infliggendo a essi la più atroce delle sconfitte.
I numeri di Lulic con la Lazio
Non è solo il 26 maggio, però, che rende l’attuale capitano della Lazio l’emblema assoluto di questo decennio. I suoi numeri con l’aquila sul petto dicono che è secondo per numero di dribbling realizzati (359). Davanti a Candreva (289) e dietro solo a Felipe Anderson (382). E questo è anche l’unico dato in cui si deve accontentare della medaglia d’argento.
Lulic, infatti, è largamente in testa sia nella classifica dei tackle vincenti, con 558, sia in quella delle occasioni create, con 360. I distacchi dei secondi sono ben oltre il centinaio. Radu è a quota 477 contrasti a terra, mentre Candreva ha fornito 144 palle gol. E non è tutto. Il numero 19 biancoceleste è anche il giocatore ad aver realizzato più assist. 39 i cioccolatini regalati ai compagni. Luis Alberto è a quota 32 e Felipe Anderson a 28.
È chiaro che si parla di numeri assoluti, senza tener conto dei riferimenti temporali. Il dato del Mago spagnolo, in questo senso, a ben vedere, appare molto più impressionante. Ma il bosniaco è anche l’unico laziale, insieme a Pavel Nedved, ad aver segnato in due finali. Se la prima, 6 anni e mezzo fa, lo ha reso una leggenda vivente, quella del 22 dicembre scorso lo ha definitivamente consegnato alla storia: gli anni ’10 di questo nuovo millennio sono stati il decennio di Senad Lulic.
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